Da giovedì 12 a sabato 14 ottobre a Milano arriva il Trento Film Festival: è una delle tappe del “Festival 365”, un’emanazione del festival internazionale di Cinema di Montagna di Trento.
Il Trento Film Festival infatti si tiene in primavera ma non si ferma lì: per tutto il resto dell’anno si dirama in molte città italiane, organizzando partnership con cineteche e cinema in tutto il territorio e fornendo loro i film già sottotitolati, per divulgare la cultura di montagna ben oltre le Alpi.
Quest’anno, dopo una lunga pausa, riprende la storica collaborazione con la cineteca Arlecchino, in via San Pietro all’Orto a Milano: un luogo storico, costruito nel 1948 dagli architetti Roberto Menghi e Mario Righini e decorato con opere d’arte di Lucio Fontana, che da sempre propone prime visioni ma anche rassegne di classici e festival.
Il programma recupera alcuni fra i documentari e i film di fiction presentati a Trento nell’edizione dello scorso aprile (la settantunesima) cui si aggiungono due eventi in presenza dei registi: la proiezione del film vincitore del Premio Antopocene MuSe, L’ombra del fuoco, che verrà presentato in sala dal regista Enrico Pau venerdì 13 ottobre alle 21; e quella di L’ors, documentario che racconta l’uccisione dell’orso trentino M13 nel 2013, che sarà introdotto dal regista Alessandro Abba Legnazzi sabato sera.
Il festival si aprirà giovedì 12 alle 17.30 con la proiezione di Storia di un violino e del suo albero di Matteo Ceccarelli. Proseguirà alle 19 con due cortometraggi di montagna. Il primo è House of Gods e racconta una spedizione sul Monte Roraima, nella foresta amazzonica fra Venezuela, Brasile e Guyana, secondo una concezione etica e consapevole dell’alpinismo, rispettosa soprattutto del popolo indigeno Akawaio che vive alle pendici. Il secondo è Mountain Man, dedicato al glaciologo buthanese Phuntsho Tshering.
Alle 21 The North Drift di Steffen Krones, vincitore del Premio Green Film al Trento Film Festival 2023, ripercorrerà la storia di una lattina di birra tedesca giunta nell’Oceano Artico dopo lunghe peregrinazioni attraverso piccole boe dotate di gps e gettate nel fiume Elba.
Venerdì il festival comincerà nel primo pomeriggio con un documentario su Abdul Karim, il portatore più famoso del Karakorum. Alle 19 sarà il momento di Karma Klima, film realizzato da Michele Piazza insieme ai Marlene Kunz, di cui riprende il titolo dell’album uscito nel settembre 2022: musica, cinema e arte si muovono insieme nell’universo della crisi climatica.
La serata di venerdì si chiude con il già citato L’ombra del fuoco.
Sabato avremo alle 17 Ephemeral di Alastair Lee dedicato agli scalatori Guy Robertson e Greg Boswell, alle 18.30 L’ors e alle 21 si chiuderà il festival con Mad Heidi di Johannes Hartmann e Sandro Klopfstein, bizzarro film che immagina una Heidi combattente in una Svizzera distopica caduta sotto il dominio fascista di un tiranno del formaggio.
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