L’animazione è stata il suo primo amore. E se tutto andrà come Guillermo del Toro vuole, sarà anche l’ultimo.
“Ci sono ancora un paio di film in live-action che voglio fare, ma non molti”, ha dichiarato il regista di Pinocchio e La forma dell’acqua al pubblico del festival internazionale del film d’animazione di Annecy. “Dopo di che, voglio fare solo animazione. Questo è il piano”.
Del Toro ha dichiarato di aver iniziato a fare “quello che pensavo fosse animazione” quando aveva 8 anni, usando la cinepresa Super8 del padre. Il regista, dopo Pinocchio, sta proseguendo il suo lavoro nell’animazione con un nuovo film per Netflix: un adattamento de Il gigante sepolto, basato sul romanzo fantasy per adulti dello scrittore britannico premio Nobel Kazuo Ishiguro. Il libro segue una coppia di anziani inglesi che vivono in un’immaginaria Inghilterra post-arturiana in cui nessuno è in grado di conservare i propri ricordi a lungo termine. Del Toro – che produrrà e dirigerà l’opera d’animazione e sta scrivendo il copione con lo sceneggiatore di Matilda the Musical Dennis Kelly – intende girare il film utilizzando la stessa tecnica stop-motion che ha usato per Pinocchio.
“Credo che si possa realizzare un dramma fantasy per adulti con la stop-motion e commuovere le persone”, ha detto del Toro. “Credo che la stop-motion possa arrivare direttamente alle emozioni come nessun altro mezzo”.
Del Toro ha affermato che la recente serie di successi al botteghino di film d’animazione, tra cui Spider-Man: Across the Spider-Verse e Super Mario Bros. – Il Film, potrebbe essere l’inizio di una nuova ondata di produzione di film più rischiosi e “che infrangono le regole” del genere.
“I tre successi di Spider-Verse, Tartarughe Ninja: Caos Mutante e Super Mario stanno smuovendo le cose, consentendo un po’ più di libertà d’azione, ma ci sono ancora grandi lotte da fare”, ha detto. “Per me l’animazione è la forma d’arte più pura, ed è stata rapita da un gruppo di teppisti. Dobbiamo salvarla. E penso che possiamo fare da cavallo di Troia a un sacco di roba buona nel mondo dell’animazione”.
Il regista 58enne ha dedicato buona parte della sua master class di Annecy a deridere quelle che considera le tendenze distruttive di gran parte dell’animazione commerciale “Se vedo un personaggio che alza il sopracciglio, o che incrocia le braccia, o che ha una posa impertinente… oh, odio queste cose. Perché tutti si comportano come se fossero in una sit-com? Penso che sia pornografia emotiva. Tutte le famiglie sono felici, impertinenti e veloci, tutti hanno una battuta. Beh, mio padre era noioso. Io ero noioso. Tutti nella mia famiglia erano noiosi. Non avevamo battute. Siamo tutti incasinati. È questo che voglio vedere nell’animazione. Mi piacerebbe vedere la vita reale nell’animazione. Penso che sia urgente vedere la vita reale nell’animazione”.
Per Pinocchio, del Toro ha detto di aver cercato di rendere lo stile più realistico aggiungendo “gesti inutili e inefficienti”, movimenti che esistono nella realtà ma raramente nell’animazione. “Nell’animazione, tutti sono molto efficienti. Se si siedono e prendono un bicchiere d’acqua, lo fanno in quattro movimenti. Nella vita reale, lo facciamo in otto e di solito facciamo pure qualche cazzata. Così ho detto: Rendiamo le cose inefficienti. Penso che soprattutto ora, abbiamo bisogno di cose che sembrino fatte da esseri umani, per recuperare lo spirito umano. Odio la perfezione, cazzo. Amo le cose che sembrano fatte a mano. E la stop-motion come vero cinema fatto a mano, scolpito a mano”.
Il nemico, ha detto Del Toro alla platea composta principalmente da studenti di animazione, non è l’intelligenza artificiale, ma la solita stupidità aziendale.
“Quando le persone dicono di avere paura dell’intelligenza artificiale, io dico: non abbiate paura di nessuna intelligenza, abbiate paura della stupidità. Ogni intelligenza è artificiale. La stupidità è naturale. Completamente, al 100%, naturale, biologica. Abbiate paura della stabilità. Questo è il vero nemico”.
Del Toro ha avvertito gli studenti che avranno a che fare con un’industria cinematografica “che è impostata per distruggere la vostra arte”. Ha fatto notare che riceve ancora rifiuti dagli Studios, regolarmente. “Mi dicono ancora di no. Negli ultimi due mesi hanno detto no a cinque dei miei progetti. Quindi non è una cosa che passa. Il tasso di produttività rispetto ai vostri sforzi rimarrà lungo e frustrante. E incontrerete sempre degli stronzi. Ma abbiate fede nelle storie che volete raccontare e aspettate che qualcuno le voglia comprare”.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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