“Sono felicissimo di essere al Modernissimo perché la Cineteca di Bologna per me è come il Louvre e come il Prado. Per questo quando Gianluca Farinelli mi propone qualcosa da vedere io sono entusiasta di esserne parte, e questo mi ha portato qui oggi”. Sono le parole pronunciate dal regista texano Wes Anderson, a Bologna dal 24 novembre per partecipare alla dieci giorni di eventi per l’inaugurazione del recuperato Cinema Modernissimo.
Nell’introdurlo, il direttore della Cineteca bolognese, Farinelli, aveva invece detto che “il Cinema Modernissimo è un po’ il nostro Grand Budapest Hotel“, il film forse più celebre del 54enne cineasta americano.
In una sala gremitissima, Anderson ha presentato Brick and Mirror, un classico, non suo, del 1964 realizzato dal regista iraniano Ebrahim Golestan. “Il film che state per vedere – ha spiegato l’artista – è un film che non conoscevo fino a 5 anni fa, quando me lo ha fatto vedere proprio Gianluca, me ne sono innamorato immediatamente perché ci presenta una situazione e un ambiente estremamente misteriosi, è intrigante. Il setting, che è la Teheran del 1960, mi ha ricordato il Cairo o Beirut di quegli stessi anni e lo vedrete”.
“Golestan ha fatto solo un altro film e dei documentari brevi tra cui uno che ho visto ieri qui, veramente fantastico”, ha continuato Anderson. “È strano perché vedendo questo film si penserebbe di avere davanti un regista che ha un grandissimo corpo di lavoro e invece non è così. Lui ha lasciato l’Iran subito dopo la rivoluzione degli anni ’80. Dopo avere visto questo film mi è venuta davvero la voglia di conoscerlo e quindi ho cercato di capire dove fosse. Ho scoperto che stava in Sussex in un castello. Avrei voluto fare un vero e proprio pellegrinaggio lì, ma purtroppo non mi sono mosso abbastanza in fretta e lui nel frattempo è morto a 101 anni. Però mi sono messo in contatto con la sua vedova e ho in programma di andare a vedere quello che c’è di lui anche in sua assenza. Vedendo questo film spero che voi avrete la stessa impressione che ho avuto io e capirete perché l’ho scelto. In questo film vedrete una sorta di spirito della nouvelle vague anche se per me è un film come non ho mai visti altri”.
(Ansa)
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