Con l’inizio del 67° Bfi London Film Festival, il prossimo 4 ottobre, sono state annunciate le giurie dei vari concorsi. A guidare la giuria della selezione ufficiale è l’acclamato regista, produttore e sceneggiatore messicano Amat Escalante, vincitore del premio per la miglior regia all’edizione 2013 del Festival di Cannes con Heli e il Leone d’argento per la miglior regia a Venezia nel 2016 con The Untamed (La región salvaje). L’ultimo lungometraggio di Escalante, Lost in the Night, è in programmazione nella sezione Thrill Strand del London Film Festival.
Ad affiancare Amat Escalante nella giuria principale ci saranno Kate Taylor, direttrice del programma del Festival internazionale del cinema di Edimburgo 2023, e Niven Govinden, romanziere inglese autore di Diary of a Film.
I film del concorso ufficiale sono:
Baltimore di Christine Molloy e Joe Lawlor
Dear Jassi di Tarsem Singh Dhandwar
Europa di Sudabeh Mortezai
Aku wa sonzai shinai (Il male non esiste) di Ryusuke Hamaguchi
Fingernails di Christos Nikou
Gasoline Rainbow di Bill Ross IV e Turner Ross
I Am Sirat di Deepa Mehta e Sirat Taneja
The Royal Hotel di Kitty Green
Self Portrait: 47 Km 2020 di Zhang Mengqi
Starve Acre di Daniel Kokotajilo
Together 99 di Lukas Moodyson
La regista britannica Raine Allen-Miller (Rye Lane) supervisionerà la giuria del concorso per gli esordi alla regia, noto anche come Sutherland award. Rubika Shah (White Riot), vincitrice del Bafta Breakthrough (premio ai talenti emergenti), guiderà la giuria del Grierson award per il miglior documentario. Charlotte Regan (Scrapper, vincitore del Sundance) guiderà la giuria per il miglior cortometraggio.
“Sono onorata che quest’anno si siano uniti a noi cineasti, curatori e leader del settore così stimati e attendo con ansia la prospettiva che ciascun membro della giuria porterà sui film in concorso”, ha dichiarato la direttrice del LFF Kristy Matheson. Il Bfi London Film Festival si svolgerà dal 4 al 15 ottobre e sarà inaugurato dalla prima europea di Saltburn di Emerald Fennell.
Traduzione di Pietro Cecioni
