Non solo Cannes: Nanni Moretti e quella storia d’amore (ricambiato) con la Francia

Nella clip del regista de Il sol dell'avvenire le affinità elettive alimentate dalla Croisette in ben 45 anni, a cominciare dalla proiezione in concorso di Ecce bombo

Quarantacinque anni fa, Nanni Moretti arrivava per la prima volta al Festival di Cannes. Lo faceva con Ecce bombo, uno dei suoi film più iconici e famosi. Un bel modo per fare conoscenza. Il rapporto di Moretti con la Francia è sempre stato particolare. Intimo, sentito, profondo. Un’altra cosa, un’altra pelle. Moretti ha sempre dichiarato il suo amore per quel cinema e per quel mondo, e i francesi hanno sempre ricambiato. Basta dare un’occhiata al modo in cui, nel corso della sua carriera, i suoi film sono stati accolti e attesi, alla cura che le distribuzioni hanno dimostrato per i suoi manifesti, alla confezione – termine terribile: perdonateci – con cui hanno impreziosito suoi lavori.

La Francia è (esageriamo? Esageriamo) morettiana. Ci sono un’indolenza e un’ironia particolari nei film di Moretti che lo rendono semplicemente irresistibile. Vive la France, sissignore. Ma vive (pure, sì) monsieur Moretti. Quello che racconta qui, in Italia, va bene anche lì, dall’altra parte delle Alpi. Ed è diretto, potente, travolgente. In questa clip, altro estratto dell’intervista esclusiva che Moretti ha fatto con Concita De Gregorio, parla esattamente di questo: del rapporto che, negli anni, è stato in grado di costruire con la Francia. C’è una tenerezza quasi spontanea in quello che dice. Ha il tono di chi conosce, e conosce profondamente, ciò di cui parla. Allo stesso tempo, però, c’è una nettezza disincantata nelle sue parole. Qualcosa di sinceramente e indubbiamente – lo ridiciamo, perdonateci – morettiano.

La Francia si trasforma in un porto felice, un luogo in cui sentirsi al sicuro e accolto, un luogo – fisico, certo, ma pure spirituale – in cui ritrovare sé stessi e sentirsi in pace. L’esempio di Cannes, che citavamo proprio all’inizio, è significativo proprio per questo: Moretti è sempre pronto a presentare i suoi film lì, sulla croisette. C’è un elemento – probabilmente è solo un’idea, o una sensazione -che fa da collante. Moretti di qui, la Francia di là. Si guardano, si specchiano l’uno nell’altro. Si riconoscono. Non si respingono. Sono parti di uno stesso insieme. Le tessere di un mosaico più grande. Per qualcuno, è la vita. Per qualcun altro, invece, è solamente cinema. E non è poco. Non lo è per niente. Buona visione.