“C’è un’idea radicata, nel nostro settore, su cosa aspettarsi da una storia carceraria”, afferma il regista Greg Kwedar, che spera di cambiare la narrazione con l’aiuto di coloro le cui storie sono state travisate.
Sing Sing, il lungometraggio diretto da Kwedar e in anteprima al festival di Toronto, ha l’occasione di raccontare il programma Rehabilitation through the arts (Rta) gestito dalla prigione che dà il titolo all’opera e che vede i detenuti produrre e recitare spettacoli teatrali. Il film racconta l’amicizia tra gli ex detenuti dell’Rta John “Divine G” Whitfield (interpretato da Colman Domingo) e Clarence “Divine Eye” Maclin, che interpreta se stesso. Centrale è l’amicizia che si sviluppa tra i due uomini mentre cercano di decidere quale spettacolo mettere in scena. A parte alcuni attori professionisti, tra cui Domingo e il candidato all’Oscar Paul Raci, Sing Sing è interpretato solo da ex detenuti, per la maggior parte ex partecipanti al programma Rta.
Il regista è entrato per la prima volta in un carcere di massima sicurezza mentre era in attesa del suo debutto alla regia, Transpecos, presentato al festival Sxsw nel 2016, aiutando un amico a girare un breve documentario sulla vita all’interno della prigione. Durante le riprese ha visto un detenuto in cella con un cagnolino, poiché partecipava a un popolare programma carcerario che permette ai detenuti di avere cuccioli e cani adulti da addestrare. Durante la ricerca di altri programmi di riabilitazione carceraria, Kwedar si è imbattuto nell’articolo di Esquire del 2005 The Sing Sing Follies, che raccontava di come i programmi Rta avessero messo in scena un’opera teatrale originale all’interno del famigerato carcere di Sing Sing a New York. Da quando è venuto a conoscenza del programma, Kwedar ha partecipato a diverse produzioni teatrali dell’Rta, l’ultima delle quali è stata la messa in scena della Dodicesima notte di Shakespeare, e ha tenuto dei laboratori per i partecipanti.
“Non vogliamo che il nostro approccio al tema sia transazionale, ma che si tratti di uno scambio”, afferma Kwedar, che insieme al suo socio Clint Bentley, co-sceneggiatore di Sing Sing, utilizza quello che ha definito il “cinema basato sulla comunità”. In questo spirito, i due cercano di coinvolgere i luoghi e le persone reali che entrano a far parte dei loro film. Per il loro lungometraggio del Sundance del 2021, Jockey – che è approdato alla Sony Pictures Classics dopo il festival e ha avuto un piccolo ma rispettabile successo – hanno girato in un ippodromo e hanno circondato il protagonista Clinton Collins Jr. di fantini di cavalli da corsa in carne e ossa.
Il valore della location: Sing Sing è girato in un vero carcere
Per Sing Sing, Kwedar ha trascorso sette anni a sviluppare la storia con Maclin, Whitfield, i dirigenti e i volontari della Rta. Il film è stato girato nel Downstate correctional facility, una prigione nella valle dell’Hudson, che è stata dismessa solo pochi mesi prima della produzione. Le riprese si sono svolte nell’arco di tre settimane nel luglio 2022 e Downstate, come la maggior parte delle carceri americane, non aveva l’aria condizionata. “Stando lì 14 ore al giorno, ci si rende conto che la ventilazione è inesistente. Fuori da ogni finestra c’è del filo spinato che soffoca ogni stanza in cui ci si trova. Entra in profondità nella tua pelle. Senti gli spettri nei muri”, dice il regista. Domingo ha dovuto ricorrere all’aiuto di un assistente di produzione per muoversi nei corridoi: “È stato progettato per farti perdere. Fa davvero effetto sulla tua psiche”.
Essendo Downstate il principale carcere di ingresso dello stato di New York, la location rappresentava un altro tipo di potenziale disagio per il cast. “Stavamo girando in una prigione in cui tutti erano già stati”, spiega la produttrice Monique Walton. “La maggior parte del cast aveva detto che non avrebbe mai più messo piede in una prigione, o che non avrebbe mai più indossato le greens, le uniformi del carcere”. La troupe ha consultato un terapeuta specializzato nell’assistenza alle famiglie dei detenuti, che è stato messo a disposizione del cast. Walton afferma che per gli attori le riprese sono state un'”esperienza catartica”, con le uniformi trasformate in costumi e Downstate in un set cinematografico da lasciare alla fine di ogni giornata.
Domingo attribuisce ai suoi partner di scena il merito di aver ispirato una performance che definisce “la più aperta e cruda che abbia mai fatto. È impossibile mentire. Non con questi ragazzi”. Prima della produzione, l’attore, ritenuto in lizza per la vittoria di un premio con il film di Netflix Rustin, ha chiamato Maclin per stabilire il loro rapporto sullo schermo. Aggiunge: “Non pensavo fosse importante sapere perché fosse stato incarcerato. Volevo conoscere la persona che è oggi, consapevole che l’obiettivo del programma Rta è la vera riabilitazione”.
Un set senza gerarchie
Un altro aspetto dell’approccio “comunitario” del regista è il modo in cui il cast e la troupe vengono retribuiti. “Si tratta di un modello di uguaglianza in cui tutti vengono pagati allo stesso modo”, spiega Walton. In parole povere, tutti coloro che hanno lavorato a Sing Sing, da Domingo all’assistente di produzione, sono stati pagati allo stesso modo – in base ai minimi settimanali o giornalieri della SAG, a seconda di quanto hanno lavorato alla produzione – e tutti hanno ottenuto diritti di partecipazione nel film. Kwedar, che ha utilizzato una struttura retributiva simile per Jockey, afferma: “Stiamo cercando di eliminare la linea di demarcazione tra i talenti”.
“È un modello di cui ho non mai sentito parlare”, dichiara Domingo, che è anche produttore del film e nota come la struttura retributiva si inserisca nelle conversazioni relative agli scioperi dei sindacati di autori e attori (WGA e SAG-AFTRA), in cui l’aumento della partecipazione ai profitti è uno dei principali punti di negoziazione in corso tra i sindacati e l’Amptp. Domingo afferma che la trasparenza della struttura retributiva ha creato una differenza notevole sul set, notando che: “Non si trattava solo di un lavoro su commissione”.
Aggiunge Kwedar: “Una struttura retributiva gerarchica tradizionale, in cui solo pochi al vertice detenevano tutte le proprietà e venivano pagati a un tasso estremamente differenziato, si sarebbe diffusa nell’esperienza sul set. Non so se avremmo avuto un set così aperto, caldo e onesto. Ha un impatto diretto sulla narrazione. Ognuno è in realtà un partner e non un dipendente”. Con Sing Sing, regista e produttori sperano di dimostrare la validità del modello.
Per quanto riguarda la Rta, l’attuale direttrice esecutiva, Leslie Lichter, spera che il film possa contribuire a una possibile espansione. Fondato nel 1996, il programma di riabilitazione è attualmente gestito solo da sei carceri dello stato di New York. Secondo il programma, meno del 5% dei membri che vi partecipano torna in prigione, rispetto al tasso di recidiva nazionale del 60%. “Ci sono molte brave persone in carcere che hanno fatto scelte sbagliate o brutti errori”, afferma Maclin. “So quello che so e ho visto quello che ho visto. E riconosco le brave persone quando le vedo. Sing Sing dà un’immagine diversa di quello che è un detenuto”.
Traduzione di Pietro Cecioni
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