Gli abissi del Toro scatenato e quella danza leggera di Jake LaMotta

Quei pugni al rallentatore al suono della Cavalleria Rusticana, Jake La Motta in accappatoio che sembra danzare. Eroe sul ring: ma la vita fuori, quella è un'altra cosa. Sono i meravigliosi titoli di testa del capolavoro di Martin Scorsese

Quei pugni al rallentatore al suono della Cavalleria Rusticana, Jake La Motta in accappatoio che sembra danzare in attesa del suo avversario. Eroe sul ring: ma la vita fuori, quella è un’altra cosa. Sono i titoli di testa di Toro scatenato (Raging Bull), secondo molti il capolavoro di Martin Scorsese.

Un film-icona, uno di quelle pellicole che diventano il punto di riferimento quando si parla di cinema e di pugilato. Com’è noto, Toro scatenato è ispirato all’autobiografia di Jake LaMotta, che fu anche consulente del film. Nei suoi panni un’incredibile Robert De Niro. Girato quasi interamente in bianco e nero, Raging Bull accompagna il peso medio italoamericani dai suoi inizi al Bronx alla scalata ai vertici, salvo poi subire una drammatica discesa.

Toro scatenato, un De Niro da Oscar

Da annotare, che la parte principale del film, incluse le scene di combattimento, fu girata successivamente alle parti nelle quali si vede un LaMotta ingrassato ed invecchiato: la produzione fu interrotta per alcuni mesi durante i quali, De Niro dovette ingrassare di circa 30 chili, per poi subire un dimagrimento ed una ricostruzione muscolare che gli dessero il fisico di un pugile. Questa metamorfosi di De Niro rimane una delle più impegnative e celebri dell’intera storia del cinema, ed è un esempio lampante di un metodo di recitazione estremo, mirato alla riproduzione più fedele possibile della realtà.

L’interpretazione di Jake LaMotta valse a De Niro l’Oscar come miglior attore. Joe Pesci, che vestì i panni del fratello e manager di Jake, fu a sua volta candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista.

Nel 1998 l’American Film Institute ha inserito Toro scatenato al ventiquattresimo posto della classifica dei migliori film statunitensi di tutti i tempi, salvo promuoverlo, dieci anni dopo, al quarto posto.