Nonostante lo sciopero simultaneo di attori e sceneggiatori, una serie di grandi nomi si è riunita per ricevere riconoscimenti domenica 10 settembre, in occasione della quinta edizione dei TIFF Tribute Awards, la cena di gala di raccolta fondi per gli sforzi filantropici del festival che si tiene ogni anno al Fairmont Royal York Hotel.
Il premiato più importante di quest’anno, Spike Lee, è stato premiato con l’Ebert Director Award dall’amministratore delegato del TIFF Cameron Bailey, dal regista Barry Jenkins (che ha definito Lee “uno dei migliori registi del nostro tempo” e lo ha ringraziato per aver sostenuto “un peso così grande per molti di registi neri per così tanto tempo”) e da Chaz Ebert, la vedova del defunto critico cinematografico Roger Ebert (la quale ha sottolineato quanto fosse raro che una donna nera, in un festival cinematografico diretto da un nero, presentasse un premio a un regista nero).
Lee ha ricevuto una prolungata standing ovation e ha poi riconosciuto il ruolo “cruciale” che Roger Ebert ha avuto nella sua carriera. “Si è battuto per me”, ha detto Lee, quando altri critici – di cui ha fatto il nome – ipotizzavano che il pubblico nero potesse essere istigato alla rivolta come reazione al capolavoro di Lee del 1989, Fa’ la cosa giusta.
Gli altri premiati con il Tribute Award di quest’anno hanno tutti dei film in programma alla 48ª edizione del TIFF.
I premiati presenti al TIFF
L’attore Colman Domingo, protagonista dei film Rustin (per il quale molti parlano già di un possibile Oscar come miglior attore) e Sing Sing, ha ricevuto il Tribute Performer Award da Clement Virgo, che lo ha diretto nell’imminente serie Netflix The Madness e lo ha definito “una persona straordinaria e un uomo bellissimo”.
L’altro Tribute Performer Award è andato all’attrice lussemburghese-tedesca Vicki Krieps, presente al festival con The Dead Don’t Hurt e omaggiata dal suo regista, Viggo Mortensen. Quest’ultimo ha detto di Krieps: “Ha superato di gran lunga tutto ciò che sognavo potesse fare, con un’originalità feroce e una luminosità che lascia intendere un’enorme forza interiore”.
Il vincitore del Jeff Skoll Award in Impact Media di quest’anno, il leggendario regista spagnolo premio Oscar Pedro Almodóvar, è presente al festival con un cortometraggio narrativo da lui diretto, Strange Way of Life. David Linde, presentando per conto della Participant Media di Skoll, ha detto che lavorare a quattro film con il cineasta è stato “uno dei momenti più belli della mia vita”. Almodóvar ha dedicato il premio al regista iraniano Ali Ahmadzadeh, recentemente perseguito per il suo pluripremiato film Critical Zone, e ha aggiunto: “Vorrei menzionare gli attori in sciopero. Spero che trovino una soluzione per tutte le persone coinvolte”.
Gli altri premi
Il direttore della fotografia Lukasz Zal, che ha girato il favorito del festival La zona d’interesse, ha ritirato il Variety Artisan Award, consegnato da Ethan Hawke, che ha definito il suo lavoro “sbalorditivo” e “d’ispirazione”. L’attrice premio Oscar Patricia Arquette ha ricevuto lo Share Her Journey Groundbreaker Award. L’attrice è presente al festival con il suo debutto alla regia, Gonzo Girl, con Willem Dafoe e Camila Morrone, la quale si è meravigliata di “quanti ruoli riesce a ricoprire questa donna incredibile”.
Shawn Levy, noto soprattutto come regista e produttore esecutivo di Stranger Things, era presente al TIFF con una serie limitata da lui diretta, Tutta la luce che non vediamo. Il regista ha ricevuto il primo Norman Jewison Career Achievement Award, destinato a un canadese che ha avuto un impatto sull’industria cinematografica mondiale. Taika Waititi, presente al festival con il suo Chi segna vince (proiettato domenica 10 con una grande standing ovation), ha consegnato il riconoscimento.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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