Per quanto l’autunno a Hollywood sia la stagione dei festival cinematografici, e di solito anche degli Emmy, è anche un periodo tipicamente ricco di eventi per la raccolta fondi. Dalle serate di gala dell’Academy Museum alle cene di beneficenza per brindare ai vincitori dei premi. Ma, come quasi tutto nel settore, molti di questi eventi sono stati messi in discussione dallo sciopero degli attori e degli sceneggiatori. La SAG-AFTRA (il sindacato degli attori), in particolare, ha ribadito che gli interpreti non potranno sfilare sui tappeti rossi dei gala di beneficenza con loghi di Studios e piattaforme sui gradini e sulle pedane.
Dall’inizio dello sciopero degli attori, una manciata di eventi di beneficenza – tra cui l’HollyRod DesignCare Gala e la cerimonia di inaugurazione del Project Angel Food – si sono svolti con successo e con la presenza di grandi nomi. Si prevede che il gala dell’Academy Museum (fissato per il 14 ottobre, con la presenza di Meryl Streep, Michael B. Jordan, Oprah Winfrey e Sofia Coppola) e il gala Baby2Baby (fissato per l’11 novembre) continueranno a svolgersi come previsto, in quanto non hanno legami diretti con gli Studios. Al momento è sempre più complicato fissare i nomi delle star e degli ospiti, perché gli attori sono sempre più attenti a non fare passi falsi.
Il caso dei Blues Brothers
Un esempio dell’interruzione dell’attività delle celebrità è avvenuto quando i Blues Brothers (alias Jim Belushi e Dan Aykroyd) si sono ritirati dalle esibizioni come headliner agli eventi di beneficenza di Oceana e LA Food Bank il 12 e 13 agosto, citando le regole del SAG secondo cui non potevano interpretare personaggi televisivi e cinematografici durante lo sciopero.
“È stato uno shock totale, anche per loro. Nessuno aveva idea che la corporazione avrebbe preso una posizione del genere sul rapporto tra la loro band e un film di oltre vent’anni fa. Non stanno promuovendo il film, non c’è niente da promuovere”, dice il presidente del consiglio di amministrazione di Oceana Keith Addis, che ha ospitato entrambi gli eventi a casa sua e della moglie Keri Selig. “Eravamo tutti al telefono con agenti e avvocati, con la Guild, e questa non riusciva a darci una soluzione”. Gladys Knight ha poi rimpiazzato gli artisti.
Addis osserva anche che spesso gli eventi di beneficenza non hanno la possibilità di essere cancellati, poiché i costi sono stati pagati in gran parte prima dello sciopero. “Sarebbe stato un disastro incredibile per entrambe le ONG annullare”, afferma. Per quanto riguarda lo stato d’animo degli enti di beneficenza a Los Angeles in questo momento, ammette: “Credo che la raccolta di fondi sia più difficile. C’è una sorta di ombra psicologica difensiva su questa città. Nessuno sa quanto dureranno questi scioperi”.
Le controversie dello sciopero
Un insider del settore, che non ha voluto essere citato, aggiunge: “Stiamo assistendo a una situazione strana per quanto riguarda la convinzione degli artisti. Alcuni hanno deciso di evitare di andare agli eventi in generale”. Un’altra fonte dice: “Le persone non vogliono farsi vedere in giro”, anche se a sostegno di un ente di beneficenza. E per coloro che hanno accettato di essere premiati, “deve essere sicuramente un’iniziativa di beneficenza molto specifica e non deve avere nulla a che fare con altri progetti”, dal momento che parlare del lavoro per le aziende scioperate è severamente vietato dalla SAG.
Un’altra ragione per cui si esita a partecipare agli eventi di beneficenza in questo momento è la natura incerta di ciò che la SAG consenta esattamente. Per non correre rischi, le star possono evitare del tutto le interviste o gli eventi, con un conseguente impatto sui profitti dell’ente di beneficenza. La SAG sta consigliando agli attori di collaborare in anticipo con i team per scoprire chi sono gli sponsor, ma non ha specificato come comportarsi ad un evento col sostegno di uno studio cinematografico.
La sostituzione degli attori
Una fonte che si occupa di beneficenza spiega che è difficile trovare sponsor senza la promessa della presenza di attori, poiché i marchi dicono di non voler firmare per un gala se non possono garantire che le star poseranno con il loro logo. La mancanza di un personaggio di spicco può anche influire sulla vendita dei biglietti. “Per molti enti di beneficenza c’è solo molta incertezza. Non hanno ancora dei nomi, quindi come faranno a vendere i biglietti?”.
I soldi sono fondamentali, perché un gala annuale spesso finanzia il budget operativo di un’organizzazione benefica per l’intero anno. Per ora, quindi, la maggior parte degli eventi è rimasta nel calendario, anche se alcuni enti di beneficenza stanno guardando oltre i membri della SAG, per ingaggiare invece musicisti e star del teatro come attrazione principale.
Traduzione di Pietro Cecioni
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