Il governo di destra polacco ha intensificato gli attacchi contro The Green Border, il nuovo film dell’acclamata regista polacca Agnieszka Holland, imponendo ai cinema polacchi di proiettare un messaggio di avvertimento approvato dal governo prima della proiezione del film. Il provvedimento precede l’uscita nazionale prevista per venerdì 22 settembre in 250 schermi in tutto il paese, grazie al distributore Kino Swiat.
The Green Border è stato presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia all’inizio del mese, dove ha vinto il premio speciale della giuria. La critica ha lodato il film e The Hollywood Reporter lo ha definito un “devastante trionfo drammatico”, inserendolo tra i 15 migliori film della stagione autunnale dei festival.
La storia di The Green Border
La pellicola è una rappresentazione drammatica della situazione dei rifugiati bloccati sul confine naturale tra Polonia e Bielorussia. I migranti, la maggior parte dei quali provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente, sono stati attirati al confine dalla propaganda del regime bielorusso, che aveva promesso loro un facile passaggio nell’Unione Europea. Sono invece diventati pedine di un gioco geopolitico quando il governo polacco ha chiuso il confine, lasciandoli bloccati e affamati nelle paludose e infide foreste tra i due paesi. Il dramma in bianco e nero intreccia le prospettive dei rifugiati bloccati, delle guardie di frontiera polacche e degli attivisti che forniscono aiuto ai migranti nella foresta.
Ancor prima della sua presentazione a Venezia, The Green Border ha scatenato una furiosa reazione da parte del governo polacco. Il ministro della giustizia polacco Zbigniew Ziobro ha paragonato il film alla “propaganda nazista” per la sua presunta rappresentazione negativa della polizia e delle guardie di frontiera polacche. Il presidente polacco Andrzej Duda ha accostato il film al nazismo e ha invitato a boicottarlo, dicendo che “al cinema siedono solo maiali”, uno slogan della Seconda Guerra Mondiale usato dalla resistenza polacca durante l’occupazione tedesca, quando nelle sale polacche venivano proiettati solo film di propaganda nazista.
La lite tra Holland e il governo polacco
“È davvero divertente, il ministro dell’ingiustizia mi ha accusato di essere nazista e poi, in una recente conferenza stampa, ha paragonato il mio film alla propaganda stalinista, quindi a quanto pare sono sia Hitler che Stalin”, ha spiegato Holland, parlando con The Hollywood Reporter. La regista definisce assurde le accuse, ricordando alcuni dei suoi film più famosi, tra cui Europa, Europa (1990) e In Darkness (2011), entrambi nominati agli Oscar, che raccontano le sofferenze degli ebrei durante l’Olocausto, e Mr. Jones del 2019, sulla carestia causata da Stalin in Ucraina negli anni Trenta, nota localmente come Holodomor. L’attrice ha avviato un’azione legale per diffamazione nei confronti di Ziobro.
Il governo polacco, che è in corsa per la rielezione il 15 ottobre, sta raddoppiando gli attacchi al Green Border. Giovedì 21 settembre il ministro degli interni Poboży si è presentato con una portavoce delle guardie di frontiera nazionali, definendo il film di Holland “una disgustosa parodia” e la sua descrizione degli eventi “estremamente ingiusta, non autorizzata e dannosa per gli agenti delle guardie di frontiera, i soldati e tutti coloro che difendono il confine polacco a rischio della loro salute e della loro vita”.
Lo spot di avvertimento prima del film
Il ministro degli interni ha prodotto uno spot di avvertimento che precederà tutte le proiezioni di The Green Border in Polonia. Poboży ha spiegato che il video risponderà a quelle che ha definito “falsità e distorsioni” del film di Holland. La regista ha apostrofato la risposta del governo polacco come “tipicamente orwelliana. Stravolgono il significato delle parole. Attaccano dicendo di essere attaccati. Sono i carnefici che affermano di essere le vittime. Purtroppo non è affatto sorprendente”.
Oltre a quella che definisce “un’ondata di odio” contro il suo film, Holland afferma che c’è stata “un’ondata di solidarietà” da parte di molti polacchi e della comunità cinematografica internazionale, che si sono schierati a suo sostegno e contro gli attacchi del governo. Gruppi come la European Film Academy, la Europe Screen Directors e la Poland’s Women in Film Association hanno scritto lettere pubbliche di sostegno alla regista 74enne.
Tutti gli occhi saranno ora puntati sulla conferenza stampa che si terrà lunedì a Varsavia, quando la Polonia presenterà ufficialmente il film da proporre per gli Oscar del 2024. In un anno normale, The Green Border – una pellicola di fama internazionale di una regista polacca due volte nominata agli Oscar – sarebbe considerato uno tra i favoriti.
La commissione polacca per gli Oscar è ufficialmente indipendente dal governo, e The Green Border è una coproduzione internazionale senza alcun sostegno pubblico da parte della Polonia. Il film ha venduto molto, ma non ha ancora un contratto di distribuzione per il Nord America o altri territori di lingua inglese.
Traduzione di Pietro Cecioni
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