Il regno del pianeta delle scimmie di Wes Ball cercherà di conquistare gli spettatori con due settimane di anticipo. I 20th Century Studios della Disney hanno annunciato che il film uscirà il 10 maggio anziché il 24. Questo spostamento lo allontana dall’affollato programma del fine settimana festivo del Memorial Day negli Usa, che comprende Furiosa: A Mad Max Saga di George Miller (Warner Bros.) e Garfield – Una missione gustosa (Sony).
La scelta è quasi forzata, dal momento che nella nuova data non c’è una concorrenza diretta in termini di nuovi tentpole (film ad alto budget i cui guadagni servono a recuperare i soldi spesi dallo studio per le pellicole meno famose, ndr). Inoltre, potrà essere proiettato sugli schermi Imax, per la prima volta nella storia del franchise, per le prime due settimane di uscita, oltre che su altri schermi di grande formato.
Il 10 maggio Il regno del pianeta delle scimmie aprirà insieme al biopic su Amy Winehouse, Back to Black e una settimana dopo The Fall Guy, interpretato da Ryan Gosling ed Emily Blunt, che dà ufficialmente il via agli incassi estivi. Una settimana dopo inoltre la Paramount ha in programma If – Gli amici immaginari, diretto e interpretato da John Krasinski, al fianco di Ryan Reynolds.
Il regno del pianeta delle scimmie, la trama
Il film di Wes Ball è il quarto titolo del reboot del “franchise delle scimmie” ed è ambientato molti anni dopo il più recente del 2017, The War – Il pianeta delle scimmie, di Matt Reeves. Dopo che il film del 2017 aveva mostrato Cesare guidare la sua specie verso un’oasi, il nuovo capitolo riprende con numerose società di scimmie che continuano a prosperare, mentre gli umani sono stati ridotti a un’esistenza quasi selvaggia. Mentre un sovrano delle scimmie schiavizza gli altri nella sua ricerca di tecnologia umana, un’altra scimmia cerca la libertà e spera di lavorare con una giovane donna umana per raggiungere questo obiettivo.
Nel cast de Il regno del pianeta delle scimmie figurano Owen Teague, Freya Allan, Peter Macon, Eka Darville, Kevin Durand, William H. Macy e Dichen Lachman.
Traduzione di Pietro Cecioni
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