Nel bel mezzo del doppio sciopero della Writers Guild of America (il sindacato degli sceneggiatori), e della SAG-AFTRA (sindacato degli attori) Hollywood si sta preparando a una stagione autunnale dei festival ben diversa dal solito. E ora l’industria sta cercando di capire come gli accordi provvisori della SAG-AFTRA potrebbero influire sulle vendite dei film in uscita da questi festival.
Gli acquirenti di titoli che hanno firmato accordi provvisori dovranno attenersi ai termini stabiliti negli accordi, ha dichiarato martedì 15 agosto il negoziatore capo della SAG, Duncan Crabtree Ireland. Se le piattaforme streaming accettano questi accordi provvisori a scopo pubblicitario, di fatto sottoscrivono il requisito della SAG-AFTRA che prevede che gli attori dei progetti in streaming ricevano il 2% dei proventi degli abbonamenti prodotti da tali progetti, secondo una metrica di Parrot Analytics.
“Il contratto contiene disposizioni sull’assunzione di responsabilità”, ha dichiarato Crabtree-Ireland, aggiungendo che i distributori “si assumeranno l’obbligo di pagare i diritti residuali previsti dal contratto”. Il negoziatore ha ammesso di non ritenere probabile che le piattaforme siano desiderose di acquisire progetti che hanno firmato l’accordo provvisorio: “La probabilità che una società dell’AMPTP (associazione delle società di produzione cinematografiche e televisive) abbia intenzione di mettere in pista progetti per i quali dovrà pagare una quota dei ricavi durante lo sciopero è, a mio avviso, minima o inesistente”.
Naturalmente, questi termini saranno validi solo finché durerà lo sciopero. In definitiva, i termini dell’accordo provvisorio ricadranno, “su base continuativa”, secondo Crabtree-Ireland, in quelli del nuovo accordo triennale televisivo/cinematografico della SAG-AFTRA, una volta che le aziende e i lavoratori saranno scesi a patti.
Le aziende – sia gli Studios che le piattaforme – che acquistano progetti con accordi provvisori dovranno aderire (anche se solo temporaneamente, fino alla ratifica di un nuovo contratto triennale definitivo) alle richieste sui diritti residuali della SAG-AFTRA in questo negoziato. Queste includono compensi più elevati sui diritti residuali, l’obbligo di riportare separatamente gli incassi nazionali ed esteri ai fini dei diritti residuali e il pagamento dei diritti residuali ai coordinatori delle controfigure. Dovranno inoltre aumentare i salari minimi della SAG-AFTRA dell’11% e includere gli artisti della performance-capture (attori muniti di sensori che trasferiscono digitalmente tratti facciali ed espressioni a personaggi animati) tra gli interpreti sindacalizzati.
Gli addetti ai lavori hanno espresso preoccupazione per l’impatto che questo accordo avrà sui mercati cinematografici di festival come Venezia e Toronto. Si pensa che i principali acquirenti, da Netflix a Disney – tutti membri dell’AMPTP – non saranno disposti ad acquistare progetti in fase di produzione o film già finiti che hanno firmato accordi provvisori regolati da condizioni che hanno già respinto.
Ferrari di Michael Mann, che andrà a Venezia, è l’esempio più significativo di un film finito che ha ottenuto un accordo. Permetterà alle star Adam Driver e Penelope Cruz di sfilare sul red carpet e di fare incontri di promozione con la stampa per il festival (Neon, che non è membro dell’AMPTP, ha acquistato il film per la distribuzione in Nord America). Molti progetti destinati a Venezia e Toronto hanno fatto richiesta di accordi provvisori simili, ma il loro status non è chiaro.
La SAG ha tenuto una conferenza stampa dopo che lunedì 14 agosto pomeriggio ha annunciato che, in futuro, il sindacato degli attori non offrirà accordi provvisori ai progetti coperti da un contratto della Writers Guild of America e prodotti negli Stati Uniti.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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