Nasce a Firenze il primo festival del cinema aperto ai disabili sensoriali

Una rassegna itinerante, alla fine di ottobre, per sensibilizzare produttori ed esercenti all'inclusione del pubblico con disabilità sensoriali: "In Italia non è nemmeno visto come un mercato, ma come un problema di pochi. E la normativa europea è puntualmente disattesa"

Prenderà il via alla fine di ottobre a Firenze, poi a Torino, Milano e Roma, il primo festival del cinema inclusivo, InCINEMA, unica rassegna in Italia interamente accessibile ai disabili sensoriali. Un vero e proprio festival con proiezioni, incontri, masterclass e Q&A – sia in sala che in remoto, sul sito di MyMovies – accessibili anche al pubblico con disabilità. 

Il festival collaborerà con esperti, registi e attori per sensibilizzare le persone sulla necessità di superare le barriere, architettoniche e psicologiche, promuovendo un cambiamento “che in Italia procede con lentezza imbarazzante – commenta Federico Spoletti, fondatore del festival e CEO di Sub-ti, società che si occupa di sottotitoli e audiodescrizioni – all’estero esistono esperienze simili, penso al Canada e all’Inghilterra, ma noi siamo terribilmente indietro. La normativa cardine è la convenzione sulle persone disabili delle Nazioni Unite del 2006, recepita da tutti, anche da noi: ma in Italia non ci sono sanzioni per chi la disattende”.  Un impegno quasi a costo zero per le sale, purché prive di barriere architettoniche: “I sottotitoli sono stampati nella copia, e l’audiodescrizione è semplicemente un’applicazione che permette all’ipovedente di scaricare un file sincronizzando il commento con l’audio della sala. Per gli esercenti non sarebbe un problema”.

E dire che in Italia, spiega Spoletti, “la Legge Cinema prevede che i produttori che vogliono accedere ai finanziamenti pubblici debbano produrre sottotitoli e audio descrizione. Loro lo fanno, spesso di qualità pessima, poi depositano le copie in Cineteca e restano lì, inaccessibili. Gli stessi disabili sensoriali non sanno che potrebbero usufruirne: in Inghilterra nei cinema almeno una volta al giorno c’è una proiezione con audio descrizione. In Italia no: non viene visto nemmeno come un mercato, ma come un problema di pochi”.