“Patrizia Cavalli ci ha offerto il suo sguardo sul mondo”: a Venezia l’ultima testimonianza della poeta (Esclusiva)

Approda alle Giornate degli autori il documentario firmato da Annalena Benini e Francesco Piccolo dedicato all'artista scomparsa nel giugno 2022, proprio durante la post-produzione della pellicola: "Questo film è il racconto visivo del cammino di una donna geniale e totalmente libera". Su THR Roma il trailer e il poster

L’amava Elsa Morante e l’ha amata Mika, il cantante. L’amava Diana Tejera, l’autrice delle musiche de Al cuore fa bene fare le scale – il libro e cd del 2012, canzoni e poesie – e la ama Venezia, dove, alle Giornate degli Autori, la poeta Patrizia Cavalli è ricordata attraverso due film.

Quello della regista francese Céline Sciamma, This is How a Child Becomes a Poet, e quello firmato da Annalena Benini e Francesco Piccolo, Le mie poesie non cambieranno il mondo, di cui THR Roma pubblica il trailer e il poster in esclusiva: un ritratto intimo, ironico e libero di Cavalli, ma anche un documento prezioso, che custodisce l’ultima testimonianza dell’artista scomparsa a 75 anni il 21 giugno 2022, durante la post-produzione del film. “È stato un incontro tra amici, soprattutto all’inizio, quindi era giusto mostrarne anche il backstage, la costruzione del film, i cambi d’umore e di idea – raccontano Benini e Piccolo nelle note di regia del film – Abbiamo seguito Patrizia Cavalli con fiducia e lei si è fidata di noi e ci ha offerto il suo sguardo sul mondo, sulla poesia, sull’amore, sul poker, sulla malattia. Grazie al montaggio delle immagini di repertorio insieme alle giornate passate insieme, abbiamo mostrato il passaggio del tempo: dalla forza alla fragilità, e poi di nuovo gli scatti vitalissimi, il piacere di stare sul palcoscenico”.

Le mie poesie cambieranno il mondo, il poster

Le mie poesie non cambieranno il mondo, il poster

Patrizia Cavalli, la poeta libera

Nata a Todi nel 1947, Cavalli ha esordito nel 1974 con Le mie poesie non cambieranno il mondo, dedicate a Elsa Morante (“Tra noi c’era un rapporto complesso e umorale”, diceva), cui sono seguiti Il cielo (1981), Poesie (1992), Sempre aperto teatro (1999), Pigre divinità e pigra sorte (2006), Datura (2013). Nel 2017 ha scritto Flighty matters, cinque poesie e un racconto sulla moda, nel 2019 il suo primo e unico libro di prose, Con passi giapponesi, finalista al Premio Campiello. “La più grande poeta italiana contemporanea ha raccontato la vita e il mondo con la sua voce, noi l’abbiamo soltanto accompagnata – riflettono gli autori – Questo film è il racconto visivo, senza formalità o gabbie rigide, del cammino di una donna geniale e totalmente libera, che ha detestato la solitudine. È un film sulla libertà di essere e vivere come ti pare. Non c’è nessun codice esistenziale a cui Patrizia Cavalli aderisca, i codici sono soltanto suoi, li ha creati lei. Ce li ha offerti e noi li abbiamo restituiti con la macchina da presa, senza lasciarla mai”.

Le mie poesie non cambieranno il mondo

Un documentario, quello di Benini e Piccolo, che cerca di restituire la carnalità, la libertà e il calore delle poesie di Cavalli, la sua ispirazione poetica fondata sulla vita quotidiana, il senso di un’esistenza che rifiuta la banalità delle definizioni. Un’artista moderna e pop, amante della parola e della performance, ma soprattutto una donna totalmente libera, in cerca di pubblico e di amicizia, bisognosa di giocare seriamente con la vita. “Una ragazza che scappa dalla provincia e dalle sue regole ordinarie per diventare, avanti e indietro nel tempo, regina di se stessa”.

Prodotto da Domenico Procacci e Laura Paolucci in collaborazione con Rai Documentari, e scritto e diretto da Benini e Piccolo, Le mie poesie non cambieranno il mondo sarà alla Mostra di Venezia alle Giornate degli Autori (sezione Notti veneziane) e arriverà in sala a settembre distribuito da Fandango. Il trailer ufficiale in anteprima: