Tom Cruise non è riuscito nella missione impossibile di risollevare gli incassi di Hollywood nel mercato cinese. Mission: Impossible Dead Reckoning – Parte Uno ha quindi subito una sconfitta importante nel suo weekend di debutto in Cina, raggiungendo il terzo posto dietro a due successi locali.
Il sequel prodotto da Paramount e Skydance ha esordito con un incasso di soli 25,9 milioni di dollari tra venerdì e domenica, un crollo vertiginoso rispetto ai 76 milioni di dollari di Mission: Impossible – Fallout totalizzati nel 2018. Il dramma cinese di arti marziali Never Say Never, invece, ha incassato 46,1 milioni di dollari, seguito dal successo d’animazione Chang An con 43,9 milioni di dollari.
Dal giorno del suo arrivo nelle sale, il 6 luglio, Never Say Never, scritto e diretto dal beniamino locale della commedia Wang Baoqiang (Lost in Thailand, Detective Chinatown), ha portato a casa ben 211,5 milioni. Chang An, l’ultimo film del pionieristico studio d’animazione Light Chaser di Pechino, è stato lanciato l’8 luglio e – al momento – ha totalizzato 96,1 milioni di dollari di incassi.
Ottime recensioni per Mission: Impossible 7, ma incasso minore
L’app per i biglietti Maoyan prevede che Mission: Impossible 7 finirà la sua corsa in Cina con appena 60 milioni di dollari, in calo rispetto ai 181 milioni di dollari totali di Mission: Impossible 6 nel 2018 e ai 136,7 milioni di dollari di Mission: Impossible 5 nel 2015.
Le recensioni locali per l’ultima interpretazione di Cruise nei panni di Ethan Hunt sono state comunque molto positive. Il film ha ottenuto un punteggio di 9,4 su Maoyan, 9,5 su Taopiaopiao di Alibaba e 7,9 su Douban, numeri molto buoni. Ma gli spettatori cinesi non si entusiasmano più per i film americani come una volta. I risultati del botteghino cinese per la prima metà del 2023 sono stati resi noti all’inizio del mese, e i numeri sono piuttosto negativi per Hollywood.
Dopo aver revocato bruscamente i rigidi lockdown per il Covid alla fine dell’anno scorso, la Cina nel 2023 ha ripreso a importare film statunitensi ai livelli pre-pandemici, una delle tante mosse di Pechino per segnalare al mondo che è di nuovo aperta agli affari. Secondo Artisan Gateway, nella prima metà del 2023 sono usciti nei cinema cinesi 24 titoli statunitensi, solo due in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.
Ritorno nelle sale
Nel complesso, il mercato cinematografico cinese ha registrato una forte ripresa. Nei primi sei mesi dell’anno, gli incassi dei biglietti hanno raggiunto 3,8 miliardi di dollari (26,3 miliardi di renminbi), con un calo di appena il 16% dal 2019 (e un miglioramento del 54% rispetto all’anno scorso, quando i cinema cinesi erano ancora chiusi per la pandemia).
I film cinesi locali, invece, come dimostrano ancora una volta gli ottimi risultati di Never Say Never e Chang An in questo weekend, stanno facendo affari più che mai. Nella prima metà del 2023, grazie al boom delle uscite per il Capodanno, le vendite totali dei titoli cinesi sono salite a 2,8 miliardi di dollari, con un aumento del 27% rispetto al periodo equivalente dell’anno precedente la pandemia.
Gli analisti hanno notato che il mancato guadagno è quasi interamente dovuto al crollo degli incassi dei film statunitensi in Cina. Nonostante la ripresa del flusso di film di punta hollywoodiani nel Paese ad un ritmo sostenuto, le vendite totali di biglietti per i film di Hollywood hanno raggiunto appena 592 milioni di dollari nei primi sei mesi dell’anno: un calo vertiginoso rispetto agli 1,9 miliardi di dollari guadagnati nello stesso periodo del 2019.
Barbie e i suoi avversari
Ora c’è un cauto ottimismo per i potenziali incassi di Barbie di Greta Gerwig, il film sulla bambola Mattel distribuito da Warner Bros. e con protagonista Margot Robbie, che debutta in Cina venerdì. Il lungometraggio statunitense dovrà infatti affrontare una concorrenza locale estremamente agguerrita.
Giovedì esce il primo capitolo della Fengshen Trilogy, con la firma del regista cinese Wuershan. Una serie di film soprannominata “la risposta cinese al Signore degli Anelli“, con un cast ricco di star e il più grande budget di produzione di qualsiasi altra pellicola nella storia del cinema cinese.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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