Quarantasette colpi mortali inferti e un parto. Jennifer Lopez è un’assassina e una madre in The Mother, film d’azione misto a thriller disponibile su Netflix. Anche se sia lei sia il film vorrebbero essere molto di più. Vorrebbero senza riuscirci in modo fluido e coerente.
Diretto da Niki Caro, stesso regista del remake live-action di Mulan, con la sceneggiatura di Misha Green, firma della serie horror della HBO Lovecraft Country, ha almeno un difetto e almeno un pregio. Il primo è che è troppo lungo, il secondo sono le scene di azione. Nel mezzo c’è Jennifer Lopez (anche produttrice del film) che se non brilla in questa interpretazione, rimane un’istituzione.
The Mother: uccidere per proteggere la figlia
“Dov’è la mia bambina?”, chiede Jennifer Lopez in una stanza di ospedale dopo aver partorito. “Hai perso tempo con l’FBI cercando di concludere un accordo e sette agenti sono stati uccisi”, le risponde una funzionaria interpretata da Edie Falco. “Adrian Lovell e Hector Álvarez sono ancora là fuori. Sappiamo entrambi che l’unico modo per proteggere la bambina è scomparire”.
L’ex assassina accetta, a patto che la tengano al sicuro. “Affidala a brave persone e falle vivere una vita noiosa”, dice Lopez a un agente fidato interpretato da Omari Hardwick. “Se ci sono problemi, fammelo sapere”. Ovviamente, i guai arrivano dodici anni dopo, quando i cattivi interpretati da Joseph Fiennes e Gael García Bernal fanno rapire sua figlia (Lucy Paez). E Lopez è costretta a uscire allo scoperto per salvare questa ragazzina per cui è ancora una sconosciuta.
L’azione: un proiettile seguito da vicino
Nella vita non potremmo mai seguire così da vicino il percorso di un proiettile. Da quando lucido e dorato esce dalla canna di un fucile di precisione a quando colpisce dritto in testa o al cuore il bersaglio. The Mother si inserisce a pieno titolo nella storia di tutti i grilletti di cui abbiamo sentito il rumore.
Tra corse sotto le macchine stile marines, perché tutto il know-how dell’assassina JLo proviene da addestramenti e missioni in Afghanistan, e mosse degne di arti marziali, le scene di lotta mostrano il budget di Netflix. E anche i luoghi dove il film è girato, tra Vancouver e Le Canarie. Tutta un’altra storia per Caro rispetto al suo Mulan.
Un rapporto madre figlia che non va oltre
All’inizio la madre nega la sua maternità a Zoe, per cercare di non interferire con la sua vita. Questa relazione poteva trasformarsi in un viaggio emotivo toccante per la madre, Zoe e anche per il pubblico. Eppure alla fine non ci si sente così coinvolti nel loro rapporto. Considerando che cinema e serie tv sono pieni di accoppiamenti anche casuali tra un adulto e un adolescente (solo per citare il più recente si pensi a The Last of Us) The Mother sembra aver perso una buona occasione per regalare qualcosa di più di una connessione essenziale perché biologica.
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