Lux Vide, il Teatro 5 e gli studios di Formello, tra Doc e I Fantastici 5. “Una fabbrica per le nostre serie”

"Festeggiamo non solo la nascita di un teatro di posa ma quella di innumerevoli storie che aspettano solo di essere raccontate" ha dichiarato Luca Bernabei. Uno spazio di produzione fra i più grandi in Europa

Silvio Berlusconi sarebbe felice di vedere come l’audiovisivo, la televisione e tutta la magia che c’è dietro lo schermo prenda sempre più forma”. Non è un giorno qualsiasi ed è inevitabile che il sottosegretario al ministero della cultura Lucia Borgonzoni esordisca così, con un ricordo al leader di Forza Italia deceduto all’età di 86 anni, nel suo intervento per l’inaugurazione del Teatro 5 di Formello. Il nuovo teatro di posa di Lux Vide, società del gruppo Fremantle da 1150 mq, che si aggiunge agli oltre 3700 mq dei quattro già esistenti. Uno spazio di produzione fra i più grandi in Europa.

“Noi come ministero stiamo investendo moltissimo”, continua il sottosegretario. “Sono tanti gli interventi sul tax credit per cercare di supportare sempre di più questo settore e il suo sviluppo e altrettante le discussioni in campo con il ministero dell’economia, perché investire nell’audiovisivo ha una ricaduta incredibile su tutto il territorio. E la creatività del nostro Paese non c’è altrove”.

Il set de I fantastici 5, la fiction diretta da Alexis Sweet girata nel Teatro 5 di Lux Vide

Il set de I fantastici 5, la fiction diretta da Alexis Sweet girata nel Teatro 5 di Lux Vide

Il Teatro 5 di Lux Vide: fucina di sogni, speranza e gioia

Per l’inaugurazione è stato organizzato un tour dei teatri di posa, tra l’open space de I Fantastici 5, fiction in 4 puntate diretta da Alexis Sweet, con protagonista Raul Bova nei panni di un insegnate di atletica di un gruppo di ragazzi paraplegici, e il set della terza stagione di Doc – Nelle tue mani. “La missione del nostro gruppo è quella di investire nei migliori talenti e nei migliori produttori. Il team della Lux Vide è esattamente questo”, commenta Andrea Scrosati, presidente della casa di produzione televisiva e cinematografica italiana dopo l’acquisizione nel 2022 da parte di Fremantle, che ne detiene il 70%. “E gli studi di Formello sono la dimostrazione di come questi investimenti generino opportunità che restano sul territorio, creando un circuito virtuoso che fa crescere tutto l’ecosistema culturale. Sono particolarmente felice che avvenga nel mio paese. Negli ultimi cinque anni abbiamo calcolato che l’investimento totale nell’audiovisivo in Italia ha superato il miliardo di euro”.

Alle sue parole fanno eco quelle dell’amministratore delegato Luca Bernabei. “Con questo teatro inauguriamo un’altra fucina di sogni, di speranza e di gioia. L’augurio è che qui possano prende forma storie che appassioneranno milioni di famiglie italiane, storie capaci di esportare i valori della Lux Vide e la grandezza del nostro paese in tutto il mondo. Oggi festeggiamo non solo la nascita di un teatro di posa, ma quella di innumerevoli storie che aspettano solo di essere raccontate. Come una fabbrica di sogni, il nostro studio dà forma e sostanza alle idee dei nostri creativi. È un luogo magico in cui l’immaginazione scorre libera, incantando gli spettatori, trasportandoli in mondi straordinari”.

“Creare una fabbrica per le nostre idee”

“Sono fiero perché, giorno dopo giorno, costruiamo il sogno di mio padre Ettore, che fondò questa società insieme Matilde, e che fin dall’inizio ha lottato per una visione che fosse sostenibile. Proprio come questi studi, che aderiscono ai più recenti standard green”, continua Bernabei. “La visione di Ettore e Matilde è quella di una buona televisione che non sposi un capitalismo predatorio. Crediamo che questo teatro sia parte della loro e della nostra missione sul territorio, perché si ispira a questi valori: creare una fabbrica per le nostre serie”.

“Il Teatro 5 è una storia di successo, non solo della Lux Vide ma dell’Italia. È un esempio virtuoso di come gli incentivi pubblici come il tax credit e i gruppi internazionali come Fremantle permettano di continuare a investire  nelle produzioni e sul territorio, generando occupazione, infrastrutture ed esternalità positive a cascata per lo Stato e per i cittadini. Poter contare su un sistema di risorse ben strutturato, come è stato il tax credit fino ad oggi, ci permetterà di costruire altri due teatri di posa, rendendoci un’eccellenza italiana”.

Il Teatro 5 visto dall'alto

Il Teatro 5 visto dall’alto

Tra il set de I Fantastici 5 e Doc 3

Carrelli, macchinisti, luci, cavi, attrezzature, camerini, sfondi, stanze di montaggio (tra cui quella della terza stagione di Doc – Nelle tue mani, con il montatore Michele Soffientini). Quando entriamo nel Teatro 5 di Lux Vide c’è una guida d’eccezione ad accompagnarci tra i vari spazi che racchiudono il set de I Fantastici 5: il suo regista Alexis Sweet. È lui a farci da Cicerone, mentre una serie di maestranze è intenta a lavorare. E quello che colpisce è l’assoluta attenzione al dettaglio, tra ambienti ricostruiti alla perfezione per restituire il calore di un luogo realmente vissuto, con tanto di dettagli come mele tagliate a spicchi e ossidate per il contatto con l’aria. Quello dei teatri di posa Lux Vide è un polo che impiega, in media, 250 persone al giorno, con circa 50.000 presenze pagate ogni anno.

Una vivacità che si respira anche sul set di Doc – Nelle tue mani. Entriamo in un momento di pausa dalle riprese e la sensazione è quella di trovarsi davvero tra le corsie di un ospedale, tra soluzioni fisiologiche, lettini per la degenza, flebo e garze. E una quantità non indifferente di attori e comparse con camici da infermiere. Arrivati al ventunesimo giorno di riprese – si proseguirà fino a fine dicembre per arrivare nelle case degli italiani a febbraio – Doc vede il suo protagonista, Luca Argentero nei panni di Andrea Fanti, il primario di medicina interna del Policlinico Ambrosiano di Milano, “tornare a indossare il camice”.

“Questa terza stagione si occuperà del potere e di come gestirlo”, ci racconta Argentero. “Riprenderò il camice per proteggere il reparto. In questo nuovo capitolo ci sarà una commistione tra il ruolo del medico e gli interessi che ruotano attorno alla salute dei pazienti. Il mio personaggio? È sempre stato dalla parte del buon senso”. “Come attore la lunga serialità è più difficile da gestire. Lavoriamo su sei mesi, c’è un’attitudine al lavoro diversa”, ci confida l’attore. “Grazie a Doc ho cementato il mio rispetto per la categoria dei medici. Non si capisce fino in fondo la loro importanza. La si dà un pochino per scontata. Non è solo un lavoro e non è giustamente valorizzato. Uno dei temi della stagione è proprio il dover affrontare più prestazioni con meno risorse. Da cittadino credo sia una bestialità”.

Qualche anticipazione sulla trama di Doc 3? “La scorsa stagione ha visto la dipartita di alcuni personaggi. Ci saranno novità tra gli specializzandi con nuove leve da coltivare. È un gioco costante tra passato, presente e la proiezione verso il futuro”. Ci saluta così Luca Argentero, alias Andrea Fanti, prima di congedarci e tornare in corsia.