Manca poco tempo. L’attuale contratto per il cinema e la televisione scadrà tra una settimana, e la SAG-AFTRA, il sindacato degli attori, ha invitato i suoi membri a farsi avanti, offrendosi come volontari in caso di sciopero dell’intero settore.
In un messaggio inviato giovedì 6 giugno, il sindacato dei performer hanno chiesto ai suoi 160.000 iscritti di compilare un sondaggio. Il fine è quello di valutare la loro disponibilità a eventuali picchetti, nonché il loro interesse nel diventare member leader nel caso di una generale astensione dal lavoro del settore cinetelevisivo. “La SAG-AFTRA potrebbe presto indire uno sciopero, un’astensione dal lavoro. Per fare pressione sulle società dell’AMPTP (associazione di categoria dei produttori e delle major, ndr) affinché ci concedano un accordo equo sui nuovi contratti televisivi e cinematografici”, si legge nel sondaggio.
“Parte della riuscita di uno sciopero è il picchetto, in cui i membri protestano pacificamente fuori dalle sedi delle aziende per attirare l’attenzione del pubblico sulla nostra causa, bloccare la produzione e scoraggiare i crumiri”, continua il sindacato. E aggiunge: “Abbiamo bisogno del maggior numero possibile di volontari per essere efficaci”.
Il messaggio che accompagnava il questionario diceva inoltre agli iscritti di non preoccuparsi ancora delle mansioni specifiche da svolgere durante le manifestazioni. Il sindacato ha infatti chiarito che “partecipare a questo sondaggio non vi obbliga ad aiutarci, ma è utile a prendere decisioni sui nostri iscritti e sulle nostre risorse nel caso in cui dovessimo chiedere il vostro aiuto”.
Il sondaggio di SAG-AFTRA
Il sindacato ha poi chiesto agli iscritti se fossero in grado di partecipare a picchetti (in caso di sciopero) come parte della loro divisione locale, e in quali momenti avrebbero preferito manifestare. SAG-AFTRA ha fatto poi notare come non tutte le divisioni locali saranno coinvolte nelle eventuali manifestazioni.
Il sondaggio offriva diverse potenziali attività di volontariato per i membri, chiedendo di segnalare le proprie preferenze. Le attività andavano dal tenere d’occhio le entrate “neutre”, fare cartelli, partecipare a campagne telefoniche e dirigere i cori fino a operare come guide dello sciopero. I membri disposti a farsi avanti come tali possono farlo in una di queste tre vesti: come coordinatori del picchetto davanti a uno studio (ovvero persone che gestiscono l’intero picchetto in una location, un ruolo simile ai coordinatori della Writers Guild of America), assistenti del coordinatore del picchetto (persone che assistono il coordinatore del picchetto nei suoi compiti) o guide del picchetto ai cancelli (persone che supervisionano il picchetto all’entrata di una particolare casa di produzione).
Il sindacato ha inoltre chiesto se gli iscritti parlassero altre lingue, e se fossero “disposti o interessati a usare quella lingua nelle attività di sostegno allo sciopero”. I probabili picchetti dei “prossimi giorni” sono indicati a Los Angeles e New York, unici due luoghi nel sondaggio. A Los Angeles si fa riferimento specifico agli studi di Amazon/Culver Studios, CBS Radford, CBS Television City, Disney, Fox, Netflix. Ma anche Paramount, Sony, Universal e Warner Bros. Tutte posizioni già coinvolte nell’attuale picchettaggio della Writers Guild of America, e l’arrivo di SAG AFTRA potrebbe causare una situazione di sovraffollamento.
L’accordo con AMPTP
La scorsa settimana la SAG-AFTRA e l’Alliance of Motion Picture and Television Producers, che contratta per conto delle principali società di spettacolo, hanno deciso di prorogare dal 30 giugno al 12 luglio la data di scadenza dell’attuale pacchetto contrattuale cinetelevisivo. Il sindacato ha presentato questa notizia ai suoi membri non come un segno di “debolezza”, ma piuttosto come un tentativo di “sfruttare ogni opportunità per ottenere il giusto contratto che tutti noi chiediamo e meritiamo”. Non appena terminerà la proroga (dopo le 23:59 del 12 luglio), SAG-AFTRA potrebbe quindi indire uno sciopero. E sarebbe il primo rivolto alle aziende cinematografiche e televisive in quattro decenni.
Nelle ultime settimane, l’industria si è preparata a un potenziale doppio sciopero, in quanto gli sceneggiatori rimangono ai picchetti in attesa che il loro sindacato e l’AMPTP tornino al tavolo delle trattative. Giovedì, una fonte della WGA ha riferito a The Hollywood Reporter che il sindacato degli sceneggiatori sta cercando di reclutare altri capitani per le loro proteste, in parte anche per offrire un ulteriore sostegno nei luoghi di picchetto se la SAG-AFTRA dovesse scioperare. La WGA ha rifiutato di commentare.
Scioperi congiunti
L’azione della Writers Guild of America ha già bloccato buona parte delle produzioni fisiche dal 2 maggio (giorno di inizio dello sciopero). Non solo gli sceneggiatori del sindacato hanno smesso di lavorare, ma hanno anche preso di mira i progetti in corso con picchetti sul posto. E uno sciopero della SAG-AFTRA porterebbe a un brusco arresto di tutti i set con riprese ancora in corso.
La presidente del sindacato Fran Drescher e il direttore esecutivo nazionale (e capo negoziatore) Duncan Crabtree-Ireland, in un video condiviso a fine giugno, avevano trasmesso l’idea che i colloqui con i datori di lavoro stavano andando bene. “Siamo forti e raggiungeremo un accordo fondamentale”, ha dichiarato Drescher. Ma con il sondaggio di giovedì sembra che il sindacato stia sperando nel meglio, preparandosi comunque per il peggio.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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