Verso i Golden Globes / 23 – Miglior mini-serie o film per la televisione: Fargo

L'ideatore Noah Hawley dovrà vedersela con Daisy Jones & The Six di Scott Neustadter e Michael H. Weber, Tutta la luce che non vediamo di Shawn Levy, Beef  di Lee Sung Jin, Compagni di viaggio di Ron Nyswaner e Lezioni di chimica di Sarah Adina Smith. Il premio verrà assegnato il 7 gennaio. Lo speciale di THR Roma

Sono tre le candidature ai Golden Globes per Fargo: miglior mini-serie o film per la televisione, miglior attore in una mini-serie o film per la televisione per Jon Hamm e miglior attrice in una mini-serie o film per la televisione per Juno Temple. Ideata da Noah Hawley, la serie è attualmente visibile su Sky e NOW. Nella categoria per la migliore mini-serie o film per la televisione, dovrà vedersela con Daisy Jones & The Six di Scott Neustadter e Michael H. Weber, Tutta la luce che non vediamo di Shawn Levy, Beef  di Lee Sung Jin, Compagni di viaggio di Ron Nyswaner e Lezioni di chimica di Sarah Adina Smith.

Quest’anno, dopo lo scioglimento della Hollywood Foreign Press Association avvenuto nel 2023, il premio verrà organizzato dalla nuova Golden Globe Foundation. Non sarà dunque più l’Hfpa a supervisionare la cerimonia ora presieduta dai produttori Dick Clark Productions, che appartengono a Penske Media Eldridge (la joint venture tra Penske Media Corporation e Eldridge che possiede anche The Hollywood Reporter). Il prossimo 7 gennaio sulla Cbs andrà in onda lo show che, come da tradizione, anticipa la notte degli Oscar.

Fargo, la trama

Una scena di "Fargo" Anno 5 con Joe Keery

Una scena di Fargo Anno 5 con Joe Keery

Dorothy “Dot” Lyon (Juno Temple), all’apparenza una tranquilla casalinga del Midwest, dopo una serie di eventi inaspettati ripiomba improvvisamente in una vita che pensava di essersi lasciata alle spalle. Lo sceriffo del North Dakota Roy Tillman (Jon Hamm) sta infatti cercando Dot da molto tempo. Allevatore, predicatore e uomo di legge, Roy crede di essere al di sopra di chiunque e per dare la caccia a Dot si fa aiutare dal figlio Gator (Joe Keery), fedele ma incapace e da Ole Munch (Sam Spruell), un losco vagabondo dalle origini misteriose. Con i suoi segreti più profondi che iniziano a venire a galla, Dot tenta di proteggere la sua famiglia dal suo passato, dimostrando una volta per tutte perché non si dovrebbe mai provocare una Lyon.

La quinta stagione di Fargo è ambientata nel Minnesota e nel Nord Dakota nell’anno 2019. Temple interpreta Dorothy ‘Dot’ Lyon, che finisce nei guai con le autorità, mentre Hamm è lo sceriffo del Nord Dakota Roy Tillman, che la sta cercando da tempo. Nel materiale promozionale, Roy viene descritto come un ranchero, un predicatore convinto di rappresentare da solo la legge e quindi di essere al di sopra di essa. Nel cast insieme a Juno Temple e Jon Hamm anche Joe Keery (Stranger Things), David Rysdahl (No Exit), Lamorne Morris (New Girl), Jennifer Jason Leigh (The Hateful Eight), Richa Moorjani, Lukas Gage, Jessica Pohly, Nick Gomez.

Tra realtà e fantasia

Fargo è una serie antologica: ogni stagione ha luogo in posti diversi e si svolge in epoche differenti. L’unico elemento di contatto sono i personaggi ricorrenti, e una precisazione che unisce tutte le varie puntate. All’inizio di ogni episodio (nonché all’inizio del film del 1986), infatti, compare un cartello con scritto “Questa è una storia vera. Gli eventi narrati sono accaduti a [luogo] nel [anno]. Per rispetto dei sopravvissuti, i nomi sono stati cambiati. Senza rispetto per i morti, il resto è stato raccontato esattamente com’è accaduto”. A ribadire, volta per volta, che gli avvenimenti raccontati sono parte di una grande e unica storia realmente esistita. “Volevamo provare a raccontare qualcosa che fosse basato su una storia vera e farlo in maniera essenziale”, spiegò il co-regista Joel Coen nel 1986.

Ciò che rende il tutto particolarmente strano, tuttavia, è che non è affatto così. Né il film né la serie sono tratti da accadimenti reali: l’anno dopo, suo fratello Ethan smentì tutto, e rivelò che in realtà “il film finge di raccontare un fatto realmente accaduto”. Solo in un paio di casi il racconto è ispirato – seppur vagamente – a fatti di cronaca realmente avvenuti.

Prima tra tutte, la storia dell’assistente di volo Helle Crafts, la donna che, nel pieno di uno sfiancante processo di divorzio, a dicembre 1986, da un giorno all’altro non fece più ritorno a casa sua. La polizia iniziò ad indagare, e tutto portò all’ex marito, che aveva di recente acquistato un freezer di enormi dimensioni, una sega elettrica e un trita legno per trasformare le travi in segatura. I sospetti, nel film così come nella realtà, non poterono che cadere su di lui.

E se qualche elemento di vero permane nel film, la serie di Fargo si discosta dalla realtà in maniera ancor più netta, mantenendo tuttavia quell’incipit cult di ogni puntata. “Non posso dire nulla sul film, ma la serie è completamente inventata. L’intero tessuto narrativo lo è. Non ho fatto ricerche, è tutto cominciato dalla creazione di un personaggio e ha preso forma da lì in poi”, spiegò nel 2015 Hawley, l’ideatore della trasposizione seriale.