Un solo ragazzo era il perfetto Jack Dawson nella visione di James Cameron per il suo Titanic, la super star “maledetta” River Phoneix. Nel 1993 Phoenix morì all’improvviso, a soli 23 anni, lasciando Hollywood orfana di una stella nascente. Il regista così ricominciò a cercare qualcosa di lui, di quella sua aura, in altri volti e altri corpi, rivolgendosi anche ad alcuni degli attori ancora oggi più in voga, da Matthew McMcConaughey a Jared Leto.
Troppo luttuoso, troppo cupo, mortifero e racconto-fantasma di quello che ormai era un relitto in fondo al mare, Titanic forse non venne capito o forse nessuno avrebbe potuto immaginare cosa sarebbe diventato. Solo Tom Cruise ebbe l’intuizione, e infatti fu l’unico a proporsi. La richiesta del suo cachet, tuttavia, era impossibile da soddisfare e mai realmente considerata un’opzione possibile.
Anche per il ruolo di Rose diverse celebri attrici degli anni Novanta rifiutarono di vestire i panni della ragazza di prima classe che si innamora del vagabondo di terza per poi vederlo morire nel gelido oceano. Reese Witherspoon, Claire Danes, Gwyneth Paltrow e Winona Ryder, a turno, declinarono tutte l’offerta.
James Cameron tornò quindi alla sua idea iniziale, quella di trovare una giovanissima coppia di protagonisti e la sua scelta ricadde sull’allora ventitreenne Leonardo DiCaprio e sulla ventiduenne Kate Winslet, rispettivamente al decimo e al sesto film in carriera.
L’alchimia dei due sullo schermo è ciò che ancora oggi rende Titanic immortale. E forse chiunque altro al loro posto l’avrebbe reso un’altra storia.
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