Photophobia, film drammatico dei documentaristi slovacchi Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík, ha vinto il premio Europa Cinema Labels come miglior film europeo nella sezione Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia 2023.
Nel film una famiglia ucraina, come molte altre dall’inizio dell’invasione russa, vive gran parte della propria vita sottoterra, cercando riparo dai bombardamenti nelle stazioni della metropolitana scavate in profondità nelle principali città del paese. Photophobia segue Niki, 12 anni, che vive nei tunnel della stazione della metropolitana di Kharkiv. Per la famiglia di Niki, la luce del giorno è sinonimo di pericolo mortale e l’unica illuminazione che il ragazzo conosce è il costante bagliore delle luci al neon della metropolitana. Mentre vaga senza meta tra i vagoni abbandonati e le banchine piene, Niki incontra l’undicenne Vika e i due decidono di rischiare un viaggio in superficie, per sentire il sole sul viso.
“Photophobia è un film molto originale e acuto, ambientato ai giorni nostri, in una stazione sotterranea della metropolitana di Kharkiv nel bel mezzo della guerra in Ucraina”, ha dichiarato la giuria di Europa cinemas in un comunicato. “Ma questa non è una storia di guerra triste e stereotipata. Vediamo il modo in cui gli esseri umani – e i bambini in particolare – imparano a creare un nuovo modo di vivere. C’è speranza e gioia nelle piccole cose, come il lusso occasionale di sentire il sole sul viso. Il film è eccezionalmente ben fatto, con una fotografia che spicca”.
La giuria, notando che Photophobia non ha ancora una società di vendita internazionale, ha invitato i venditori a “guardare questo film molto rapidamente e a mettersi al lavoro. Come esercenti, siamo convinti che questo film abbia un vasto pubblico che lo aspetta. La nostra scelta unanime per il premio Europa Cinemas Label qui a Venezia è Photophobia“.
In quanto vincitore dell’Europa Cinemas Label, Photophobia otterrà il supporto distributivo della rete di cinema d’essai – che conta più di 1200 sale e oltre 3000 schermi – in tutta Europa.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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