Sono nove le candidature ai Golden Globes per Barbie (qui la nostra recensione): miglior film o commedia musicale, miglior attrice in un film o commedia musicale per Margot Robbie, miglior attore non protagonista per Ryan Gosling, miglior regia, migliore sceneggiatura, 3 candidature per la miglior canzone originale (I’m Just Ken, Dance at Night e What Was I Made For?) e miglior incasso al botteghino. Diretto da Greta Gerwig, sceneggiatrice insieme al marito Noah Baumbach, il film prende a ispirazione la famosa bambola della Mattel, in commercio dal 1959.
Nella categoria per il miglior film o commedia musicale, Barbie dovrà vedersela con Air – La storia del grande salto, American Fiction, The Holdovers, May December e Povere creature.
Quest’anno, dopo lo scioglimento della Hollywood Foreign Press Association avvenuto nel 2023, il premio verrà organizzato dalla nuova Golden Globe Foundation. Non sarà dunque più l’Hfpa a supervisionare la cerimonia ora presieduta dai produttori Dick Clark Productions, che appartengono a Penske Media Eldridge (la joint venture tra Penske Media Corporation e Eldridge che possiede anche The Hollywood Reporter). Il prossimo 7 gennaio sulla Cbs andrà in onda lo show che, come da tradizione, anticipa la notte degli Oscar.
Barbie, la trama
Barbie vive a Barbieland, meraviglioso universo di stampo matriarcale dove ogni Barbie ha un ruolo prestigioso. C’è Barbie presidente, Barbie medico, Barbie avvocata, Barbie Premio Nobel. Barbie, però, può essere anche solo Barbie. Barbie stereotipo. Per questo, quando una mattina la bambola bionda inizia ad avere pensieri di morte e problemi di cellulite, inizia a chiedersi se non ci sia qualcosa di sbagliato in lei e che, per aggiustarlo, è il caso che si rechi nel mondo degli umani.
Arrivata attraverso un varco tra navicelle spaziali, barche in mezzo al mare e viaggi in camper, Barbie troverà chi, nella realtà, giocava col suo equivalente-giocattolo in quella che viene considerata la “vita vera”, entrando a conoscenza delle imperfezioni e delle cedevolezze della natura umana e, proprio per questo, decidendo di abbracciarle nonostante i difetti.
Le parole di Greta Gerwig e Noah Baumnach
Il mondo di Barbie è magico e fantasioso, ma insieme anche quanto mai attinente alla realtà. “Quando abbiamo iniziato a lavorare, costruendo momenti e personaggi, il processo è stato lento”, hanno raccontato i creatori. È stato durante la pandemia. Era difficile immaginare di fare di nuovo cinema e la bellissima esperienza collettiva del grande schermo sembrava un ricordo del passato. Volevamo scrivere qualcosa che evocasse il mondo perduto che amavamo. Ma anche qualcosa che riflettesse la follia della realtà in cui ci trovavamo”.
Follia che ha portato enorme soddisfazioni alla coppia, con la regista nominata anche direttore artistico ospite dell’AFI Fest e prossima presidente del festival di Cannes 2024. Sicuramente a contribuire alla fama di Barbie è stata la sua natura pop (e popolare), dalle canzoni che hanno conquistato il sorprendente risultato di tre candidature ai Golden Globes, alle interpretazioni degli attori: l’irrinunciabile Margot Robbie e Ryan Gosling, la cui hit I’m Just Ken rischiava di avere un ruolo marginale (sapevate che Timothée Chalamet sarebbe invece dovuto comparire con un cameo?).
Di certo ricorderemo sempre il film come uno dei due titoli al centro del fenomeno Barbenheimer, lodato anche da Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, nonché fonte di meme indimenticabili e di un grande coinvolgimento da parte dei fan di tutto il mondo (rendendo l’opera di Gerwig il più grande successo della storia della Warner Bros.).
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