Sarà Daniel Pennac, vincitore del Raymond Chandler Award 2023 e autore della celebre saga editoriale di Malaussène, il protagonista della giornata inaugurale della 33ma edizione del Noir in Festival, in programma a Milano dal 1 al 7 dicembre, la kermesse mystery tra cinema, letteratura, cronaca e storia diretta da Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova (Delegato IULM).
“Le scelte di quest’anno”, dicono Marina Fabbri e Giorgio Gosetti, “vanno nella direzione della scoperta e della varietà dei temi e dello stile. Ci piace pensare che il genere più rappresentativo e popolare del Novecento abbia scoperto nuovi mondi e moderne ibridazioni nel nuovo millennio. Il nostro compito è esplorare questa realtà grazie al talento di registi, scrittori, narratori”.
Otto i film del concorso internazionale, tutti in anteprima italiana al cinema Arlecchino, sette gli eventi speciali e i fuori concorso, sei i film finalisti per il premio Claudio Caligari per la migliore opera italiana di genere dell’anno. Come ogni anno sono cinque i romanzi italiani di genere candidati al premio Giorgio Scerbanenco, con la nascita del premio Scerbanenco – Romanzo per il cinema; undici gli scrittori protagonisti degli incontri, sette gli appuntamenti al Campus IULM tra cui la masterclass di Daniel Pennac, il racconto del mondo noir di Gabriele Salvatores con Gianni Canova e Paola Jacobbi e un incontro su Cormac McCarthy, scomparso quest’anno, tra romanzi, cinema e vita.
La giornata del 2 dicembre sarà invece dedicata al giallo storico e alla vicenda di Marianna de Leyva, la celebre Monaca di Monza de I promessi sposi di Manzoni, a cura di Cinzia Masotina e Marina Fabbri, realizzata in collaborazione con il Centro Nazionale studi manzoniani e la casa del Manzoni. Vi partecipano gli studiosi Mauro Novelli e Daniela Brogi, gli scrittori Giancarlo De Cataldo, Luca Crovi, Marina Marazza, Ben Pastor, Marcello Simoni, il regista Marco Bellocchio.
Cinema e letteratura
Tra gli eventi cinematografici: il nuovo film di Neil LaBute Out of the Blue con Ray Nicholson (figlio d’arte) e Diane Kruger; The Goldman Case di Cédric Kahn, una delle più splendenti sorprese dell’ultimo festival di Cannes; il vincitore del Pardo d’oro Critical Zone di Ali Ahmadzadeh, thriller-verità sulla vita sotterranea nella Teheran degli Ayatollah; gli italiani Runner di Nicola Barnaba con Matilde Gioli e Francesco Montanari e The Garbage Man di Alfonso Bergamo con Paolo Briguglia e Tony Sperandeo; il noir israeliano a tempo di rap The City di Amit Ulman; il provocatorio queer-thriller Femme di Sam H. Freeman e Ping Ng Chong; il candidato all’Oscar The Ashes of Time di Loïc Tanson; la serie d’animazione Italica Noir: i ferri del mestiere dedicata alla Mala milanese e narrata da Jake La Furia.
Tra gli appuntamenti letterari: la nuova stella del noir tedesco Harald Gilbers con Morte sotto le macerie (Emons Libri), Giancarlo De Cataldo con il suo Colpo di ritorno (Einaudi), Donato Carrisi (L’educazione delle farfalle, Longanesi), la best seller canadese Ashley Audrain (Sussurri, Rizzoli), Giampaolo Simi (Il cliente di riguardo, Sellerio), la magica Deepti Kapoor con L’età del male (Einaudi) e il fondatore di Virgilio.it Fausto Gimondi con Fortuna criminale (Longanesi), presentato da Camila Raznovich.
Incursioni musicali
Tra gli ospiti particolari e gli eventi di questa edizione c’è anche l’incursione nel mondo musicale: con il libro di Giovanni Robertini (Linus e Rolling Stone) Morte di un trapper (Harper Collins); la presenza di Nina Zilli che affianca la scrittrice e regista Cinzia Bomoll con la lettura di brani di Non dire gatto (Ponte alle Grazie); Pivio che racconta la musica del noir realizzata con Aldo De Scalzi (e i vinili di Diabolik). E ancora, la serata dedicata dal Centre Culturel Français a Daniel Pennac con la proiezione de Il Paradiso degli orchi (di Nicolas Bary, con Bérénice Bejo ed Emir Kusturica) e la “riscoperta” di uno dei film più sorprendenti di Marco Bellocchio, Sangue del mio sangue, intensa e personale indagine storica su una monacatura forzata nel ’600 ed eco del più noto episodio manzoniano.
“La scelta di Daniel Pennac per il nostro ‘Nobel’ della narrativa noir”, dicono Marina Fabbri e Giorgio Gosetti, “è in qualche modo emblematica di tutto il programma dell’anno. Autore fuori dagli schemi, ironico e spiazzante anche nel suo attraversamento del genere, Pennac ci guida in territori inediti del mystery in cui la realtà e l’inaspettato, lo sfondo sociale e la fantasia, il sorriso e il dramma hanno la meglio sulla tradizione del noir classico e lo traghettano nel mondo di oggi. Lo stesso spirito di ‘passaggio’ abbiamo del resto voluto sottolinearlo grazie alla matita di Manuele Fior con la sua Milano sospesa tra i segni millenari del Duomo e la skyline di una metropoli futuribile”.
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