Robert De Niro, star di Killers of the Flower Moon, è sembrato per un attimo confuso quando è salito sul palco dei Gotham Awards a New York lunedì 27 novembre. L’attore premio Oscar era lì per introdurre il premio Historical icon and creator tribute per il film di Martin Scorsese, prodotto da Apple, interpretato anche da Leonardo DiCaprio e Lily Gladstone.
Quando ha iniziato a leggere le sue osservazioni preparate per l’introduzione del premio, ha notato che i suoi commenti erano stati modificati sul gobbo elettronico. È stato trasmesso invece un video in cui l’iconico regista e il capo degli Osage Geoffrey Standing Bear discutevano del film. È stato a quel punto che De Niro ha insistito per leggere dai suoi appunti il discorso originale che intendeva pronunciare, e che conteneva diversi commenti politici specifici, anche su Donald Trump.
Il contenuto del discorso
“La storia non è più storia. La verità non è verità, e anche i fatti sono sostituiti da fatti alternativi e ispirati a teorie di cospirazione e alla bruttezza”, ha affermato De Niro sul palco. “In Florida, ai giovani studenti viene insegnato che gli schiavi avevano sviluppato abilità che possono essere applicate a loro vantaggio personale. L’industria dello spettacolo non è immune da questa malattia incancrenita. Il duca, John Wayne, aveva notoriamente detto, a proposito dei nativi americani: ‘Non credo che abbiamo fatto male a portargli via questo grande paese. C’era un gran numero di persone che avevano bisogno di nuove terre e gli indiani cercavano egoisticamente di tenerle per sé'”.
De Niro ha poi continuato: “La menzogna è diventata solo un altro strumento nell’arsenale del ciarlatano (Trump, ndr). L’ex-presidente ci ha mentito più di 30 mila volte durante i suoi quattro anni di mandato e sta mantenendo il ritmo con la sua attuale campagna punitiva. Nonostante tutte le sue bugie, non riesce a nascondere la sua anima. Attacca i deboli, distrugge i doni della natura e mostra la sua mancanza di rispetto, ad esempio usando Pocahontas come insulto”, riferendosi al popolare soprannome usato da Trump per la senatrice Elizabeth Warren.
L’attore ha poi informato il pubblico che il suo discorso riprendeva da quel punto e ha apparentemente incolpato lo studio che ha prodotto Killers of the Flower Moon, Apple, per averne tagliato una parte.
“Dirò queste cose alla Apple e li ringrazierò e tutto il resto, ringrazierò i Gotham, bla, bla, bla, e la Apple”, ha detto De Niro. “Ma non mi sento affatto di ringraziarli dopo quello che hanno fatto. Anzi, come si sono permessi?”. The Hollywood Reporter ha contattato i rappresentanti dei Gotham Awards e della Apple per un commento, ancora senza risposta.
I precedenti di De Niro contro Trump
Non è la prima volta che De Niro si esprime contro Trump. Oltre ad aver notoriamente gridato “Fanculo Trump” dal palco dei Tony Awards (i premi del teatro americano) nel 2018, ha spesso paragonato la sua presidenza a “una relazione violenta”. “Non sai cosa succederà. Non ti senti al sicuro”, aveva detto nel podcast Rumble in 2019 di Michael Moore a proposito del periodo in cui Trump era in carica. “Il presidente è un tale idiota e non fa nulla su cui possiamo fare affidamento o che possa farci sentire al sicuro, neanche delle buone intenzioni. Non ha buone intenzioni. Questo è il ruolo da presidente, far sì che le persone stiano bene e siano ottimiste. Anche se è più facile a dirsi che a farsi, questa è la responsabilità di presidente. Lui non ha nulla di tutto ciò, come tutti sappiamo”.
A Cannes, a maggio 2023, proprio durante la presentazione di Killers of the Flower Moon aveva poi definito l’ex presidente “un uomo stupido”, oltre che il motivo per cui il razzismo sistemico degli Stati Uniti si è sentito sempre più giustificato a emergere, diventando esplicito e violento. A ottobre allo Stop Trump Summit, tra gli esempi più recenti, invece De Niro lo ha definito “un gangster fallito e un uomo malvagio”.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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