Fran Drescher, presidente della SAG-AFTRA (il sindacato degli attori), ha accolto con favore la proposta di George Clooney di togliere i tetti alle quote sindacali, ma ha affermato che l’offerta non sarebbe legalmente compatibile con il contratto stipulato dal sindacato con l’Alliance of Motion Pictures and Television Producers (l’associazione dei maggiori Studios), affermando che “non influisce in alcun modo sul contratto per il quale stiamo scioperando”.
All’inizio di questa settimana, Clooney e un gruppo di altri attori di primo piano si sono incontrati con il direttore esecutivo nazionale della SAG-AFTRA e capo negoziatore Duncan Crabtree-Ireland e con Drescher e hanno offerto una proposta audace ai leader, suggerendo di rimuovere il tetto alle quote associative per i membri con un reddito elevato, al fine di incrementare i fondi nelle casse del sindacato nel corso di tre anni.
L’idea alla base della proposta delle star è che personaggi importanti come Clooney paghino una quota maggiore di quella attualmente richiesta (il tetto massimo è attualmente di 1 milione di dollari in termini di guadagni) per contribuire a colmare il divario tra quanto richiesto dalla SAG-AFTRA nelle trattative del 2023 e quanto gli Studios e gli streamer sono disposti a concedere. La proposta mira anche a far sì che i membri a basso reddito vengano pagati in diritti residuali prima di quelli a più alto reddito.
Le dichiarazioni di Fran Drescher
“Prima di tutto, voglio ringraziare i membri più influenti di questo settore per l’enorme quantità di denaro che hanno contribuito alla nostra fondazione”, ha dichiarato Drescher in un lungo video postato su Instagram. “Voglio anche ringraziare George Clooney per aver organizzato la proposta di togliere i tetti alle quote sociali in modo che i membri più pagati possano contribuire di più. È una proposta estremamente generosa che accettiamo di buon grado”.
Drescher ha però spiegato: “Siamo un sindacato regolamentato a livello federale e gli unici contributi che possono essere versati ai nostri fondi pensionistici e sanitari devono provenire dal datore di lavoro. Quindi ciò per cui stiamo lottando in termini di prestazioni deve rimanere nel contratto”. L’attrice ha aggiunto: “Si tratta di due cose diverse, per far sì che tutti lo capiscano”.
I colloqui tra la SAG-AFTRA e l’AMPTP sono attualmente in fase di stallo a causa della proposta che mira a far pagare ai servizi di streaming 57 centesimi per ogni abbonato per creare una riserva di fondi che potrebbe essere distribuita ai membri il cui lavoro appare su questi servizi. L’AMPTP ha dichiarato che questa proposta creerebbe un “onere economico insostenibile”, mentre il sindacato degli interpreti ha affermato che tale disposizione è necessaria per integrare la pressione al ribasso sui salari dei membri per i progetti in streaming. Le parti rimangono inoltre distanti sui limiti di sicurezza dell’IA per l’intrattenimento e sugli aumenti minimi delle tariffe per i prossimi tre anni.
Drescher ha descritto la proposta del sindacato in materia di audience dello streaming come un “colpo decisivo” per quanto riguarda i compensi dello streaming. Nel suo messaggio, ha fatto capire che il sindacato non si tirerà indietro di fronte a questa proposta. “È vero che gli amministratori delegati non vogliono affrontare la questione, ma a volte nella vita, quando si introduce un modello di business senza precedenti, come hanno fatto tutti i miei membri con lo streaming, è necessario che si accompagni anche una struttura di compensi senza precedenti. Può non essere facile, può non essere quello che vogliono, ma è un modo efficace per risolvere il problema, in modo che tutti noi possiamo tornare a lavorare in quella che sarebbe la nuova normalità”.
Più avanti nel video, Drescher ha anche ammonito gli Studios che si sono allontanati dalle trattative, affermando che “allontanarsi dal tavolo non solo è molto sconveniente, ma addirittura illegale”.
Giovedì 19 ottobre, il comitato di negoziazione della SAG-AFTRA è intervenuto con una lunga dichiarazione che ha ribadito alcuni dei punti chiave esposti da Drescher e ne ha approfonditi altri. “Il fatto che i dirigenti dei network, delle società di streaming e degli studios siano aperti a comunicare direttamente con gli attori è fantastico”, si legge nella dichiarazione del sindacato. “Ma i dirigenti non devono pensare nemmeno per un secondo di poter usare la buona volontà degli emissari dei membri per distrarci dalla nostra missione”.
La dichiarazione continuava: “Abbiamo sovvenzionato la crescita del modello di streaming con tariffe ridotte e con diritti residuali bassi o inesistenti. È ora di condividere il successo che abbiamo contribuito a costruire”.
Katie Kilkenny ha contribuito a questo articolo.
Traduzione di Pietro Cecioni
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