Enrico Brignano: “Il politicamente corretto è scorretto, andremo verso commedie diversamente tristi”

Per Neri Parenti, regista di Volevo un figlio maschio, in sala dal 5 ottobre, "Fare una commedia in questi anni è più difficile perché è un genere, almeno in Italia, in via d'estinzione". La videointervista di THR Roma al cast

“Un film fantasy con tanta commedia”, così definisce Volevo un figlio maschio, in sala dal 5 ottobre 2023, il suo regista Neri Parenti. “Io ho provato a mettere il più possibile un principio di verità nel mio personaggio, una madre che chiede al marito di svegliarsi e al contempo è una donna moderna, che lavora” chiosa Giulia Bevilacqua, protagonista e madre di quattro figlie (o figli?) nell’opera.

“Nel mio caso invece non sono i figli ad essere appiccicosi e io allergico alle loro coccole, nella realtà è il contrario. Io li riempio di baci, soprattutto il piccolino” confessa Enrico Brignano, che all’inizio prova a fare un po’ il duro e poi tira fuori una tenerezza paterna che sul grande schermo dimostra poco. “Sono anche molto geloso di mia figlia Flora, ma so nasconderlo bene”.

“Fare una commedia in questi anni è più difficile – rivela Neri Parenti, al 54esimo film dietro la macchina da presa -, perché è un genere, almeno in Italia, in via d’estinzione, soprattutto nella sua accezione comica, perché il gusto del politicamente scorretto, della battute più audaci si è perso. E per uno come me, che non si è fatto mai problemi a rischiare la gag più scomoda, non è facile”.

“Il politicamente corretto è scorretto” sintetizza Brignano, ci avviamo verso “commedie diversamente tristi. E Neri sarà costretto a rifare i cinepanettoni, ma diversamente candito”.

Volevo un figlio maschio, la trama

Alberto sogna da sempre di avere un figlio maschio con cui condividere le sue passioni: il cibo, il calcio, le auto sportive. Ma il destino gli ha dato ben tre figlie femmine che gli impongono tutt’altra vita: sana, colta e al femminile. Quando la moglie Emma è in attesa del quarto figlio, Alberto chiede alle “stelle” di avere “almeno” un maschio. Il suo desiderio viene esaudito. Pure troppo! Per incanto le sue tre figlie femmine diventano tre maschi. Ma sarà davvero meglio vivere con tre figli maschi o saranno solo guai?