Rob Marshall è uno che di musical se ne intende. Dal passato a Broadway alla regia di Chicago passando per i live action di Cenerentola e Il ritorno di Mary Poppins. Ma con La sirenetta, remake della celebre pellicola d’animazione Disney del 1989, ha fatto la storia del cinema firmando un musical sott’acqua grazie all’uso sapiente della CGI e altre tecnologie all’avanguardia.
“Ho pensato che sarebbe stata una sfida senza precedenti, ed è per questo che ho voluto farlo” racconta il regista a THR. “È stato sicuramente il film più impegnativo della mia carriera”.
Rob Marshall e una storia contro i pregiudizi
Come riadattare una storia conosciuta e amata facendola parlare del nostro presente? Secondo il regista i temi c’erano già tutti, sia nella fiaba di Hans Christian Andersen che nel cartone di fine anni Ottanta.
Ma con il live action e la sceneggiatura aggiornata, ora La sirenetta parla ancora di più dei noi. “Ma mi è piaciuto molto quello che racconta, quello che dice sul sentirsi come se non si fosse integrati, sull’essere un outsider, sul cercare di non avere paura di qualcuno che è diverso da te”, confessa Marshall. “Si tratta di una bellissima storia sul pregiudizio, la sua rimozione e sulla possibilità di andare oltre se stessi per raggiungere qualcuno che è diverso da te”.
Il tocco di Lin-Manuel Miranda
Non si può pensare a La sirenetta senza pensare alle sue musiche. Alan Menken – premio Oscar per la miglior colonna sonora – e Howard Ashman – premio Oscar per la miglior canzone con In fondo al mar – hanno contribuito alla magia del film animato.
Ma per il live action Rob Marshall ha chiamato all’appello una sua vecchia conoscenza, Lin-Manuel Miranda, per creare nuovi numeri musicali. “Avevamo bisogno di nuovo materiale per dare corpo alla storia” sottolinea il regista. “È stato davvero utile avere Lin con noi”.
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