Hollywood torna lentamente a una nuova normalità dopo il doppio sciopero che ha fatto la storia. Ma una diversa preoccupazione diventa sempre più allarmante. “L’intera industria sta ripartendo. Tutti si ritroveranno alla linea di partenza con le stesse esigenze. Ci saranno problemi con la disponibilità del cast, con le troupe, con la ricerca di stage, con le attrezzature”, afferma un dirigente degli Studios. Con la Writers Guild of America (sindacato degli sceneggiatori, ndr) che ha raggiunto un accordo provvisorio e la SAG-AFTRA (sindacato degli attori, ndr) che sta per tornare al tavolo delle trattative, i rappresentanti e i dirigenti, pur speranzosi, hanno iniziato a preoccuparsi sul prossimo futuro.
Gli scioperi sono durati abbastanza a lungo da far saltare interi programmi di produzione di film e serie dei principali Studios. “Si sta già iniziando a discutere su chi dovrebbe avere la precedenza”, spiega un rappresentante. Se la prospettiva di un ritorno al lavoro è già più sicura, i film degli Studios avranno la precedenza sui progetti indie, ma altre situazioni sono più nebulose. Un film che è stato interrotto a metà delle riprese ha la precedenza su uno show che è stato ordinato durante lo sciopero? E che dire di quei progetti provvisori realizzati solo durante l’interruzione del lavoro?
Una fonte riferisce a The Hollywood Reporter che a Emma Roberts è stato impedito di firmare per un progetto indipendente a causa del suo impegno preesistente in American Horror Story, che ha interrotto le riprese a metà della sua ultima stagione durante lo sciopero degli attori. Fx ha presentato la prima parte di quella stagione, Delicate, il 20 settembre, prevedendo che le riprese della seconda parte riprenderanno una volta ottenuto un contratto. Daisy Edgar-Jones ha dovuto abbandonare Origin of Species di Ron Howard a causa di un presunto conflitto di programmazione con la ripresa del film Twisters della Universal, che si è fermato a metà della produzione.
I fattori di rischio
Naturalmente, Hollywood ha già avuto una recente esperienza di ripresa delle produzioni dopo un arresto. Dopo l’interruzione durante i primi mesi della pandemia Covid, c’è stata una corsa al talento. Gli addetti ai lavori notano però che, mentre il ritorno al lavoro dopo il Covid è stato comprensibilmente cauto, questa spinta produttiva post-sciopero sarà diversa. I preparativi che possono precedere la firma di un contratto tra l’AMPTP e un sindacato sono pochi. Qualsiasi discussione sugli orari di lavoro dei talent avviene in astratto. Inoltre gli attori, e di conseguenza i loro rappresentanti, non sono autorizzati a parlare con gli Studios fino a quando i sindacati non ratificheranno i contratti. “Gli argini si romperanno dopo che la SAG avrà raggiunto un accordo”, spiega un rappresentante.
Al di fuori della questione della programmazione dei talenti, un’altra preoccupazione pressante per le produzioni è rappresentata dalle troupe, che saranno molto richieste e verranno da mesi di mancato lavoro sul set. Alcuni membri qualificati della troupe hanno lasciato la produzione televisiva e cinematografica per altri settori, come quello degli eventi dal vivo, il che significa che ci sarà un bacino di risorse ancora più ridotto.
Un altro fattore sarà il rischio che le riprese interrotte possano competere con produzioni non ancora iniziate, che garantirebbero un impiego più duraturo. Come afferma un dirigente degli Studios, “se ci sono film e spettacoli a cui mancano meno di tre o quattro settimane, ora le persone che lavorano nelle troupe si vedono offrire programmi per 20 o 30 settimane, e diventa difficile trattenerle”.
Perché è importante l’accordo SAG entro ottobre
Tutta questa incertezza è coadiuvata da strettissimi tempi. Molti addetti ai lavori notano che se la SAG e l’AMPTP non raggiungono un accordo nelle prossime settimane, con la ratifica di un contratto in ottobre, le date di inizio produzione slitterebbero di diversi mesi. “Una volta arrivati a ottobre, è improbabile che uno studio inizi a produrre tra il giorno del Ringraziamento e Natale. È troppo costoso”, aggiunge l’ex capo di un network. “Inizierebbero a gennaio”.
Naturalmente, la scelta di rimandare la produzione a dopo l’anno nuovo avrà le sue conseguenze sul casting e sul personale, per non parlare dell’ulteriore guadagno finanziario per gli Studios e i finanziatori. In un documento relativo ai valori finanziari del 5 settembre, la Warner Bros. Discovery ha dichiarato che l’interruzione del lavoro della SAG-AFTRA avrebbe comportato per l’azienda un danno compreso tra i 300 e i 500 milioni di dollari, ipotizzando che gli scioperi sarebbero durati fino alla fine dell’anno.
Anche se non mancheranno i problemi quando l’industria tornerà sui set, il desiderio degli Studios di aumentare la produzione per recuperare il tempo perso potrebbe portare a qualche vantaggio per coloro che sono rimasti senza lavoro per diversi mesi. “Ci sono attori bravissimi, direttori della fotografia bravissimi, montatori bravissimi, artisti bravissimi”, afferma il responsabile di un’agenzia. “Saranno in grado di capitalizzare finanziariamente la domanda”.
Traduzione di Pietro Cecioni
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