Il Piccolo America rilancia: “Abbiamo offerto 2,5 milioni per acquistare il Cinema America”

L'annuncio di Valerio Carocci: "Ci faremo carico anche dei costi di restauro". Dopo l'impegno con il Cinema Troisi, l'associazione torna all'obiettivo principale: salvare la leggendaria sala romana dal diventare un parcheggio

Di THR ROMA

Non si fermano i Ragazzi del Cinema America, gruppo di giovani che nel 2012 hanno salvato dalla demolizione il Cinema America di Trastevere. Dopo anni dietro al tentativo (fallito) di voler riaprire e ristrutturare la sala romana, fondando l’associazione “Piccolo Cinema America” e animando le arene romane con i loro grandi schermi, i ragazzi hanno aperto con successo il Cinema Troisi, sala cinematografica con area ristoro e aula studio aperta 24h. Adesso, Valerio Carocci ed il suo team di giovanissimi tornano all’obiettivo principale che li ha spinti fin dall’inizio: restituire nuova vita al Cinema America.

La sala nel quartiere più vivace della capitale è il fulcro da cui Carocci ed i ragazzi sono partiti per portare un’inedita linfa in quanto a condivisione e diffusione della cultura sul territorio romano. 

E ora, per i Ragazzi del Cinema America, è il momento di tornare all’attacco: “Cari amici, sono felice di informarvi che abbiamo appena offerto 2,5 milioni di euro alla proprietà Progetto Uno Srl per acquistare il Cinema America, facendoci inoltre carico dei costi di restauro della struttura”.

E’ quanto scrive Carocci in una lettera aperta: “Sulla base dei risultati ottenuti all’interno del Cinema Troisi, abbiamo trovato il sostegno di alcuni imprenditori dell’audiovisivo per la creazione del primo ‘multisala diffuso’ tra i vicoli del rione Trastevere. Il progetto, di cui farà parte anche il Troisi e che mira a riprodurne il modello, prevede la riattivazione di due ulteriori sale cinematografiche, partendo dall’America e affiancandogli un monosala da circa 70 posti”.

Una sala o un parcheggio?

Qualora la proprietà del Cinema America dovesse accettare l’offerta, verrà costituita una nuova società, composta al 51% dalla Fondazione Piccolo America e al 49% dai soci finanziatori. In caso di mancata accettazione entro 60 giorni, invece, la società verrà ugualmente costituita e l’investimento pensato per l’America verrà destinato al restauro di un’altra sala, affiancata sempre da una seconda più piccola.

“In entrambi i casi – continua Carocci – punteremo a coinvolgere ulteriori finanziatori e donatori, aprendo a più soggetti la possibilità di acquistare diversi tagli di quote all’interno del 49% della società. Al termine di questo processo renderemo pubblici i nomi di tutti i sostenitori. La nuova società, a cui parteciperemo con il nostro ente no-profit, riceverà un finanziamento soci di 3 milioni, che comprende anche i costi di restauro della terza struttura più piccola coinvolta. Ci siamo resi disponibili nei confronti della proprietà anche a trovare soluzioni diverse, come l’affitto. In assenza di un accordo, abbiamo comunque proposto un incontro alla Progetto Uno Srl per conoscere che futuro immaginano per la struttura. Confidiamo nell’inizio di un rapporto che non ci veda più in opposizione, affinché il Cinema America non rimanga abbandonato, bensì venga restituito alla sua originaria funzione culturale e pubblica”.

Un bene di interesse culturale

La sentenza del Consiglio di Stato del 15 Marzo 2023 ha definitivamente bloccato la speculazione sul Cinema America e riconosciuto il suo valore di bene di interesse culturale, lasciando alla proprietà la responsabilità dei costi di restauro e conservazione.

Qualora la Progetto Uno Srl volesse riaprire l’immobile, anche mediante la gestione di terzi, il Piccolo America si è comunque reso disponibile a collaborare affinché si ridia vita alla struttura tutelando le sue peculiarità architettoniche. E non, come era previsto, trasformando la sala in un parcheggio, dando uno di quei finali che accadono solo nei film più belli.