Barbenheimer ha un altro illustre fan: Martin Scorsese. Nel corso di un’intervista con l’Hindustan Times, il regista ha definito “speciale” la combinazione di due film così diversi come Barbie e Oppenheimer, in grado di suscitare scalpore, creare nuovo interesse nel pubblico e arricchire il botteghino estivo globale.
“Sembrava essere la tempesta perfetta, odio questa parola, ma è così”, ha dichiarato alla testata. “È arrivata al momento giusto. E la cosa più importante è che la gente è andata a vederli al cinema. Credo che questo sia meraviglioso”.
Scorsese ha ammesso di non aver ancora visto Barbie o Oppenheimer, ma di essere un fan sia di Christopher Nolan che di Margot Robbie, così come del direttore della fotografia di Killers of the Flower Moon, Rodrigo Prieto, che ha girato anche il film da record di Greta Gerwig.
“Non potrebbero essere più diversi, questi due film che lavorano insieme: un film dall’altissimo valore di intrattenimento e un film che con tale severità e forza racconta il pericolo della fine della nostra civiltà. Eppure si adattano perfettamente uno all’altro”, ha continuato Scorsese. “Il Barbenheimer offre una speranza per l’emergere di un cinema diverso da quello che è stato fatto negli ultimi 20 anni, a parte il grande lavoro portato avanti nel cinema indipendente”.
Aspettando Killers of the Flower Moon
Il regista ha anche difeso la durata, da molti criticata, di Killers of the Flower Moon – nelle sale americane il 20 ottobre e in quelle italiane il 19 – interpretato da Leonardo DiCaprio, Lily Gladstone, Robert De Niro, Brendan Fraser e Jesse Plemons, che raggiunge le 3 ore e 26 minuti.
Nonostante sia una produzione Originale Apple (in arrivo prossimamente anche su Apple TV+), Killers of the Flower Moon non è un film da piattaforma. È pensato per la sala, per essere visto sul grande schermo e permettere agli spettatori di immergersi veramente nella storia.
“C’è chi si lamenta per le tre ore, ma sono le stesse persone che ne passerebbero anche cinque davanti alla tv a guardare una serie”, ha affermato il regista. “Inoltre, ci sono molti appassionati che guardano spettacoli teatrali per tre ore e mezza. Sul palco ci sono attori veri, non ci si può alzare e andare in giro. Bisogna avere rispetto, anche per il cinema”.
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