Viola Davis ha annunciato che si allontanerà dal suo prossimo progetto, G20, nonostante la SAG-AFTRA abbia concesso al film una deroga che gli permette di iniziare la produzione durante lo sciopero degli attori. “Amo questo film, ma non ritengo opportuno che la produzione vada avanti durante lo sciopero”, ha spiegato Davis in una dichiarazione ottenuta da The Hollywood Reporter. “Apprezzo che i produttori del progetto siano d’accordo con questa decisione. Io e la JuVee Productions siamo solidali con gli attori, la SAG/AFTRA e la WGA”.
La decisione del premio Oscar segue di un giorno la decisione del sindacato degli attori di consentire l’inizio delle riprese del progetto, nonostante il coinvolgimento di Amazon Studios, poiché il film è stato realizzato dallo studio MRC, non affiliato all’AMPTP, e viene solo distribuito dalla piattaforma streaming. G20 si va ad aggiungere a una lunga lista di show televisivi e film a cui sono state concesse deroghe durante lo sciopero degli attori per poter continuare o iniziare la produzione di alcuni progetti in base a diversi accordi provvisori con le produzioni indipendenti.
Il passo indietro di Davis rispetto al film fa seguito ai commenti della comica e attrice Sarah Silverman sui progetti che sono stati autorizzati. “Sono incazzata e sono convinta di non aver capito qualcosa”, ha detto Silverman in un video postato giovedì scorso sul suo Instagram. “Le star del cinema fanno film perché sono indipendenti, e la SAG lo permette perché soltanto in seguito vengono venduti alle piattaforme streaming, che sono le stesse contro cui ci opponiamo. Lo sciopero finirà solo quando si presenteranno al tavolo degli accordi e ne troveremo uno”.
L’attrice ha continuato spiegando che, quando gli attori hanno aderito allo sciopero, credeva che tutto si sarebbe mosso più velocemente. Ora che ad alcuni attori è stato permesso di recitare in serie e film, pensa che lo sciopero verrà prolungato.
Silverman ha anche osservato che non sa se dovrebbe essere “arrabbiata” con la SAG per aver permesso accordi provvisori per alcuni progetti indie o “con le star del cinema che fanno film indipendenti, che ovviamente andranno poi in streaming”.”È crumiraggio”, ha concluso. “Ora, all’improvviso, le star del cinema possono fare film visto che sono indipendenti, opere che potranno essere vendute a X, Y e Z”.
Traduzione di Pietro Cecioni
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