Danny Boyle e Alex Garland sono al lavoro sul sequel del cult zombie 28 giorni dopo (Esclusiva)

S'intitolerà 28 anni dopo e, secondo molteplici fonti, entro fine settimana sarà presentato a potenziali acquirenti tra Studios e streamer. Il duo vorrebbe lanciare una nuova trilogia con un budget di 75 milioni di dollari a pellicola

Oltre vent’anni dopo aver mostrato su schermo un’epidemia zombie, il classico horror contemporaneo 28 giorni dopo avrà un sequel. Il regista Danny Boyle e lo scrittore Alex Garland, che insieme hanno realizzato il film originale del 2002, tornano per un nuovo thriller zombie dal titolo 28 anni dopo che, secondo molteplici fonti, dovrebbe arrivare verso la fine della settimana a potenziali acquirenti tra Studios e streamer.

A gestire la vendita sarà la WME, che rappresenta sia Boyle che Garland. E il nuovo film non è semplicemente un nuovo sequel. Nel 2007, 28 giorni dopo ha visto l’arrivo di 28 settimane dopo, ma il duo era stato coinvolto solo in veste di produzione esecutiva. La speranza – ora – è quella di lanciare una nuova trilogia. Boyle dirigerà il primo capitolo, mentre Garland scriverà tutti e tre i film. Il budget per ogni produzione dovrebbe aggirarsi intorno ai 75 milioni di dollari.

La coppia vestirebbe anche i panni dei produttori, così come Andrew Macdonald e Peter Rice, l’ex capo della Fox Searchlight Pictures, la divisione dell’ex studio Twentieth Century Fox che ha originariamente sostenuto il film britannico e il suo sequel.

L’eredità di 28 giorni dopo

28 giorni dopo ha come protagonista Cillian Murphy, recentemente vincitore di un Golden Globe con Oppenheimer, che interpreta un uomo che si risveglia dal coma dopo un incidente in bicicletta e trova l’Inghilterra in un desolato collasso postapocalittico, causato da un virus che ha trasformato le sue vittime in furiosi assassini. L’uomo si trova quindi a vagare nella giungla urbana, incontrando una sopravvissuta interpretata da Naomie Harris e un maniacale maggiore dell’esercito, interpretato da Christopher Eccleston.

Il film si è rivelato un successo anche redditizio. Ma soprattutto ha rivitalizzato il genere zombie, dando il via al decennio e mezzo successivo di film e serie che hanno riproposto i morti viventi non come lenti divoratori di cervelli, ma come feroci forze della natura. L’attenzione dei due film è soprattutto sulla questione pandemica, nonché sulla fragile struttura della società in questo tipo di scenari, argomenti che risuonavano nel mondo post 11 settembre. World War Z, Benvenuti a Zombieland, The Walking Dead, il remake de L’alba dei morti viventi e il recente Army of the Dead di Zack Snyder hanno seguito il percorso tracciato da 28 giorni dopo.

Allo stesso tempo, il film ha continuato a dare una forte spinta alla carriera di Boyle, che ha successivamente diretto The Millionaire e 127 ore. Ma è anche servito da trampolino di lancio per Murphy, che pochi anni dopo, nel 2005, avrebbe girato il suo primo film con Christopher Nolan, Batman Begins. I produttori sperano che 28 anni dopo sia il Fury Road di Boyle, visto che il film del 2015 è servito a George Miller per tornare con successo di critica e botteghino nel violento mondo di Mad Max dopo vent’anni di assenza.