Il Tokyo International Film Festival è iniziato, lo scorso lunedì 23 ottobre, sotto il segno di Yasujiro Ozu. I principali registi ospiti del festival, provenienti da Cina, Germania e Stati Uniti hanno infatti voluto dedicare un omaggio al maestro giapponese all’interno delle celebrazioni del suo 120° anniversario di nascita.
Tra loro anche il presidente della giuria di questa edizione, Wim Wenders che ha aperto i lavori introducendo la proiezione di una versione restaurata in 4k della commedia Buon giorno del 1959.
Appassionato di Ozu, Wenders ha girato un documentario sull’acclamato regista intitolato Tokyo-ga, circa quarant’anni e dieci anni dopo è stato ospite al Tokyo Film Festival per le celebrazioni del 90° anniversario della sua nascita.
Buon giorno, cronaca del quotidiano
Per omaggiarlo nell’edizione 2023 della kermesse ha scelto il suo secondo film a colori, Buon giorno, una cronaca leggera ma perspicace della vita familiare nel Giappone del dopoguerra. Una di quelle storie che Ozu era così abile a creare.
“Guardando Buon giorno per la prima volta dopo tanto tempo, sono rimasto colpito da come l’azione si svolga in un’area così piccola, e sono gli stessi ‘piccoli’ drammi che punteggiano tanti film di Ozu”, aveva affermato a proposito del film anche Akira Kurosawa, notando come il regista fosse in grado di ritrarre situazioni di una violenza quotidiana e scioccante.
Una regista come Kelly Reichardt (First Cow), nota per i suoi racconti minimalisti di gente comune, ha parlato di “composizione perfetta, ogni fotogramma come un dipinto” che ritrae “i drammi quotidiani della vita, le minuzie, senza eroi”.
Buon giorno racconta di due giovani fratelli che assillano i genitori per comprare un televisore. “Mi ricorda di quando ero bambino in Cina negli anni Settanta e volevo un televisore, proprio come i due ragazzi”, ha affermato in occasione del Tokyo Film Festival il regista Jia Zhangke. Aggiungendo: “Se Ozu fosse ancora vivo oggi, nell’era dell’intelligenza artificiale, credo che la storia sarebbe quella di bambini che vogliono un robot”. Per Zhangke, è stata la capacità di Ozu di ritrarre “i cambiamenti nell’economia e nella società giapponese, e il modo in cui la gente li ha vissuti”, a distinguerlo dai suoi contemporanei.
Insieme a Buon giorno, sono in tutto 17 le opere di Yasujirō Ozu restaurate in 4k che verranno proiettate al Tokyo Film Festival fino alla sua conclusione, mercoledì 1 novembre.
THR Newsletter
Iscriviti per ricevere via email tutti gli aggiornamenti e le notizie di THR Roma