“Questo è un film che si basa sulla verità”, così Luca Trapanese definisce Nata per te. Il film sulla sua vita e quella di sua figlia Alba, diretto da Fabio Mollo. “Innanzitutto abbiamo voluto decostruire l’idea che ci fossero un colpevole e un eroe”. Nel 2018 Trapanese adotta Alba, dopo un iter legale partito dall’affidamento temporaneo. In Italia infatti la legge non prevede che un singolo possa adottare. O meglio, c’è una sola possibilità affinché questo accada: che il minore abbia una grave disabilità e che il singolo ne faccia richiesta. “La responsabilità che sento non è quella di essere stato il primo, mi interessa che non ci sia stato un secondo, un terzo e così via”.
Alba era stata “lasciata” in ospedale e Trapanese, gay, cattolico, assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli e con una lunga esperienza di volontariato e lavoro anche con persone disabili, ha chiesto di poterla adottare. “Così Alba non è stata abbandonata”, spiega, “ma affidata all’ospedale. Le coppie etero convocate dal Tribunale per adottarla non hanno rifiutato perché crudeli, ma perché impreparate”.
Nata per te: Fabio Mollo e Pierluigi Gigante
Il film è tratto dal libro omonimo che Trapanese ha scritto insieme allo scrittore Luca Mercadante. Nel cast ci sono Pierluigi Gigante, Teresa Saponangelo, Barbora Bobulova, Alessandro Piavani e Antonia Truppo, con la partecipazione speciale di Iaia Forte. Il film è distribuito da Vision Distribution.
Il regista Fabio Mollo (Anni da cane, My Soul Summer e Il padre d’Italia), che ha presentato a Venezia 80 il suo documentario Semidei, ha girato alcune parti del film nella comunità fondata e gestita da Luca Trapanese, dove vivono persone con disabilità insieme agli operatori. “Abbiamo potuto raccontare la realtà così com’è”, ha detto. “E ora faremo una serie sui ragazzi della comunità”.
Il protagonista Pierluigi Gigante, che interpreta Trapanese, ha descritto l’esperienza come “una delle più uniche e belle” della sua vita. “Mi sono anche finto operatore per un primo periodo, per entrare in sintonia con i ragazzi”, ha detto. “Era la prima volta che mi confrontavo in modo diretto con chi dovevo interpretare e questo mi ha aiutato molto”.
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