È ufficialmente finita: la Writers Guild of America ha ratificato il contratto triennale che ha messo fine al secondo sciopero più lungo della storia del sindacato degli sceneggiatori. Il 99% degli iscritti ha votato a favore del contratto nella votazione che si è conclusa lunedì 9 ottobre; la WGA afferma che sugli 8.525 voti validi espressi ci sono stati 8.435 “sì” e 90 “no” (1%). Il nuovo accordo copre il periodo dal 25 settembre 2023 al 1° maggio 2026.
“Grazie alla solidarietà e alla determinazione, abbiamo ratificato un contratto con guadagni e tutele significative per gli sceneggiatori di ogni settore della nostra associazione”, ha dichiarato la presidente della WGAW Meredith Stiehm. “Insieme siamo riusciti a realizzare ciò che molti ritenevano impossibile solo sei mesi fa. Non saremmo riusciti a ottenere questo contratto che ha cambiato il settore senza il capo negoziatore della WGA Ellen Stutzman, i co-presidenti del comitato negoziale Chris Keyser e David A. Goodman, l’intero comitato negoziale della WGA, i capitani dello sciopero, i coordinatori e il personale che ha sostenuto ogni parte della negoziazione e dello sciopero”.
Una mobilitazione durata 148 giorni
La ratifica segna la conclusione del turbolento ciclo di contrattazione 2023 della WGA, che ha dato vita a uno storico sciopero di 148 giorni. Dopo aver tenuto un voto di autorizzazione allo sciopero durante una breve pausa dalle trattative in primavera, i leader sindacali hanno ufficialmente indetto un’astensione dal lavoro per circa 11.500 sceneggiatori il 2 maggio.
Quando lo sciopero ha preso il via, i membri della WGA non solo hanno interrotto il loro lavoro di scrittura, ma hanno anche allestito picchetti davanti alle produzioni in corso, cercando di farle chiudere, dato che i membri delle troupe e gli altri lavoratori si sono rifiutati di attraversare queste barriere in segno di solidarietà. La strategia si è dimostrata efficace nell’interrompere il lavoro quotidiano sui set a Hollywood, ancor prima che la SAG-AFTRA, il sindacato degli attori convocasse il proprio sciopero (che ha interrotto tutta la produzione) il 14 luglio.
“Ora è tempo che l’AMPTP (associazione di produzioni, ndr) faccia tornare al lavoro il resto della città negoziando un contratto equo con i nostri fratelli della SAG-AFTRA, che hanno sostenuto gli sceneggiatori durante tutte le nostre trattative”, ha dichiarato la presidente della WGAE Lisa Takeuchi Cullen. “Finché gli Studios non troveranno un accordo che risponda alle esigenze degli attori, i membri della WGA saranno impegnati nei picchetti, camminando fianco a fianco con la SAG-AFTRA in segno di solidarietà”.
Le trattative con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers hanno visto varie interruzioni e ripartenze, e nel frattempo un’ampia fascia di lavoratori del settore è stata colpita: l’insicurezza alimentare tra i lavoratori dell’industria è aumentata con il passare dei mesi e alcuni hanno riferito di aver rischiato lo sfratto. Alla fine, solo l’intervento di alcuni dei principali leader del settore è riuscito a sbloccare la situazione.
Il ruolo dell’AMPTP
A partire dalla fine di settembre, il co-Ceo di Netflix Ted Sarandos, il Ceo di Warner Bros. Discovery David Zaslav, il Ceo di Disney Bob Iger e la presidente e chief content officer di NBCUniversal Studio Group Donna Langley hanno iniziato a partecipare a regolari sessioni di contrattazione e a parlare direttamente con i leader del sindacato. L’accordo si è poi concluso nel giro di qualche giorno: la WGA ha annunciato un accordo provvisorio la sera del 24 settembre, dopo un lungo fine settimana di trattative.
“Le aziende associate all’AMPTP si congratulano con la WGA per la ratifica del nuovo contratto, che porta significativi guadagni e tutele per gli scrittori. Il fatto che gli sceneggiatori siano tornati al lavoro è un importante passo avanti per il nostro settore”, ha dichiarato l’AMPTP in un comunicato lunedì 9 ottobre.
Anche se le aspettative erano molto alte per questo accordo in tempo di sciopero, prima del voto di ratifica molti sceneggiatori si sono detti soddisfatti dei risultati ottenuti. “È un piano d’azione. La gente lo studierà come la Torah”, ha dichiarato uno showrunner a The Hollywood Reporter dopo la rivelazione dei dettagli del patto a settembre.
Il sindacato è riuscito a strappare agli Studios vittorie che molti ritenevano improbabili all’inizio dello sciopero su questioni come la definizione di requisiti minimi di personale per il lavoro televisivo e l’ottenimento di diritti residuali basati sul successo per i titoli che ottengono buoni risultati sulle piattaforme di streaming. Gli sceneggiatori hanno anche ottenuto una regolamentazione sull’uso dell’IA nel lavoro di scrittura, un secondo “step” (bozza, o punto di pagamento) per gli sceneggiatori e una nuova formula per i diritti residuali dall’estero.
Quando a fine settembre THR gli aveva chiesto quale sarebbe stato il lascito dei negoziati del 2023, il co-presidente del comitato negoziale della WGA Chris Keyser aveva risposto: “Questo è stato un momento, come si è detto, di potere sindacale in cui i lavoratori hanno detto: ‘Non ci va più bene essere ignorati'”.
Lo sciopero degli attori: le trattative continuano
Intanto i vertici del sindacato degli attori SAG-AFTRA e degli Studios, rappresentati dall’Alliance of Motion Picture and Television Producers, hanno diffuso lunedì 9 ottobre un comunicato congiunto in cui hanno spiegato che le trattative si erano concluse per quel giorno e hanno delineato i prossimi passi da compiere, mentre lo sciopero si avvicina al suo terzo mese.
“La SAG-AFTRA e l’AMPTP hanno portato avanti i negoziati, che si sono conclusi per oggi. La contrattazione continuerà mercoledì 11 ottobre, mentre martedì 10 le parti lavoreranno in modo indipendente”, si legge nella breve missiva.
Il sindacato guidato da Fran Drescher, che rappresenta circa 160.000 iscritti, è in sciopero dal 14 luglio. Dopo un’estate di blocco della produzione cinematografica e televisiva e di picchetti a Los Angeles, New York e nei centri industriali di tutto il Paese, l’AMPTP e la SAG-AFTRA sono tornate al tavolo delle trattative il 2 ottobre presso la sede del sindacato in Wilshire Boulevard a Los Angeles.
Nel corso dello sciopero, i membri della SAG-AFTRA hanno anche ribadito la loro fiducia in Drescher, che è stata rieletta per un mandato di due anni come presidente del sindacato, a discapito della sfidante Maya Gilbert-Dunbar, dopo lo spoglio dei voti dell’8 settembre.
Con la risoluzione della controversia relativa alla WGA, ci sono grandi aspettative per un accordo tra l’AMPTP, guidata dal capo negoziatore Carol Lombardini, e la SAG-AFTRA, che è guidata da Duncan Crabtree-Ireland nelle trattative. Nel frattempo, il sindacato ha promosso i suoi accordi provvisori come un’opzione per consentire ai produttori indipendenti di lavorare con i suoi membri pur rispettando i termini della sua offerta agli studios.
Il duplice sciopero ha avuto un impatto importante sull’industria anche al di là degli sceneggiatori e degli attori: lo U.S. Bureau of Labor Statistics, nel suo ultimo rapporto sull’occupazione, pubblicato il 6 ottobre, ha rilevato che “l’occupazione nell’industria cinematografica e della registrazione sonora ha continuato a diminuire (-7.000 unità) ed è diminuita di 45.000 unità da maggio, riflettendo l’impatto delle dispute sindacali”.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
THR Newsletter
Iscriviti per ricevere via email tutti gli aggiornamenti e le notizie di THR Roma