Un incontro ai vertici, un panel di fuoco. Con un colpo di scena, che apre un varco di trattativa nello sciopero degli attori Usa che stanno bloccando l’industria cinematografica di Hollywood. “Vogliamo trovare un accordo. Abbiamo bisogno di trovare un accordo. Anche se i giornali hanno scritto il contrario. Vogliamo tornare al tavolo e risolvere la questione in tempi brevi”. A dirlo, durante l’Audio–Visual Producers Summit di Trieste, è Tony Vinciquerra, amministratore delegato di Sony Pictures Entertainment: “Non è vero che non vogliamo negoziare – ha detto il dirigente, riferendosi al fallito accordo con SAG-AFTRA, il sindacato degli attori in sciopero dal 13 luglio – è esattamente il contrario. Ci dispiace per lo sciopero. Siamo consapevoli dell’importanza di sceneggiatori e attori, che sono partner fondamentali per la produzione di film e serie. Il problema deve essere risolto. Anche perché, così, la situazione è difficile per tutti. Anche per le persone non iscritte al sindacato, che non possono comunque lavorare”.
Sul palco insieme a Vinciquerra c’è il produttore Tarak Ben Ammar, alla guida della società di produzione e distribuzione di Eagle Pictures (che in Italia distribuisce Sony). “L’altro giorno uscivo proprio dall’ufficio della Sony, ho visto i picchetti – ha detto – Ho accostato la macchina e ho abbassato il finestrino, per saggiare l’umore della gente. Ho chiesto: ‘perché scioperate?’ Mi hanno risposto che manifestavano contro gli studios. Mi hanno chiesto: ‘E lei da dove viene?’. Ho risposto che vivo in Francia, e loro mi hanno detto: ‘Lì si che li fate bene gli scioperi”. Per Ben Ammar “i lavori riprenderanno presto. È il desiderio di tutti, sia degli studios che delle maestranze”.
Investimenti a Cinecittà
Ma se negli Stati Uniti il settore si ferma, in Italia è più attivo che mai. Gli studi di Cinecittà registrano il tutto esaurito per i prossimi mesi e lo stesso Tarak Ben Ammar ha annunciato, lo scorso giugno, l’intenzione di investire”40-50 milioni di euro” in un hub produttivo del tutto nuovo, in accordo con le istituzioni. “C’è stata una forte accelerazione sui lavori” ha detto, riferendosi a quella che nel settore viene già chiamata – con un certo nervosismo, dalle parti di via Tuscolana – “Cinecittà 2”. “Questa estate dovremmo firmare l’accordo per il terreno che abbiamo selezionato. L’idea è di essere operativi dalla prossima estate, nel 2024. Con Cinecittà non ho parlato, ma il governo c’è, ed è favorevole a una collaborazione. Le banche e gli investitori ci seguono. Ma non mi sono ancora confrontato con Nicola Maccanico (ad di Cinecittà, ndr). Quando il contratto sarà ufficializzato, verificherò se vorranno entrare nell’affare con una piccola quota, magari dargli il nome commerciale, Cinecittà 2. C’è tutto l’interesse per sostenere l’autorevolezza del brand”.
Progetti di coproduzione
Dall’accordo tra Eagle Pictures e Sony sono nati diversi progetti in co-produzione, alcuni in lingua italiana. Tra loro la commedia romantica Hotspot – Amore senza rete di Giulio Manfredonia (Sony ha acquisito la proprietà intellettuale per il Brasile, la Spagna, il Messico e il Portogallo), il remake di Sul più bello, per cui la società di Vinciquerra realizzerà la versione messicana, o Il matrimonio del mio migliore amico. Nel prossimo futuro anche una co-produzione in lingua italiana ispirata a un film spagnolo, El cuerpo, per la regia di Vincenzo Alfieri (il set a ottobre).
“Un’opera su cui puntiamo molto”, secondo Roberto Proia, direttore esecutivo per la distribuzione di Eagle Pictures. Per il prossimo anno Eagle Pictures produrrà – senza Sony – la storia vera di Andrea Spezzacatena, il quindicenne battezzato “il ragazzo con i pantaloni rosa”, al centro di un tragico caso di bullismo dieci anni fa. “Abbiamo scritto la sceneggiatura insieme alla madre del ragazzo, Teresa Manes – ha detto Proia – e il film entrerà in produzione il prossimo marzo. Il cast non c’è, stiamo ancora cercando una regista”.
Un concerto di Lady Gaga
Un progetto in particolare avrebbe stuzzicato l’interesse di Tarak Ben Ammar. “Una sera sono stato a Las Vegas e ho assistito al concerto di Lady Gaga. Tempo dopo ebbi l’occasiona di dare un’occhiata alla library Sony, e ci ho trovato Matrimonio all’italiana. Lì ho pensato: vorrei fare un remake con Stefani (Germanotta, in arte Lady Gaga, ndr). Mi rendo conto che parliamo di un capolavoro quasi intoccabile. Ma lei è molto legata alle sue origini italiane e mi piacerebbe vederla protagonista in un film dall’ambientazione italo-americana, un’atmosfera anni ’70, alla Stregata dalla luna”. Attualmente non ci sarebbe nessuno script, né una proposta ufficiale. E se pure esistesse, la star non potrebbe accettare, per via dello sciopero: “Sono fiducioso, si risolverà”, ha concluso Ben Ammar.
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