Geena Davis e Susan Sarandon, anche pensandole separatamente, sono sempre Thelma & Louise. È anche questo un potere del cinema, quello di creare icone, scolpire volti e corpi nell’immaginazione collettiva, come se fossero sempre stati lì, come se non potesse esserci alternativa. Eppure ciò che si vede sullo schermo è spesso frutto di prove ed errori, di scelte compiute e mancate, di esperimenti e cambiamenti dell’ultimo minuto. Un po’ come accade anche al celebre film di Ridley Scott.
Davis e Sarandon sono infatti solo la terza scelta per la coppia di protagoniste, in cerca di libertà fino alla morte e ormai incisa nella cultura pop, dagli anni Novanta a oggi.
Le prime due attrici a proporsi furono Meryl Streep e Goldie Hawn, amiche di lunga data che cercavano da tempo un film a cui lavorare insieme (l’anno dopo girarono La morte ti fa bella di Robert Zemeckis). Dopo aver visionato la sceneggiatura, tuttavia, si ritirarono.
La scelta successiva ricadde allora su Michelle Pfeiffer e Jodie Foster, con Callie Khouri (che per Thelma & Louise vinse l’Oscar alla migliore sceneggiatura) anche alla regia. Nel momento in cui le due attrici rinunciarono al ruolo per indisponibilità, si arrivò alla coppia definitiva, con Ridley Scott che da produttore subentrò dietro la macchina da presa.
Per il ruolo di J.D., invece, nessun dubbio fin dall’inizio. Dopo i provini a Mark Ruffalo e George Clooney la scelta ricadde subito su Brad Pitt.
Sarebbe stato bello vederlo recitare insieme a Meryl Streep? Certamente, ma questa è tutta un’altra storia.
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