Colman Domingo ha recentemente condiviso le parole che l’ex presidente Barack Obama gli ha rivolto riguardo al suo personaggio in Rustin, e sulla sua influenza nella politica contemporanea. “Quando eravamo a Washington D.C., il presidente Barack Obama mi ha detto dietro le quinte che se non ci fosse stato Bayard Rustin, non ci sarebbe stato nessun Barack Obama”, ha raccontato l’attore durante la sua ospitata al Sunday Sitdown with Willie Geist di Today.
Rustin, prodotto da Barack e Michelle Obama attraverso la loro casa di produzione, Higher Ground, racconta la storia dell’attivista per i diritti civili Bayard Rustin, che ha organizzato la marcia su Washington nel 1963, nella quale Martin Luther King Jr. ha pronunciato la famosa frase “I have a dream”.
Proprio l’ex presidente democratico, nel 2013, ha assegnato la medaglia presidenziale della libertà postuma a Rustin. Il film, arrivato su Netflix a novembre del 2023, è ambientato durante le settimane che hanno preceduto la storica marcia e indaga l’identità di Rustin come uomo nero e gay.
Domingo e il ruolo di Rustin
Nella puntata del podcast, Domingo ha spiegato che la sua cerchia di amicizie ha parlato del suo interpretare il personaggio di Rustin “per anni”. “Di tanto in tanto c’era qualcuno che diceva: ‘Hey, quando ci sarà un biopic su Bayard Rustin, lo devi interpretare tu'”, ha raccontato.
Domingo ha inoltre affermato di adorare il modo con cui il film ha indagato il personale e l’intimità dell’umanità di Rustin. “Era gioioso. Era vivace. Amava cantare, amava danzare, amava bere cocktail”.
“Sono sempre stato esattamente quello che ero come uomo apertamente gay in questo settore fin dall’inizio”, ha continuato Domingo. “Ho fiducia nel fatto che l’universo mi veda come mi vedo io, senza limitazioni, e questo è qualcosa che Bayard ha fatto”.
Mentre i suoi ruoli in Rustin e ne Il colore viola di quest’anno hanno portato alle stelle la visibilità di Domingo, l’attore dice che il successo a volte può essere “opprimente”.
“Non sapevo nemmeno che questo potesse accadere a me”, ha raccontato. “Volevo solo fare un buon lavoro. E poi mi trovo improvvisamente in questo spazio dove tutte le luci brillano su di me. Onestamente, se ci penso, mi toglie il fiato. Non so se riuscirei a sognare così in grande. Mi sembra quasi che sia troppo. Perché è una sensazione incredibile, in un modo che non avrei mai immaginato”.
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