I membri del più grande sindacato di Hollywood – quello degli attori – hanno dato il via libera ai loro negoziatori per indire uno sciopero, se ritenuto necessario, nelle imminenti trattative sindacali.
Quasi il 98% degli iscritti al sindacato degli artisti SAG-AFTRA ha votato per autorizzare lo sciopero in un referendum durato poco più di due settimane e conclusosi lunedì 5 giugno. Il “sì” non dà il via a uno sciopero, ma consente ai negoziatori di punta del sindacato di indire potenzialmente un’interruzione del lavoro una volta scaduti i contratti televisivi e cinematografici il prossimo 30 giugno, se le trattative con l’Alliance of motion picture and television producers vacillano.
Hanno votato 65 mila iscritti aventi diritto, per un’affluenza di quasi il 48%, che è relativamente alta per il vasto sindacato: come termine di paragone, l’affluenza per il voto di ratifica dei contratti televisivi/cinematografici del 2020 è stata di poco superiore al 27%.
Dal sindacato una valanga di sì
L’elevato numero di “sì” è quasi identico a quello ottenuto dalla Writers Guild of America, ossia il sindacato degli sceneggiatori, durante le prime trattative con l’AMPTP) in aprile (la WGA aveva ottenuto un’autorizzazione allo sciopero del 97,85%, rispetto al 97,91% della SAG-AFTRA), prima che l’associazione che riunisce gli sceneggiatori entrasse effettivamente in sciopero il 2 maggio.
“Le votazioni per l’autorizzazione allo sciopero sono state scrutinate e gli iscritti si sono uniti ai loro leader eletti e al comitato negoziale a favore della forza e della solidarietà. Sono orgogliosa di tutti voi che avete votato e di coloro che hanno dato il loro sostegno a voce, anche se non hanno potuto votare. Tutti hanno contribuito a questo grande risultato”, ha dichiarato la presidente della SAG-AFTRA Fran Drescher. “Insieme ci siamo messi a tavolino e in unità abbiamo costruito un nuovo contratto che onora i nostri contributi in questa straordinaria industria, riflette il nuovo modello di business digitale e di streaming e porta tutte le nostre preoccupazioni per le tutele e i benefit nel presente! Brava SAG-AFTRA, siamo qui per vincere”.
La voce degli Studios
Nel frattempo, si sono fatti sentire anche gli Studios: “Stiamo affrontando questi negoziati con l’obiettivo di raggiungere un nuovo accordo che sia vantaggioso per i membri della SAG-AFTRA e per l’industria in generale”, dichiara l’AMPTP in un comunicato.
Durante il periodo di votazione, i leader della SAG-AFTRA hanno fortemente incoraggiato i membri a votare “sì” per migliorare la posizione negoziale del sindacato durante la tornata di trattative con gli studios e le piattaforme streaming di quest’anno. Le trattative della SAG-AFTRA inizieranno il 7 giugno, solo poco più di tre settimane prima della scadenza dei contratti televisivi e cinematografici.
“Purtroppo quest’anno è un po’ un’anomalia. Stiamo iniziando più tardi, non abbiamo un’ampia finestra per negoziare”, aveva affermato a fine maggio Fran Drescher in un video indirizzato agli iscritti. L’idea è di “andare preparati” al tavolo dei negoziati, aveva detto. “Perché è meglio avere qualcosa e poi non averne bisogno piuttosto che averne bisogno e non avercela”.
Le trattative di giugno
Il Consiglio nazionale del sindacato ha deciso all’unanimità di indire una votazione di autorizzazione allo sciopero il 17 maggio, in un’importante dimostrazione di unità da parte dei leader degli iscritti, spesso conflittuali. “Per la prima volta da molto tempo a questa parte, la leadership dei nostri iscritti è solidale a livello di comitato negoziale e di consiglio nazionale”, ha dichiarato Drescher in quell’occasione.
Durante le trattative di giugno, i leader della SAG-AFTRA dovrebbero cercare di codificare nel contratto le tutele contro l’intelligenza artificiale generativa e di migliorare i compensi per i diritti residuali dei membri e le tariffe minime in un’epoca dominata dallo streaming. Inoltre, cercheranno di rafforzare il precario piano sanitario del sindacato, insieme al piano pensionistico, e di imporre maggiori restrizioni ai provini autoregistrati, la cui diffusione è esplosa all’apice della pandemia Covid.
Nella sua dichiarazione di lunedì, il direttore esecutivo nazionale del sindacato degli attori, Duncan Crabtree-Ireland, ha specificamente indicato “l’inflazione, la diminuzione dei diritti residuali dovuta allo streaming e l’IA generativa” come minacce per i membri del sindacato nel 2023. “Questa autorizzazione allo sciopero significa che entriamo nei negoziati da una posizione di forza, in modo da poter ottenere l’accordo che i nostri membri vogliono e meritano”, ha dichiarato Crabtree-Ireland.
Crabtree-Ireland dirigerà i negoziati per il sindacato, mentre la presidente dell’AMPTP Carol Lombardini condurrà le trattative per l’AMPTP.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
THR Newsletter
Iscriviti per ricevere via email tutti gli aggiornamenti e le notizie di THR Roma