Il più bel secolo della mia vita: una clip in esclusiva del film con Sergio Castellitto e Valerio Lundini

Diretta da Alessandro Bardani, la pellicola uscirà in sala il 7 settembre. Nel cast Carla Signoris, Antonio Zavatteri, Elena Lander, Marzio El Moety, Betti Pedrazzi e l’amichevole partecipazione di Sandra Milo

Di THR ROMA

Un’assurda legge ancora in vigore in Italia impedisce a Giovanni (Valerio Lundini), figlio non riconosciuto alla nascita, di sapere l’identità dei suoi genitori biologici prima del compimento del suo centesimo anno di età. Per riuscire ad attirare l’opinione pubblica, la sua unica speranza è ottenere la complicità di Gustavo (Sergio Castellitto), unico centenario non riconosciuto alla nascita in vita.

Il solo che avrebbe il diritto di avvalersi di questa normativa ma che sembra non aver alcun interesse a farlo. Il più bel secolo della mia vita racconta l’incontro tra un centenario proiettato nel futuro e un giovane ancorato al passato e del loro viaggio alla riscoperta delle proprie origini.

Il film diretto da Alessandro Bardani uscirà in sala il 7 settembre e vede protagonisti Sergio Castellitto, Valerio Lundini, Carla Signoris, Antonio Zavatteri, Elena Lander, Marzio El Moety, Betti Pedrazzi e l’amichevole partecipazione di Sandra Milo. Nel film è presente il brano inedito La vita com’è di Brunori Sas.

“Nel caos legislativo della cosiddetta legge dei 100 anni, che non permette a un figlio/a non riconosciuto di conoscere le proprie origini, nasce nel 2015 Il più bel secolo della mia vita” racconta Bardani.

“In primis come pièce teatrale che senza lasciare spazio a nessun buonismo e retorica immerge personaggi tipici della commedia all’italiana in atmosfere che si ispirano attraverso dialoghi serrati e puramente spietati a film d’oltreoceano come Clerks di Kevin Smith. Lo spettacolo riscuote un fortissimo successo di pubblico divenendo il maggior incasso al Teatro Eliseo dal 1997 e il secondo incasso della storia del Teatro della Cometa. Dopo tre stagioni consecutive e altrettante tournée nazionali la pièce registra un sold out praticamente in tutta la penisola. Questo successo mi ha spinto ad andare ancora più a fondo nell’affrontare una storia come questa attraverso il mezzo cinematografico che permette una assai maggiore libertà e un abbattimento dei naturali limiti scenici e narrativi che impone il teatro. Allargando la lente d’ingrandimento abbiamo messo a fuoco ancora molte più sfaccettature essenziali per sviscerare questa narrazione”.