L’accordo provvisorio tra SAG-AFTRA e AMPTP, rispettivamente il sindacato degli attori e l’associazione dei produttori, che ha messo fine allo sciopero che ha fermato l’industria del cinema per ben 118 giorni, ha il sostegno di vari esponenti politici di primo piano, tra i quali il presidente Joe Biden. Il capo della Casa Bianca ha commentato l’accordo in una dichiarazione diffusa giovedì 9 novembre, nella quale afferma che “l’intesa permette alla nostra industria dell’intrattenimento di continuare a raccontare le storie degli americani”.
“La contrattazione collettiva funziona. Mi congratulo con la SAG-AFTRA e l’Alliance of Motion Picture and Television Producers per aver lavorato insieme in buona fede a un accordo che consente alla nostra industria dell’intrattenimento di continuare a raccontare le storie degli americani. Quando entrambe le parti si mettono al tavolo per negoziare seriamente, possono rendere le aziende più forti e permettere ai lavoratori di assicurarsi stipendi e benefici che li aiutino a mantenere le famiglie e ad andare in pensione con dignità. Negli ultimi tre anni, i lavoratori hanno ottenuto vittorie storiche che garantiscono salari record, prestazioni record e un’economia che cresce dal centro verso l’esterno e dal basso verso l’alto. I membri della SAG-AFTRA dovranno pronunciarsi in ultima istanza su questo contratto, ma i sacrifici che hanno fatto garantiranno un futuro migliore per loro, per le loro famiglie e per tutti i lavoratori che meritano una parte equa del valore che hanno contribuito a creare”.
Biden e il sostegno al mondo del lavoro
Biden ha fatto del sostegno al mondo del lavoro e ai sindacati un punto focale della sua amministrazione, ed è intervenuto presso un picchetto dell’UAW quando il sindacato dei lavoratori del settore automobilistico era in sciopero all’inizio di quest’anno. Ha inoltre posto una rinnovata attenzione sull’intelligenza artificiale, pubblicando il mese scorso un ordine esecutivo relativo a questa tecnologia.
L’intelligenza artificiale è stata uno dei principali punti critici della disputa tra gli studios e la SAG-AFTRA.
L’amministrazione Biden si era inoltre attivata per cercare di risolvere la frattura tra la SAG-AFTRA e l’AMPTP prima dell’inizio dello sciopero. Javier Ramirez e Jimmy Valentine, mediatori del servizio federale di mediazione e conciliazione, hanno partecipato a incontri con entrambe le parti e hanno contribuito a cercare di colmare le loro divisioni. Ramirez è stato scelto da Biden per guidare il FMCS (Servizio federale di mediazione e conciliazione).
Sebbene abbia sostenuto pubblicamente i sindacati di Hollywood (con una dichiarazione dello scorso maggio, dopo l’inizio dello sciopero della WGA ma prima che la SAG aderisse), ha anche un legame personale con gli Studios. Infatti, due dei dirigenti che hanno partecipato alle trattative WGA e SAG, Dana Walden della Disney e Ted Sarandos di Netflix, hanno contribuito alla sua campagna per il 2020. Inoltre, l’ex capo della politica interna di Biden, Susan Rice, è recentemente entrata a far parte del consiglio di amministrazione di Netflix.
Biden non è stato l’unico politico a prendere posizione sull’accordo.
Le dichiarazioni politiche
Il governatore della California Gavin Newsom, il cui Stato conto molto sull’industria dell’intrattenimento per sostenere la propria economia, ha rilasciato una dichiarazione: “Per oltre 100 giorni, gli attori hanno lottato per ottenere salari migliori e le indennità sanitarie e pensionistiche che meritano. Questo accordo provvisorio porterà benefici alla nostra economia in tutto lo Stato e darà il via a una nuova ondata di progetti entusiasmanti. Sono grato che ora possiamo far tornare al lavoro questa industria, non solo per i nostri scrittori e attori, ma anche per gli oltre due milioni di lavoratori che alimentano il settore dell’intrattenimento”.
Analogamente, ha diffuso una sua nota anche la governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul: “Sono lieta di vedere che la SAG-AFTRA e l’AMPTP hanno raggiunto un accordo provvisorio per porre fine allo sciopero degli attori. L’industria cinematografica e televisiva di New York è fondamentale per l’economia del nostro Stato, in quanto ha creato 65.000 posti di lavoro nell’ultimo anno e 35 miliardi di dollari di attività economica nell’ultimo decennio”.
E ancora: “Ora che l’accordo WGA-AMPTP è stato ratificato e che è stato raggiunto un accordo provvisorio tra SAG-AFTRA e AMPTP, spero che le produzioni possano riprendere e che questa attività economica fondamentale possa continuare. Questo settore è un potente motore economico e una fonte fondamentale di posti di lavoro sindacali ben retribuiti, e spero che entrambe le parti possano muoversi rapidamente verso un accordo finale che rimetta in moto l’industria cinematografica e televisiva di New York”.
Effetti a catena, da LA a New York
È intervenuto anche la sindaca di Los Angeles, Karen Bass: “Sono grata che sia stato raggiunto un accordo equo tra SAG-AFTRA e AMPTP dopo uno sciopero di oltre 100 giorni che ha avuto un impatto su milioni di persone a Los Angeles e in tutto il Paese. I lavoratori sono stati i più colpiti durante questo periodo e ci sono stati effetti a catena in tutta la città. L’accordo provvisorio di oggi avrà un impatto su quasi tutti i settori della nostra economia. Ora dobbiamo puntare sulla produzione locale per garantire che la nostra industria dell’intrattenimento si riprenda più forte che mai e che la nostra economia sia in grado di rimettersi in piedi”.
Lo stesso ha fatto il sindaco di New York, Eric Adams: “Con la città di New York che stabilisce un record assoluto di posti di lavoro ed entra in un nuovo capitolo della nostra ripresa, l’industria cinematografica e televisiva rimane fondamentale per garantire un futuro economico forte e inclusivo alla nostra città. Siamo entusiasti di sapere che la SAG-AFTRA ha raggiunto un accordo provvisorio che permetterà a migliaia di piccole imprese e a 185.000 newyorkesi di tornare al lavoro con buoni posti di lavoro, salari equi e forti tutele che permetteranno al settore di continuare a crescere e prosperare”.
Una questione di identità
Il primo cittadino della Grande Mela ha anche voluto sottolineare come la sua amministrazione “stia investendo con progetti importanti come gli studi all’avanguardia di Sunset Pier 94 a Manhattan che, da soli, creeranno più di 1.700 posti di lavoro per i newyorkesi, e abbiamo rafforzato il credito d’imposta statale per i film per mantenere le produzioni qui. Una volta ratificato questo accordo provvisorio, il cinema e la televisione continueranno a essere al centro non solo dell’economia della città, ma anche della sua identità”.
Traduzione di Pietro Cecioni
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