“Siamo nel business dello storytelling e non possiamo farlo senza l’intera comunità creativa”, ha affermato l’amministratore delegato di Warner Bros. Discovery David Zaslav durante l’incontro con gli analisti finanziarsi giovedì 3 agosto. “Non possiamo farlo senza gli scrittori, i registi, i montatori, i produttori, gli attori, tutto il personale che lavora nel settore”, ha continuato l’ad dopo la pubblicazione degli ultimi risultati finanziari.
Gli scioperi degli sceneggiatori e degli attori in corso mettono a rischio l’orientamento strategico a lungo termine di Warner Bros. Discovery e di altri importanti operatori di Hollywood. “Speriamo che le parti tornino a negoziare e che questi scioperi si risolvano in modo che gli sceneggiatori e gli attori sentano di essere equamente compensati – aggiunge Zaslav – e che i loro sforzi e contributi vengano pienamente valorizzati”.
Il capo dello studio ha affermato inoltre di essere molto impegnato nella risoluzione di questa impasse: “Questo è il nostro lavoro. Questo è ciò che facciamo”, spiega l’ad, “ora ci troviamo in acque inesplorate”. E continua: “Quindi, in buona fede, dobbiamo tutti impegnarci per risolvere la questione”, Nel suo incontro con agli analisti, Zaslav non ha risposto direttamente alla domanda sulla distanza tra i sindacati di attori e sceneggiatori e l’Alliance of Motion Picture and Television Producers, che sta negoziando per conto degli studios e degli streamer.
Il direttore finanziario dello studio, Gunnar Wiedenfels, ha dichiarato che il doppio sciopero di Hollywood avrà inevitabilmente un impatto sulla tempistica e sull’andamento dei futuri contenuti della Warner Bros. Discovery. “Pur sperando in una rapida risoluzione, le nostre proiezioni prevedono un ritorno al lavoro all’inizio di settembre”, ha ribadito Wiedenfels, aggiungendo che lo studio ha risparmiato più di 100 milioni di dollari in costi operativi per via del doppio sciopero nel secondo trimestre.
Il mercato pubblicitario in forte calo
Durante l’ultimo periodo, Warner Bros. Discovery, che è stata una delle top choice di diversi analisti, ha riportato una perdita trimestrale molto più contenuta. Come indicato dagli ultimi dati finanziari, l’azienda non è riuscita però a raggiungere il suo secondo profitto consecutivo nel settore dello streaming. Anche il fatturato pubblicitario ha subito un forte calo ma ha comunque superato leggermente le aspettative degli esperti. Warner Bros. Discovery, che ha ridotto il personale per “ridimensionare” la sua attività dopo la fusione, ha anche comunicato le spese di ristrutturazione al lordo delle imposte per il secondo trimestre e ha alzato il suo obiettivo di risparmio dei costi dopo la fusione dai precedenti 4 miliardi di dollari a “più di 5 miliardi di dollari”.
“Sebbene l’attività televisiva sia ancora messa a dura prova dalla debolezza del mercato pubblicitario, abbiamo motivo di essere ottimisti”, ha detto Zaslav agli analisti durante la conferenza mattutina, sottolineando le forti vendite pubblicitarie upfront. “Si tratta di un dato insolito – continua l’ad – molti di noi si aspettavano una ripresa significativa nella seconda metà dell’anno, ma non l’abbiamo vista e abbiamo dovuto capire come rimediare”. Il direttore finanziario ha inoltre sottolineato le opportunità offerte dalle future vendite pubblicitarie sulle piattaforme di streaming dello studio, sottolineando un potenziale di crescita al quale “non hanno dato ancora priorità”.
Il colosso hollywoodiano ha chiuso il secondo trimestre a giugno con 95,8 milioni di abbonati globali allo streaming, in calo di 1,8 milioni rispetto ai 97,6 milioni della fine del primo trimestre a marzo, a causa dell’impatto dell’unione – a partire da maggio – di Discovery+ e HBO Max nella nuova piattaforma Max. Gli analisti prevedono un calo degli utenti nell’ultimo trimestre e in quello successivo, a causa del cambiamento del marchio, dei pacchetti e dei prezzi dello streaming.
Lo streaming e Max
Prima della pubblicazione degli utili, l’analista di Goldman Sachs Brett Feldman aveva sottolineato la sovrapposizione di circa 4 milioni di abbonati a HBO Max e Discovery+, che secondo le previsioni del management “si staccheranno dalla piattaforma autonoma Discovery+ entro i primi mesi dal lancio di maggio di Max”, come ha sottolineato in un rapporto di ricerca. “Aggiorniamo la nostra cadenza di aggiunte nette nazionali per riflettere una perdita netta ponderata nel secondo trimestre (2,0 milioni nel secondo trimestre e 1,0 milioni nel terzo trimestre), nonché una crescita piatta delle aggiunte nette internazionali per lo stesso periodo in vista del lancio di Max in America Latina nel quarto trimestre”.
L’esperto ha abbassato di 1 dollaro il suo obiettivo di quotazione delle azioni Warner Bros. Discovery (WBD), passando a 20 dollari, “a causa delle stime più basse a breve termine legate alla sottoperformance degli studios (in particolare The Flash) e ai venti contrari all’interno del segmento delle reti, parzialmente compensati dall’impatto del forte flusso di cassa di WBD nel secondo trimestre e dalle forti aspettative di incassi per Barbie, che ha aperto i battenti nelle sale nel terzo trimestre“.
Nel secondo trimestre, la divisione streaming del conglomerato dell’intrattenimento ha registrato una perdita di 3 milioni di dollari, con una perdita nel periodo precedente pari a 558 milioni di dollari, dopo aver registrato un utile di 50 milioni di dollari nel primo trimestre. I ricavi dello streaming sono aumentati del 13% a 2,73 miliardi di dollari nel secondo trimestre, guidati da un aumento del 25% della pubblicità, aiutato dalla crescita degli abbonati rispetto all’anno precedente, che sono cresciuti rispetto ai 92,2 milioni di fine giugno 2022. Allo stesso tempo, i costi dei ricavi sono diminuiti del 6% e le spese di vendita, generali e amministrative sono scese del 13%.
Rendere redditizio lo streaming
A maggio, Zaslav aveva comunicato che il conglomerato prevedeva che la sua attività di vendita diretta al consumatore negli Stati Uniti sarebbe stata redditizia per tutto il 2023, con un anno di anticipo rispetto alla precedente previsione. Dopotutto, il gruppo dirigente ha promesso di rendere l’attività di streaming sostenibile e redditizia, evitando di rincorrere gli abbonati a tutti i costi. Gli investitori di WBD dovrebbero considerare l’aggiornamento di giovedì come una conferma del fatto che l’azienda sta mantenendo la promessa di assumere un ruolo di leadership nella spinta del settore verso la redditività dello streaming.
Gli utili trimestrali prima degli interessi, delle tasse, del deprezzamento e dell’ammortamento (EBITDA) sono aumentati del 22% a 2,15 miliardi di dollari, grazie alla sorpresa dello streaming, mentre la perdita netta si è ridotta da 1,86 a 1,24 miliardi di dollari. L’azienda ha dichiarato che il risultato include 1,66 miliardi di dollari di “ammortamento al lordo delle imposte delle attività immateriali legate alle acquisizioni e 146 milioni di dollari di spese di ristrutturazione al lordo delle imposte”. Il fatturato del secondo trimestre è sceso del 4% a 10,36 miliardi di dollari.
L’EBITDA della divisione Studios della WBD è sceso del 25% nel secondo trimestre, a 306 milioni di dollari, a fronte di un calo del 23% dei ricavi, a 2,58 miliardi di dollari, ed è risultato inferiore alle stime a causa di un difficile confronto con il trimestre dell’anno precedente, che aveva beneficiato dei forti risultati di The Batman nelle sale e nell’home entertainment, che The Flash e La casa – il risveglio del male non sono riusciti a eguagliare. A colpire i profitti della divisione studios nel secondo trimestre sono stati anche i costi di marketing per Barbie.
Il successo di Barbie e il calo dei videogiochi
Zaslav ha dichiarato che Barbie continuerà a essere proiettato nelle sale, mentre lo studio contribuirà a commercializzarne l’uscita attraverso le sue diverse risorse televisive, prima che il campione d’incassi approdi su Max, probabilmente in autunno. “Il fatto di poterlo sovradimensionare a livello globale è un grande affare per noi”, ha insistito.
Se le spese della divisione studios sono diminuite, i ricavi televisivi si sono ridotti “principalmente a causa dei tempi di produzione, di un minor numero di serie CW e di un minor numero di serie vendute alle nostre piattaforme di proprietà”. Sono di diminuiti anche i ricavi dei giochi “a causa dell’uscita di Lego Star Wars: The Skywalker Saga nell’anno precedente”, ha aggiunto Zaslav.
Per quanto riguarda la divisione reti dell’azienda, i ricavi pubblicitari sono scesi del 13%, escludendo i tassi di cambio, “principalmente a causa del calo dell’audience nelle reti nazionali di intrattenimento e di notizie e dalla debolezza dei mercati pubblicitari soprattutto negli Stati Uniti e, in misura minore, in alcuni mercati internazionali”.
La sezione sport
Anche i ricavi della distribuzione sono diminuiti dell’1%, in quanto gli aumenti delle tariffe contrattuali di affiliazione negli Stati Uniti sono stati più che controbilanciati dal calo degli abbonati alle pay-TV statunitensi. Complessivamente l’EBITDA della divisione reti è sceso dell’8% a 2,17 miliardi di dollari, a causa di un calo dei ricavi del 6% a 5,76 miliardi di dollari.
Il direttore finanziario di Warner Bros. Discovery, Wiedenfels, ha dichiarato agli analisti di aspettarsi che i canali di AT&T SportsNet saranno probabilmente venduti entro la fine dell’anno. Il gigante dei media e dell’intrattenimento, che possiede anche Turner Sports, sta cercando di uscire dal business delle reti sportive regionali.
Zaslav ha sottolineato che i diritti televisivi degli sport dal vivo di cui lo studio è proprietario potrebbero diventare accessibili sulle sue piattaforme di streaming. “Possediamo i diritti digitali dei nostri sport. Quindi abbiamo la possibilità, senza costi aggiuntivi, di mettere quei contenuti sulle nostre piattaforme (di streaming). È piuttosto avvincente, avrete presto nostre notizie”, ha detto agli analisti.
L’EBITDA complessivo dello studio ha anche permesso alla società di superare le previsioni di free cash flow per il secondo trimestre. Il flusso di cassa libero è un parametro chiave che la direzione e gli analisti tengono sotto controllo, poiché la società continua a ridurre il debito dopo la megafusione. In precedenza, WBD aveva dichiarato di aver ridotto il debito di 9 miliardi di dollari. Giovedì, in un comunicato stampa separato, ha dichiarato di avere in programma il ritiro di circa 2,7 miliardi di dollari di debito aggiuntivo.
La fusione
La megafusione tra Discovery e WarnerMedia, precedentemente di proprietà di AT&T, si è conclusa nell’aprile 2022. “Abbiamo superato alcune importanti ristrutturazioni e riposizionato le nostre attività con maggiore precisione e attenzione”, ha dichiarato Zaslav a maggio. E continua: “Vediamo emergere una serie di punti di riscontro positivi, tra cui il direct-to-consumer è forse il più importante”.
L’analista di Wells Fargo Steven Cahall, in una prima reazione, ha sottolineato questo aspetto come uno dei principali risultati dell’aggiornamento sui guadagni, utilizzando il titolo: “Deleveraging Like a Boss“. Le azioni di WBD sono salite di oltre il 3% nelle contrattazioni pre-mercato.
In una dichiarazione rilasciata nell’ambito del rapporto sugli utili di giovedì, Zaslav ha anche sottolineato lo spazio per un futuro rialzo, affermando che: “Tutto questo ci posiziona bene per sfruttare le opportunità di crescita che, in ultima analisi, porteranno valore agli azionisti, tra cui la nostra attività diretta al consumatore che, sulla scia del successo del lancio di Max negli Stati Uniti, sta andando ben oltre le nostre previsioni finanziarie, avendo generato un EBITDA positivo nella prima metà dell’anno”.
Traduzione di Pietro Cecioni
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