La rappresentazione delle minoranze a Hollywood è un argomento di costante attualità, che si tratti di latinoamericani, afroamericani o altri gruppi a cui ci si riferisce solitamente con l’acronimo bipoc (black, indigenous, people of color). Un nuovo rapporto sulla diversità nell’industria dell’intrattenimento statunitense mostra che negli ultimi sei anni la rappresentazione dei latinoamericani in televisione e nel cinema ha avuto un forte rallentamento nella crescita.
Secondo il rapporto 2023 Latinos in Media della Latino donor collaborative (Ldc), la rappresentazione dei latinoamericani davanti e dietro la macchina da presa è aumentata per un breve periodo dal 2018 – il primo anno in cui la Ldc ha pubblicato il suo rapporto – fino al 2021. L’anno successivo, la partecipazione latina è calata in quasi tutte le categorie e sta risalendo lentamente.
Nel 2021, il 2,9% dei protagonisti sullo schermo era latinoamericano, così come il 3,7% dei co-protagonisti, il 2,5% degli showrunner e il 2,5% dei registi. L’anno successivo, questi numeri sono scesi rispettivamente al 2,6%, al 2,6%, all’1,4% e all’1,5%, nonostante la popolazione latinoamericana negli Stati Uniti sia passata dal 18,7% al 19%. Nel 2023, finora, la quota di protagonisti latini è cresciuta al 3,3%, al 5,7% di co-protagonisti, all’1,6% di showrunner e all’1,9% di registi.
Sul grande schermo, i latinoamericani hanno registrato un calo simile nella partecipazione davanti e dietro la macchina da presa dal 2021 al 2022, ricominciando ad aumentare solo quest’anno. Nel 2021 i protagonisti latinoamericani costituivano il 7,4% , con il 4,3% di co-protagonisti, il 6,9% di sceneggiatori e il 6,9% di registi. Nel 2022, questi numeri diminuiti in modo considerevole a eccezione dei co-protagonisti e con un leggera ripresa nell’anno ancora in corso.
YouTube e TikTok, la nuova tv
Il rapporto ha rilevato che, in seguito alla diminuzione della rappresentazione, le abitudini del pubblico latinoamericano si stanno allontanando dalla tv tradizionale. Invece di rivolgersi costantemente ai principali canali televisivi e ai servizi di streaming, gli spettatori passano più tempo su piattaforme come TikTok e YouTube, dove trovano più contenuti in cui identificarsi.
Secondo Nielsen (la società di misurazione dell’audicence negli Stati Uniti), i latinoamericani trascorrono il 57% del tempo in più su YouTube rispetto ai bianchi e ai non latinoamericani. Secondo i dati di Pew Research, inoltre, gli utenti latinoamericani usano TikTok in una percentuale superiore al 10% rispetto alla media di tutti gli altri gruppi sociali.
L’importanza della visibilità
“I latinoamericani sono fedeli ai contenuti fino a un certo punto, ma quando vedono che non c’è autenticità, non restano”, spiega a The Hollywood Reporter Ana Valdez, presidente e Ceo della Latino donor collaborative. “Hanno bisogno di contenuti autentici e per avere contenuti autentici è necessario che i creatori dei contenuti siano autentici. Ci sono così pochi registi. Ci sono così pochi sceneggiatori, le persone dietro la macchina da presa, così come i talenti, sono quasi inesistenti. Siamo invisibili”.
Valdez sottolinea che, lasciando che la rappresentazione dei latini sullo schermo e fuori diminuisca, le aziende stanno riducendo i loro profitti e le entrate dei media. “I soldi vengono lasciati sul tavolo. Lo sciopero ha dimostrato che c’è molta infelicità, e l’infelicità è anche nel pubblico”, afferma. “Un’altra cosa che abbiamo visto, e che continuiamo a dimostrare anche quest’anno, è che con poco più del 3% di ruoli da protagonista si realizza il 13% di tutti gli show di successo. Quindi, il punto è ancora una volta: perché non mettete più latinoamericani? Vendono e si diffondono in altre comunità”.
Secondo il rapporto Latinos in Media, dei 987 show prodotti e trasmessi fino ad agosto 2023, solo 33 avevano un attore latinoamericano nel ruolo principale e, su quasi 10 mila episodi trasmessi in tv, solo 188 erano diretti da registi della comunità.
Analisi delle singole emittenti
Il rapporto ha anche analizzato le emittenti specifiche e ha rilevato che i protagonisti latinoamericani negli show della Nbc sono aumentati dal 5,6% nel 2022 all’8% nel 2023, mentre i co-protagonisti sono cresciuti dal 4,2% al 13%. Il network ha registrato tendenze simili per quanto riguarda showrunner e registi.
Per quanto riguarda la tv via cavo, invece, a parte Freeform, FX e National Geographic, la maggior parte dei canali quest’anno non ha avuto alcun protagonista, co-protagonista, showrunner e regista latinoamericano. Così come i canali premium via cavo, Mgm+, Paramount, Showtime e Starz (nessun protagonista nel 2023), con Paramount che ha avuto la peggio. Ha escluso infatti i latinoamericani da tutte le sue categorie nel 2022 e ha continuato a farlo quest’anno.
Anche i servizi di streaming, come Netflix, Max, Disney+ e Hulu, hanno avuto qualche difficoltà, ma hanno fatto meglio della maggior parte dei canali via cavo e delle emittenti. Dei 113 show trasmessi da Netflix nel 2023, solo cinque hanno avuto un protagonista latinoamericano. Inoltre, dei 448 co-protagonisti del mega-streamer, solo l’8,4% era di origine latina, con numeri altrettanto bassi per registi e showrunner. Per quanto riguarda i film, le star di Netflix sono aumentate leggermente per gli attori latini, ma non per gli sceneggiatori.
Max ha visto i protagonisti calare drasticamente dal 9,6% nel 2022 al 2% nel 2023 e i co-protagonisti dimezzarsi; gli showrunner scendere dall’11,5% a zero e i registi dal 4,4% all’1%. Per quanto riguarda i film, il servizio di streaming ha registrato un calo ancora più drammatico dei protagonisti, passati dal 14,3% a zero, dal 21,4% a zero per gli sceneggiatori e dal 21,4% al 4,2% per i registi.
Disney+ ha registrato alcuni aumenti dietro la macchina da presa, con gli showrunner che sono passati da zero al 3,3% e i registi da zero al 4%; ma i protagonisti si sono dimezzati mentre i co-leader sono rimasti invariati. Anche Hulu ha registrato la metà dei protagonisti latinoamericani sia nei film che nelle serie e una leggera crescita dei ruoli da co-protagonista, mentre è calato il numero di showrunner e registi.
Per quanto riguarda i film, i protagonisti latini di Hulu sono scesi dall’11,8% al 5,6%; i co-protagonisti sono aumentati leggermente dal 4,4% al 6,9%; gli sceneggiatori sono cresciuti notevolmente, passando da zero al 16,7%; e i registi sono passati da zero al 5,6%. Peacock, rispetto ad alcuni dei suoi concorrenti, è andata leggermente meglio nei suoi show televisivi, tuttavia, per quanto riguarda i film, la rete televisiva di proprietà della Nbc non ha avuto alcun protagonista, co-protagonista, sceneggiatore e registi latinoamericano.
Resistenza e pregiudizi inconsci nella rappresentazione in tv
Valdez ritiene che i pregiudizi inconsci nei confronti dei latinoamericani da parte dei vertici delle aziende siano probabilmente una parte del motivo per cui potrebbe esserci una certa resistenza a continuare a presentare voci e star latine. Spiega che le aziende, guardando i dati, vedono già che un quarto del pubblico è latinoamericano e che quindi non sia necessario cambiare nulla.
“Ci danno per scontati”, afferma. “Hanno contribuito a creare un’idea sbagliata di chi sono i latinoamericani, tanto da credere al pregiudizio inconscio che non siano importanti, che dovrebbero essere solo nella tv e nei film in lingua spagnola o che guardino Televisa (televisione privata messicana visibile anche negli Usa) perché sono tutti immigrati di recente, il che ovviamente è una completa bugia”.
Il presidente e amministratore delegato della Latino donor collaborative afferma che, nel frattempo, gli spettatori latinoamericani possono continuare a cercare luoghi in cui si sentono rappresentati. Inoltre osserva che può essere utile puntare l’attenzione sui pochi spettacoli e film che valorizzano la comunità.
“Hanno visto il successo delle iniziative che hanno avuto con gli afroamericani. Hanno visto il successo delle loro iniziative con gli asiatici, quindi dovrebbero iniziare a fare iniziative intenzionali all’interno della comunità latina”, afferma l’autrice. “Ci piace vedere il progresso degli afroamericani e degli asiatici perché se lo meritano, e sappiamo che Hollywood può farlo. Ora devono farlo per noi”.
Traduzione di Pietro Cecioni
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