Una teenager con un super potere speciale riesce a trascinarci all’interno dei suoi sogni, e anche dei nostri incubi. Chiusa nella sua stanza, gli unici contatti che ha con il mondo esterno sono virtuali. Inizia così il suo viaggio avanti e indietro tra sogno e realtà, sotto la guida di una misteriosa e ambigua youtuber. Parte da qui Coma, il nuovo film di Bertrand Bonello, in sala solo il 10, 11 e 12 luglio.
“L’origine di questo film è un cortometraggio, diventato poi il prologo di Coma” racconta il regista. “Si tratta di una lettera che ho scritto a mia figlia diciottenne che stava entrando nell’età adulta. Volevo essere sia confortante sia evidenziare quanto fossi preoccupato per lei. Volevo dimostrarle quanta fiducia avessi in lei come persona, nel suo futuro e nelle sue decisioni, nonostante stessimo tutti attraversando un periodo buio, di disillusione.
Coma: come parlare a una diciottenne?
“Come parlare ad un diciottenne al giorno d’oggi? Il film non risponde a questa domanda, certamente, ma offre alcuni punti di vista al riguardo. Volevo affrontare questioni serie e importanti ma farlo anche in un modo giocoso, perfino umoristico e spensierato, nonostante il film sia permeato della cupezza del periodo corrente. Alcuni espedienti della lavorazione, come l’animazione nel canale di Patricia Coma, mi hanno permesso di realizzare il film in modo molto libero, alternando commedia, ironia ed elementi invece più spaventosi”.
“Il personaggio di Patricia Coma finisce per diventare una guida per la ragazza e in generale per lo spettatore. Ci porta infatti al
cospetto del vero soggetto del film: ovvero il fatto che oggi più di ogni altro momento storico, essere liberi significa confrontarsi con le più profonde paure di ognuno di noi”.
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