La guerra dei nonni, Gianluca Ansanelli: “Una commedia sulla colonna portante delle famiglie”

La coppia Vincenzo Salemme/Max Tortora e il mondo che cambia, l'intelligenza artificiale applicata al cinema e la comicità ai tempi delle piattaforme: il regista si racconta a THR Roma sul set del suo nuovo film

Tanto teatro. E poi tv e radio passando per il cinema dove approda prima come attore per poi diventare sceneggiatore. Fino al 2012 quando Gianluca Ansanelli passa dietro la macchina da presa con All’ultima spiaggia. Una commedia corale a episodi alla quale fanno seguito Troppo napoletano (2016) con Serena Rossi, e Benvenuti in casa Esposito (2021), pellicola ispirata al romanzo omonimo di Pino Imperatore in cui dirige, tra i tanti, Giovanni Esposito, Antonia Truppo e Francesco Di Leva.

Ora Ansanelli torna alla regia con un’altra commedia La guerra dei nonni. La storia di Gerri (Vincenzo Salemme), nonno attento e premuroso che vive con la famiglia della figlia, aiutando in casa e prendendosi cura dei nipoti. Nel quadro familiare irrompe nonno Tom (Max Tortora), un ciclone esuberante che dopo anni vissuti all’estero torna in Italia per trascorrere un po’ di tempo con i nipotini. Dall’incontro tra i due nascerà un’accesa competizione che darà vita a una serie di sfide tra i due per conquistare l’amore dei bambini.

Gianluca Ansanelli e un film per famiglie

“Avevo la volontà di fare un film per famiglie. Un territorio nel quale mi sento molto a mio agio e che ho già praticato con altri film” ci racconta il regista quando lo incontriamo sul set del film allestito a Luneur Park. “Però, in questo caso, volevo rivolgere lo sguardo a delle figure, che non sempre sono centrali nel racconto della famiglia, i nonni, che invece della nostra società sono diventati una colonna portante delle famiglie moderne. Sono una risorsa fondamentale”.

Salemme e Tortora: nonni agli antipodi

“È un film molto comico quindi richiedeva due attori che sapessero maneggiare benissimo la commedia” ci spiega Ansanelli quando gli domandiamo perché la coppia Salemme/Tortora era quella giusta per La guerra dei nonni. “Ma è anche un film che ha una linea sentimentale solida. Un film che ti fa ridere per tutto il tempo ma che poi ti sorprende con una lacrima. Per poter saltare dal tono della commedia a quello dei sentimenti servono degli attori magistrali. In ogni scena hanno portato una ricchezza d’inventiva, interpretazioni e improvvisazione che è la vera forza del film”.