Nelle ultime settimane, mentre si diffondeva una tempesta di voci – e di domande – intorno a Sound of Freedom degli Angel Studios, Hollywood si è affannata a capire come un piccolo film indipendente fosse apparentemente emerso dal nulla per diventare il successo più eclatante del box office estivo.
Uno dei principali studi cinematografici era così interessato all’argomento che ha commissionato un’indagine sulle discussioni dei social media e sulle reazioni del pubblico. “Nel complesso, la risposta dei consumatori online a Sound of Freedom non ha riguardato tanto il film in sé, quanto piuttosto le teorie del complotto e le battaglie politico-culturali in corso negli Stati Uniti e nel resto del mondo”, si legge nel riassunto che una fonte ha condiviso con The Hollywood Reporter, senza però voler far identificare lo studio.
Tra le altre conclusioni: il pubblico di destra ha liquidato le critiche mosse al film dalla sinistra e dalla stampa mainstream come riflessioni di “pedofili, satanisti e altri malintenzionati”, mentre il pubblico di sinistra ha trovato le tattiche di comunicazione del film allineate con “QAnon, il razzismo, la supremazia bianca, il cristo-fascismo, l’antisemitismo e in generale un’opera ingannevole”.
Sound of Freedom – che al 6 agosto ha guadagnato negli Stati Uniti ben 164 milioni di dollari – ha aperto in sordina nei cinema il 4 luglio, battendo Indiana Jones e il quadrante del destino. Sebbene sia andato particolarmente bene nel Midwest e nel Sud, ha ottenuto ottimi risultati anche in California e in altre parti dell’Ovest (il Nord-Est ha registrato un andamento inferiore). Ad oggi, ha superato gli incassi nazionali di film estivi a grande budget come The Flash (108 milioni di dollari), Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno (151 milioni di dollari) e Transformers: il risveglio (157 milioni di dollari).
Il caso Sound of Freedom
Il film è interpretato da Jim Caviezel, protagonista de La passione di Cristo, nel ruolo del personaggio reale di Tim Ballard, ex-agente per il dipartimento di sicurezza nazionale prima di intraprendere la sua personale missione di consegnare alla giustizia i trafficanti di bambini. Il successo del film è stato senza dubbio favorito dal piano geniale di Angel di cambiare il modo in cui i film vengono distribuiti attraverso l’innovativo modello Pay It Forward, in base al quale le persone sono invitate ad acquistare e poi donare i biglietti di Sound of Freedom ad altri. Questi “altri” possono ottenere un codice dal sito web di Pay It Forward per poi riscattarlo utilizzando i principali servizi di vendita di biglietti online o presso un determinato cinema.
Il modo in cui il denaro viene utilizzato dai biglietti non riscattati è a discrezione dell’azienda, secondo la clausola di esclusione della responsabilità presente sul sito web: “Inviando il mio contributo Pay It Forward, riconosco e accetto che Angel Studios farà ogni sforzo ragionevole per utilizzare le vendite dei biglietti Pay It Forward per la crescita del pubblico del film o della serie prevista.
Tuttavia, Angel Studios diventa proprietario di tutti i fondi al momento della ricezione e può utilizzarli a sua esclusiva discrezione per promuovere la missione di Angel Studios di amplificare la speranza attraverso storie di grande impatto”.
Il “calvario” di Sound of Freedom
Il regista di Sound of Freedom, Alejandro Monteverde, e il produttore/star Eduardo Verástegui, entrambi messicani, si conoscono da anni. Hanno impiegato otto anni per portare il film indipendente sul grande schermo, compresi i finanziamenti da 14,5 milioni di dollari. Fox International aveva concluso un accordo di distribuzione con i registi nel 2018, prima che la fusione con Disney si concludesse nel 2019. La Disney ha finito per accantonare l’uscita del film nelle sale, ma ha permesso ai registi di riacquistare i diritti.
Non riuscendo a trovare spazio in un altro studio o società di streaming, alla fine di marzo 2023 il team di Sound of Freedom si è accordato con Angel Studios, una società con sede nello Utah specializzata in crowdfunding. Molte serie originali di Angel sono basate sulla fede, compresa The Chosen, la loro produzione di punta.
Jared Geesey, vicepresidente senior della distribuzione globale di Angel Studios, ritiene che Sound of Freedom supererà la soglia dei 200 milioni di dollari in Nord America. Inoltre, il film non ha ancora iniziato a circolare all’estero. Il mese prossimo verrà proiettato in America Latina, dove è stata girata gran parte del film (negli Stati Uniti, i latinoamericani hanno rappresentato il 37% del pubblico nel secondo fine settimana del film).
La Angel ha annunciato anche le date di apertura per il Regno Unito, l’Australia e il Sudafrica, e sta definendo i piani per gli altri territori. Per lo studio cristiano si tratta di una vera e propria autodistribuzione, ovunque tranne che in Australia e in Africa, dove lavorerà con partner di distribuzione locali.
I biglietti venduti
Secondo il sito web dello studio, in Nord America sono stati acquistati più di 14,5 milioni di biglietti. Geesey non ha voluto precisare quanti rientrino nella categoria dei biglietti donati, se non per suggerire che non si tratta di un numero eccessivo. “La stragrande maggioranza dei biglietti è stata acquistata da persone reali e comuni nell’ambito di un normale flusso di acquisti”, ha dichiarato Geesey a THR. E continua: “Non distinguiamo i biglietti Pay It Forward dai biglietti normali perché sono la stessa cosa. Un biglietto è un biglietto, sia che lo abbiate pagato voi sia che lo abbia pagato qualcun altro”.
Secondo Geesey, solo i biglietti riscattati vengono conteggiati quando Angel comunica gli incassi a Comscore, l’azienda che registra gli incassi al botteghino.
Molti a Hollywood continuano a essere scettici. “Ci dovrebbe essere più trasparenza”, dice una fonte dirigenziale di uno studio di distribuzione. Oltre alla questione degli incassi, è difficile “sapere quante persone effettivamente vedano il film se non si conosce il numero di biglietti riscattati”. Nelle prime settimane di programmazione del film, i social media si sono riempiti di post che parlavano di sale quasi vuote per spettacoli che dovevano essere esauriti, spingendo numerosi organi di stampa a segnalare la questione. Da allora, le segnalazioni sono diminuite.
Un altro dirigente di uno studio ha riferito a THR che un importante circuito di sale cinematografiche ha confermato che ciò è avvenuto in alcuni casi, ma non su vasta scala.
Un nuovo modello?
I distributori e i proprietari di sale cinematografiche sono molto interessati al potenziale del modello Pay It Forward, considerando la natura precaria della ripresa del botteghino. Il distributore indipendente Magnolia Pictures sta già copiando il sistema di Angel, invitando gli interessati al documentario indie Kokomo City a donare i biglietti.
La pellicola, che racconta la storia di quattro persone trans nere che lavorano nell’industria del sesso, ha debuttato all’IFC Center di New York nel fine settimana del 28-30 luglio, per poi essere distribuita in diverse altre città, tra cui San Francisco. Per il momento, i biglietti donati possono essere riscattati solo all’IFC Center e al Roxie Theater di San Francisco (l’offerta dovrebbe rimanere in vigore per tutta la durata del film).
“Le persone sono molto grate per lo slancio che Pay It Forward ha creato”, afferma Jared Geesey.
Non è certo la prima volta nella storia che un distributore o uno studio chiede a persone o aziende di donare blocchi di biglietti per un singolo film incentrato su un tema ben preciso, ma non è mai stato fatto su base generale. Angel ha utilizzato il modello dei biglietti Pay It Forward anche all’inizio di quest’anno, distribuendo il loro primo lungometraggio His Only Son (intuitivamente basato sulla fede cristiana). Il film ha avuto un successo molto superiore alle aspettative, incassando 12 milioni di dollari al botteghino nordamericano.
Come per Sound of Freedom, Angel non ha dichiarato quanti biglietti sono stati donati. Prima dell’uscita nelle sale, His Only Son ha raccolto più di 1,2 milioni di dollari da 1.863 persone attraverso una raccolta di fondi separata per coprire i costi associati al marketing e alla distribuzione del film, secondo Angel.
Chi c’è dietro Angel?
I fratelli Harmon, appartenenti a una nota famiglia mormone e fondatori dell’impero Angel con sede nello Utah, hanno un rapporto lungo e complicato con Hollywood. La loro precedente società, il servizio di streaming VidAngel, è stata citata in giudizio da Disney, 20th Century Fox, Lucasfilm e Warner Bros. nel 2016 per presunta violazione del diritto d’autore dopo che VidAngel aveva sviluppato una tecnologia di filtraggio che consentiva di censurare i film per il suo pubblico orientato alla fede e al conservatorismo.
Nel 2019, una giuria ha ordinato a VidAngel di pagare 62 milioni di dollari di danni. E solo l’anno successivo è stato raggiunto un accordo, con VidAngel che ha accettato di pagare agli Studios 10 milioni di dollari in 10 anni. Angel Studios nasce dopo questo sconclusionato percorso di VidAngel, ed è stato lanciato nel marzo 2021.
Gli Harmon hanno reagito alla causa legale del 2016 dedicandosi al crowdfunding per realizzare contenuti originali. Tra questi, la prima stagione di The Chosen, che nel 2018 ha raccolto più di 10,3 milioni di dollari, diventando il più grande progetto finanziato in crowdfunding della storia. Le tre stagioni di The Chosen vantano un pubblico di oltre 110 milioni di persone, comprese le visualizzazioni al di fuori delle app The Chosen e Angel (che sono separate).
In arrivo il film David
Inoltre, a partire da settembre 2022, il franchise ha generato 195,3 milioni dollari di entrate per la società (che includono i diritti di licenza e uno spettacolo teatrale ad hoc). Il record di crowdfunding del 2018 di The Chosen è stato superato quest’anno dal film biblico animato David, che ha raccolto – ad oggi – 50 milioni di dollari lo studio, e che è tuttora in fase di pre-produzione.
Angel promette che David sarà il film d’animazione più visto della storia e, come spesso fa, cita la Bibbia nel suo lancio di crowdfunding per il film. “Completare un’importante uscita nelle sale cinematografiche a livello mondiale può sembrare insormontabile, ma noi affrontiamo questo gigante con fiducia. Ricordiamo che ‘Tutto posso in colui che mi dà la forza.’ (Filippesi 4:13)”.
Sfidare Hollywood
Anche se la Angel deve pagare il suo debito di 10 milioni di dollari con gli Studios, non esita a rimproverare a Hollywood di non essere in sintonia con ciò che i consumatori vogliono veramente in termini di intrattenimento (un mantra che ha usato più volte nel corso degli anni). “Gli investitori hanno raccolto oltre 10 milioni di dollari per produrre The Chosen, che è diventato un grande successo, visto più di 100 milioni di volte e che ha generato oltre 30 milioni di dollari di entrate nel 2020″, si legge sul sito web della casa di produzione.
“Al contrario, Hollywood produce la maggior parte dei film di Seth Rogen perché quest’ultimo pensa che siano divertenti e sappiamo come vanno a finire la maggior parte di questi”, attaccano gli Angel. Non viene fornita una ragione precisa per cui venga preso di mira Rogen, che vanta una serie di successi al botteghino, sia che si tratti di film per famiglie, come Super Mario Bros.- Il film, Il Re Leone e la serie Kung Fu Panda, sia che si tratti di film sguaiati e vietati ai minori (i film Cattivi vicini, Molto incinta).
La denuncia di Ashley Bratcher
L’attrice e produttrice Ashley Bratcher, che fa parte della comunità di registi religiosi di Hollywood e ha recitato nel film pro-vita Unplanned – La storia vera di Abby Johnson, racconta di aver avuto un’esperienza infelice con gli Angel Studios per la campagna di crowdfunding di Pharma, un progetto della sua società di produzione Simple Jane Films.
Il film raccontava la storia di Frances Kelsey, un’impiegata della Federal Drug Administration che negli anni Sessanta rischiò la sua carriera per impedire l’approvazione del farmaco per la nausea mattutina, il talidomide. “Il nostro team ha deciso di lasciare la Angel dopo che abbiamo fatto molte domande alle quali non hanno risposto. C’erano tensioni crescenti su chi stava gestendo l’aspetto del finanziamento e dove andavano a finire i soldi”, racconta l’attrice a THR.
Il caso Pharma
Nel giugno di quest’anno, gli avvocati di Frankie’s Story – il nome dell’ente di produzione di Pharma – hanno presentato agli Angel Studios un avviso di rescissione dell’accordo di distribuzione per la pellicola basato su pratiche fraudolente, secondo quanto riportato nei documenti censurati esaminati dalla redazione di THR. Il rapporto sostiene che i dirigenti della Angel hanno dichiarato che non avrebbero supportato il lancio della campagna di raccolta fondi, a meno che il team di Pharma non avesse cambiato i termini dell’offerta in modo tale da favorire “significativamente l’Angel Acceleration Fund”.
Un portavoce degli Angel Studios ha dichiarato a THR che Pharma non ha raggiunto determinate soglie. “Il film ha lanciato il crowdfunding e ha raccolto circa 400mila dollari, cifra inferiore all’obiettivo di finanziamento di 5 milioni di dollari, e che non soddisfa i criteri di approvazione dell’investimento dell’Angel Acceleration Fund”. L’AAF è un’organizzazione separata ma affiliata che offre un potenziale di finanziamento aggiuntivo per i progetti di Angel Studios al di fuori del crowdfunding. L’AAF controlla le proprie scelte di investimento in modo indipendente, ha dichiarato il portavoce.
“Alla luce di quanto sopra, Angel Studios ha offerto di svincolare Pharma dal suo accordo di distribuzione – continua il portavoce – per consentirgli di perseguire altre strade per la creazione del suo film. Auguriamo a tutto il team e al progetto il miglior successo”.
Ora Sound of Freedom
Mentre la produzione di Sound of Freedom era già stata finanziata quando è arrivata sulla soglia della casa di produzione dello Utah. Quest’ultima ha infatti utilizzato un altro modello di crowdfunding – simile a quello di His Only Son – per raccogliere fondi per la stampa e la pubblicità.
Tutto ciò ha involontariamente portato a titoli di giornale negativi sullo studio, dopo che una persona ringraziata nei titoli di coda come finanziatore – un vantaggio fornito a chiunque investa 500 dollari o più – è stata arrestata in Missouri e accusata di rapimento di minore. Le accuse sono state formulate il mese scorso, ma soltanto il 3 agosto si è cominciato a parlare del contributo di Fabian Marta, un uomo del Missouri, e del suo presunto legame con Tim Ballard, che è il soggetto del film.
Il 4 agosto, gli Angel Studios hanno invece rilasciato una dichiarazione senza fare riferimento specifico all’arresto di Marta. “Proprio come chiunque può investire nel mercato azionario, chiunque soddisfi i criteri legali può investire nei progetti degli Angel Studios. Uno dei vantaggi dell’investimento era la possibilità di essere elencati nei titoli di coda”, ha dichiarato Neal Harmon, Ceo di Angel Studios. L’amministratore delegato ha inoltre sottolineato che 6.678 persone hanno scelto di investire una media di 501 dollari nel fondo di marketing, per un totale di 6 milioni di dollari.
QAnon e Sound of Freedom
Angel e i registi contestano anche che Sound of Freedom sia un film legato a QAnon, sebbene sia stato ampiamente discusso negli ambienti online del gruppo complottista. Alla fine del 2021, Caviezel ha anche preso parola a una convention di QAnon a Las Vegas, dove ha invocato lo slogan del gruppo, “La tempesta sta arrivando”.
“Chiunque abbia visto Sound of Freedom sa che non ha nulla a che fare con le teorie del complotto”, afferma Geesey. Mira Sorvino – che è un’altra protagonista del film – ha disconosciuto “QAnon e qualsiasi forma di odio” in un tweet del 12 luglio. E Ha anche esortato le persone a impegnarsi per fermare il traffico di esseri umani, “un’atrocità mondiale e nazionale”.
Anche dopo settimane dall’arrivo nelle sale, Sound of Freedom continua a trovare nuovi spettatori da coinvolgere. Durante una recente proiezione del film all’AMC Century City 15 di Los Angeles, la maggior parte degli ospiti è rimasta al proprio posto quando il film è finito e sono iniziati i titoli di coda. Caviezel è apparso subito in un video di tre minuti in cui spiegava il sistema del Pay It Forward e ha incoraggiato personalmente le persone ad acquistare biglietti per altri.
“Non abbiamo i soldi dei grandi Studios per commercializzare questo film, ma abbiamo voi. E vi passiamo il testimone”, si legge nel messaggio. In seguito, l’attore dice: “Ora, so che è strano perché siamo in un cinema, ma sentitevi liberi di tirare fuori i vostri telefoni e scansionare questo codice QR. Non vogliamo che le finanze siano il motivo per cui qualcuno non riesce a vedere questo film”.
Almeno una dozzina di spettatori hanno usato i loro telefoni per scansionare il codice.
Chris Gardner ha contribuito a questo articolo
Traduzione di Pietro Cecioni
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