Il disegno di legge canadese C-11, noto anche come Online Streaming Act, è destinato a regolamentare per la prima volta piattaforme digitali come Netflix, Disney+ e Spotify in seguito alla sua entrata in vigore.
Un’altra tornata di lobbying a Ottawa avrà luogo quando la CRTC, l’autorità di regolamentazione dei media del Paese, dovrà elaborare un nuovo quadro di riferimento per garantire che i colossi stranieri dello streaming sovvenzionino la produzione cinematografica e televisiva locale, definendo anche quanto gli americani saranno costretti a sborsare.
La prospettiva che i fondi americani vengano utilizzati per film, TV e prodotti musicali locali è stata accolta con favore dai professionisti canadesi. Tra i progetti di Netflix che hanno girato in Canada c’è The Umbrella Academy, girato a Toronto.
Cosa comporta la nuova legge?
“Questa nuova legge ci mette sulla strada giusta per imporre ai servizi di streaming globali di investire nella programmazione originale canadese. Contribuirà a garantire il futuro fiscale del cinema e della televisione canadesi, a proteggere la nostra sovranità culturale e a preservare la nostra capacità di condividere le storie di una gamma diversificata di voci canadesi per i decenni a venire”, ha dichiarato in un comunicato il presidente della Directors Guild of Canada Warren P. Sonoda.
Nel periodo precedente all’approvazione del disegno di legge C-11, gli operatori americani di streaming video e audio hanno convinto Ottawa a creare un’industria canadese a due livelli, in cui gli operatori stranieri erano autorizzati a utilizzare un numero minore di collaboratori locali, come registi e sceneggiatori, rispetto alle emittenti tradizionali, nell’ambito dei loro obblighi normativi.
“Questo difetto deve essere affrontato nell’orientamento politico in attesa della CRTC, altrimenti il disegno di legge C-11 rischia di rafforzare, anziché ridurre, le pressioni che il settore della produzione nazionale deve affrontare”, ha dichiarato l’Associazione canadese dei produttori di media, che rappresenta i produttori cinematografici e televisivi indipendenti, nel commentare la nuova legge che il gruppo di pressione sperava avrebbe spianato il campo tra i canali di streaming stranieri e le emittenti locali.
La CRTC deciderà come regolamentare i colossi digitali statunitensi – e definirà in modo cruciale cosa conta e cosa non conta come canadese, soprattutto per quanto riguarda i contenuti generati dagli utenti su YouTube, TikTok e Facebook o come parte degli obblighi di spesa locale di uno streamer – mentre gli operatori americani continueranno a sostenere che investono già nella produzione canadese indipendente e non dovrebbero essere vincolati dalla burocrazia.
Nuove regole per il mercato
Mark Bishop, cofondatore e produttore esecutivo della casa di produzione indie marblemedia sostiene che gli streamer statunitensi vogliono una decisione rapida da parte della CRTC su come regolarsi a nord del confine per continuare a far crescere la loro presenza sul mercato locale.
La società di Bishop produce le serie Blown Away e Drink Masters per Netflix e ha in cantiere altri due progetti con Amazon Prime Video in Canada. Tra questi, un documentario su un classico show canadese per bambini, Mr. Dressup, condotto dal compianto Ernie Coombs nel ruolo di Mr. Dressup e dai suoi pupazzi Casey e Finnegan.
“Ci sono già delle ottime basi che sono state gettate da molti streamer che lavorano qui. Il nostro settore ha bisogno di muoversi rapidamente attraverso il processo della CRTC per capire e definire quali saranno le regole del disegno di legge C-11, in modo da poter dare chiarezza agli streamer”, ha dichiarato a The Hollywood Reporter.
Traduzione di Pietro Cecioni
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