Una gremita proiezione di Nuovo Cinema Paradiso, nel Roy and Niuta Titus Theater del MoMA di New York, ha salutato l’inizio della retrospettiva, realizzata in collaborazione con Cinecittà, dedicata a Ennio Morricone, uno dei più grandi compositori cinematografici di tutti i tempi, alla presenza dei figli Giovanni e Marco Morricone, di Nicola Maccanico, amministratore delegato di Cinecittà, e diversi ospiti, tra cui David Lang, Jo Champa e Hans Zimmer, il compositore Premio Oscar e che ha regalato al pubblico un emozionate ricordo del suo maestro: “Il primo film che ho visto è stato C’era una volta il West di Sergio Leone, e Sergio Leone mi perdonerà ma quando io sono uscito mi sono detto: ‘È stata una cosa meravigliosa e chissà di chi erano queste immagini che stavano a supporto di una musica così bella!'”.
Continua così Zimmer che ha firmato le colonne di capolavori come Rain Man, Thelma & Louise, Il Re Leone, La sottile linea rossa, Il gladiatore: “Il momento fondamentale della mia vita, quando ho capito veramente quello che sarei diventato e quello che avrei voluto fare, è stato quando mi sono trovato con mia madre ed Ennio a Bonn, nella casa di Beethoven e Morricone ha iniziato a cantare Beethoven per me, tutto il pomeriggio. È stato un momento di svolta fondamentale per quello che poi sarei diventato. Perché ho capito, guardando, osservandolo poi negli anni, la sua etica lavorativa, il suo rigore, la sua precisione, la sua passione, che io volevo diventare come lui”.
E ha proseguito: “Il motivo per cui sono diventato quello che sono, in cui ho capito di voler essere quello che oggi sono, è grazie al maestro Morricone, al fatto di aver visto quel film, C’era una volta il West e di aver passato quel pomeriggio insieme a lui. Devo tutto a quell’incontro. Nel futuro, nella mia vita futura, e in ogni momento in cui è stato possibile, ci siamo visti e confrontati, e io ho imparato tantissimo da lui e ancora oggi continuo a imparare a trarre ispirazione dal suo lavoro”.
Nicola Maccanico ha parole di orgoglio per questo importante omaggio del MoMA: “Parlo come ad di Cinecittà, ma anche a nome di tutti coloro che a Cinecittà hanno lavorato con passione per questo evento che realizziamo in collaborazione con il museo. E questa collaborazione è una tra le nostre attività più importanti. Con Ennio di Giuseppe Tornatore abbiamo proposto un vero gioiello, perché rappresenta davvero Morricone, che era unico nella storia del cinema. Unico non solo per la bellezza e per la varietà delle musiche, ma anche per la peculiarità del suo rapporto con i registi. Non amava parlare molto, ma entrava profondamente in connessione con l’autore, forse come nessun altro. E alla fine questo era il segreto che gli permetteva di tradurre l’intenzione e la visione del regista in una musica piena di gusto e sensibilità”.
E infine il curatore del dipartimento del cinema del MoMA Joshua Siegel: “Questa retrospettiva su Ennio Morricone è la più grande che il MoMA abbia mai dedicato a un compositore cinematografico. In sole cinque note – il fischio echeggiante de Il buono, il brutto e il cattivo – Morricone si è assicurato un posto accanto a Beethoven componendo uno dei più grandi temi di apertura della storia della musica western. Ma, come questa retrospettiva di quasi 40 film illustra, Morricone era capace di molto di più e la sua versatilità è il risultato di un esordio di successo nella sperimentazione musicale d’avanguardia.”
La retrospettiva
Fino all’8 gennaio la retrospettiva presenterà oltre 39 film che abbracciano i quasi 60 anni di carriera di Morricone. Con più di 17 nuovi restauri digitali e stampe d’archivio in 35mm, il pubblico di tutto il mondo che giornalmente affolla il prestigioso Museum of Modern Art potrà fruire di una ricca selezione di film con le colonne sonore più famose di Morricone – tra cui la Trilogia dell’uomo senza nome (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo) e C’era una volta il West di Sergio Leone, La Cosa di John Carpenter, The Mission di Roland Joffé, Novecento di Bernardo Bertolucci, The Hateful Eight di Quentin Tarantino (per cui ha vinto l’Oscar), accanto a titoli meno conosciuti (come Navajo Joe e Il grande silenzio di Sergio Corbucci, Il grande colpo di Sergio Sollima, Danger: Diabolik di Mario Bava, La tenda rossa di Mikhail Kalatozov).
La retrospettiva è organizzata da Joshua Siegel (curatore) e Francisco Valente (assistente curatoriale), dal dipartimento di cinema del Museum of Modern Art e da Camilla Cormanni e Paola Ruggiero, Cinecittà. Con la collaborazione della Cineteca Nazionale (Maria Bonsanti), della famiglia Morricone e di Marco Cicala.
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