È ufficiale: l’E3 ha chiuso definitivamente i battenti come principale convention e piattaforma mediatica dell’industria dei videogiochi. “Dopo oltre due decenni di E3, uno più bello dell’altro, è arrivato il momento di dire addio. Grazie per i ricordi”, ha dichiarato martedì 11 dicembre sul suo account X l’Entertainment Software Association, l’associazione di categoria dei videogiochi.
La decisione dell’ESA di chiudere l’E3 come evento segue l’annullamento dell’edizione 2023 dell’Electronic Entertainment dopo che alcuni grandi sviluppatori e aziende di videogiochi, tra cui Microsoft e Nintendo, hanno annunciato che non avrebbero partecipato.
L’evento commerciale annuale per l’industria dei videogiochi si sarebbe dovuto tenere al Los Angeles Convention Center dal 13 al 16 giugno 2023. Questo evento è stato anche il secondo tentativo dell’E3 di tornare a svolgersi come evento in presenza nonostante la pandemia.
E3, un periodo difficile
L’E3 era stato cancellato per la prima volta nel 2020 durante il primo anno della pandemia Covid, con un’edizione virtuale nel 2021 prima di un ritorno in persona previsto per il 2022. Tale edizione, tuttavia, è stata cancellata sia come evento in persona che come evento virtuale. Negli anni passati l’E3 ha attirato fino a 65mila partecipanti e oltre 200 espositori.
Allo stesso tempo, la convention ha dovuto affrontare la concorrenza delle case produttrici di videogiochi che organizzavano i propri eventi virtuali per condividere con i consumatori le novità e i prodotti di nuova generazione.
Inoltre, con l’organizzazione di propri live stream diretti ai consumatori (come i Direct di Nintendo, gli eventi State of Play di Sony o persino studi indie più piccoli, come il video di notizie di agosto di Yacht Club Games, sviluppatore di Shovel Knight), l’importanza dell’E3 come evento in presenza era stata messa in discussione.
Traduzione di Pietro Cecioni
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