Più che un listino da Riccione, una cartolina da Venezia: la 01 di Paolo Del Brocco ha presentato all’evento delle Giornate di Cinema – Cinè la line up dei suoi prossimi film, e su 16 titoli almeno quattro sono dati (quasi certamente) in concorso al Lido.
Io Capitano di Matteo Garrone, innanzitutto, che arriverà in sala il 7 settembre in lingua originale senza doppiaggio in italiano perché “non è un film con molto dialogo, non ha bisogno di tante parole per raccontare il punto di vista di due ragazzini che affrontano con ingenuità un viaggio”, ha spiegato Del Brocco.
Coproduzione italo-belga, diretta dal regista pupillo del festival di Cannes, Io Capitano tocca un argomento universale, quello delle grandi migrazioni, “senza essere un film sui migranti. Cioè, lo è ma non lo è: non si presta a discussioni di quel tipo. È un film delicato e sorprendente, su due ragazzini che non hanno bisogno di migrare, ma intraprendono lo stesso un viaggio avventuroso che sperano li conduca in un mondo nuovo e stimolante. Ci sono momenti drammatici, ma anche di speranza. Qui a Riccione Garrone è stato accolto con un tripudio in sala, prima ancora che venissero mostrate le immagini del suo film”. Segno che l’aspettativa per il nuovo film del regista di Dogman è, almeno in Italia, molto alta.
Un budget enorme
Forse ancora più alta è l’aspettativa degli esercenti per Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, non a caso programmato per un’uscita in sala a Natale. Storia della lunga e intensa notte vissuta da un’aspirante attrice negli studi di Cinecittà, “il film ha un budget enorme (28.531.923 euro, ndr) e un cast internazionale (Lily James, Willem Dafoe, Joe Keery, ndr) per una storia che è insieme un racconto di emancipazione e una favola con venature nere. Un kolossal che strizza l’occhio alla Cinecittà degli anni ’50, alla grande epoca del nostro cinema”.
E cioè quella Hollywood sul Tevere impressa nella memoria, e nel cuore, del pubblico internazionale di Venezia, per cui il nome di Costanzo è associato soprattutto al successo globale della serie de L’amica geniale.
Guarda al pubblico cinephile europeo – pattuglia sempre ben rappresentata al Lido – Lubo di Giorgio Diritti, “un film molto europeo, una coproduzione italo svizzera, parlato in tante lingue. Anche tedesco. Ha un cuore profondamente europeo comprensibile all’estero, internazionale”. La storia è quella di Lubo, appunto, un giovane di etnia Jenisch che nella Svizzera del 1939 viene richiamato al confine svizzero, dove apprende che i gendarmi gli hanno sottratto i bambini e ucciso la moglie: “Non è una storia italiana – dice Del Brocco, commentando il listino – ma ci appartiene”. Nel cast la “stella” tedesca Franz Rogowski, attore internazionale ben noto anche oltreoceano.
Le potenzialità internazionali di Comandante
Grandi potenzialità per il pubblico internazionale le ha Comandante di Edoardo de Angelis, grande investimento economico (14.989.514 euro) con la star Pierfrancesco Favino. La storia, un episodio nella vita del capitano Salvatore Todaro – entrato nel 1941 nella Decima Flottiglia Mas, uscitone 10 mesi dopo e morto a fine 1942 in battaglia contro gli inglesi, prima dell’armistizio dell’8 settembre 1943 che vide la Flottiglia schierarsi al fianco delle truppe naziste in Italia – potrebbe generare qualche inquietudine nel pubblico specialmente quello non italiano, meno attento alle “sfumature” di un periodo storico estremamente drammatico e complesso. Il libro omonimo da cui è tratto, scritto dal due volte premio Strega Sandro Veronesi, è stato tradotto in sei paesi, ed è uscito in Belgio, nazionalità del mercantile armato affondato da Todaro e di cui poi ha salvato l’equipaggio.
“Noi non facciamo film di destra o di sinistra. Quella di Todaro è una storia stracomprensibile anche all’estero. È una grande avventura umana, si racconta un personaggio con le sue contraddizioni: non credo possa essere giudicato un film di destra, Todaro era un comandante durante la seconda guerra mondiale. È un eroe? Forse. È un uomo che sa cosa significa l’umanità. E ama la guerra, ci è andato due volte, era anche un pilota. Una storia fortissima, con Favino in forma strepitosa”.
I quattro film di 01 sarebbero – secondo indiscrezioni – l’avanguardia italiana in concorso al Lido, con Challengers di Luca Guadagnino fuori competizione (ma potrebbe essere un ottimo film di apertura) e una manciata di altri titoli potenzialmente distribuiti nelle sezioni parallele: Felicità di Micaela Ramazzotti (altro film nel listino 01, come Ferrari di Michael Mann, atteso fuori concorso), l’esordio di Umberto Contarello, Another End di Piero Messina e i due documentari di Daniele Vicari e Costanza Quatriglio. “Speriamo di essere a Venezia ci puntiamo – dice Del Brocco – Il festival ha visto molti di questi film, non ci sono ufficialità ma solo ‘sensazioni’. Speriamo che possano meritare la vetrina del festival più importante al mondo, per qualità e ritorno mediatico”.
Nel listino 01 anche Polanski e Scorsese
Nel listino di 01 anche The Palace di Roman Polanski (in sala il 28 settembre), il terzo film della saga Diabolik chi sei? (26 ottobre), le “commedie classiche” Succede anche nelle migliori famiglie di Alessandro Siani (1 gennaio) e Pare parecchio Parigi di Leonardo Pieraccioni (25 gennaio), Un altro ferragosto di Paolo Virzì, La chimera di Alice Rohrwacher (23 novembre), oltre che Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese (19 ottobre) e Golda di Guy Nattiv.
Il pezzo è stato editato il giorno 6 luglio alle 18.15.
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